Stefano Orsi | 29 maggio 18 18:18 | tornando in topic, la questione non è affatto di lana caprina.
Ci sono dietro tanti soldini e tanti interessi ENAV come capofila, Leonardo e compagnia bella ci spingono abbastanza per lo "scatolotto" come lo ha definito Stau e anche io in un mio articolo.
Sono d'accordo sul fatto che probabilmente sarà una cosa lunga, e che le stesse medesime problematiche in altri settori aeronauitici con fullsize non sia stata risolta.
Quella compagine, ma non solo prevede un mercato in fiorente espansione e forse (non si sa) potrebbe anche diventarlo.
Il problema vero e che potrebbe essere risolto da un dispositivo di comunicazione con un centro di controllo, è che gli aeromobili di Stato e sopratutto le Eliambulanze, possono viaggiare a quote davvero molto basse e in ogni caso condividono lo stesso spazio aereo sino a 150 metri con tutti quanti.
Mentre un ultraleggero viene visto ed evitato - See And Avoid, un drone da 20/30 centimetri di diametro non viene visto e spesso, anche se pilotato da un professionista o da una persona perfettamente conscia e nel rispetto delle regole, magari si trova una heli-ambulanza che spunta da dietro all'angolo o che deve atterrare proprio li vicino.
In un modo o nell'altro questa situazione va risolta.
Personalmente ritengo che ci potrebbero essere altre strade che non il "balzello" - vedremo poi di quale importo si parlerà - per risolvere questo problema.
Ovviamente in questo discorso evito di parlare dei deficienti che volano a mille mila metri di quota, vicino agli aeroporti ecc. Su quelli che credo che ci sia poco da discutere e di certo non monteranno il trasponder o il UTM-Box -_- |