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Meglio di così... |
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Recentemente, per il mio lavoro, ho passato una mattinata a Roma dove c'era il camper della Yuneec che presentava gli ultimi modelli. La gente è arrivata a frotte. Modellisti? Forse due o tre. Il grosso era costituito da professionisti o sedicenti tali che facevano domande da far accapponare la pelle e, fra loro, si davano spiegazioni tecniche da pisciarsi sotto dalle risate (o da piangere, a scelta). La domanda più simpatica l'ha fatta un fotografo di matrimoni che dopo aver chiesto un mare di spiegazioni tecniche sul nuovo Typhoon (un esacottero) ha spiegato candidamente che la sua intenzione era quello di usarlo in chiesa. Non sul sagrato o nei paraggi: DENTRO la chiesa! Ma non finisce qui. Dopo che gli sono stati illustrati i mille motivi per cui non lo avrebbe potuto fare, ha preso atto dell'impossibilità di volare all'interno non perché si era reso conto della pericolosità della cosa e di tutti i danni che avrebbe potuto fare, ma solo perché ha capito che al chiuso il GPS non funziona e questo avrebbe comportato necessariamente il saper pilotare (e bene) la macchina; ipotesi che lui, naturalmente, non aveva assolutamente preso in considerazione. Serve aggiungere altro? Occorre urgentemente, come ha scritto Romolo, una netta separazione fra i SAPR (o potenzialmente tali) e gli aeromodelli. Netta, chiara e drastica. |
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Secondo il tipo le cose non sono vietate perché lui può interrompere il volo autonomo in ogni momento. E per come è scritto quel regolamento purtroppo potrebbe anche trovare un giudice di pace disposto a dargli ragione |
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Se un vola in chiesa con un esacottero l'ultima delle preoccupazioni è il suo regime fiscale... Il problema è chi vola dove/come non dovrebbe, non (solo) se ha la partita IVA. E' più difficile fermare un bimbominkia che svolazza per fare il figo che uno che LAVORA (in nero o meno è un problema del Fisco, non di ENAC) e che produce immagini quantomeno identificabili e tracciabili. I fotografi professionisti sono SEMPRE incazzati con le "stelle filanti" perchè non esiste la "professione" di fotografo, e puoi perdere un servizio rubato da un dilettante (non necessariamente un cane) che non dovendo viverci può abbassare il prezzo. Se poi vengano pagate o no le ritenute d'acconto poco ci azzecca con le immagini. Certo, se il committente vuole pagare il servizio "su base volontaria"... Ma allora i disonesti sono in due. Semmai sarebbe opportuno che chi di dovere in presenza di immagini che non avrebbero mai dovuto essere riprese (folla di invitati, ad esempio) andasse DAVVERO a prendere il bischero, e magari approfittasse dell'occasione per guardargli il 730. E' questo che non viene fatto. Ma la partita IVA non ha NIENTE a che fare con i sorvoli ad cazzum. Anzi. Ci sarà un numero sempre maggiore (è statistica, non astrologia) di "piloti" super-patentati di aziende super-permessate che andranno a far danni, in futuro. La maggior parte dei video scemi del tubo sono stati fatti GRATIS e per diletto, non da professionisti evasori. Il long-range è QUASI TUTTO fatto da appassionati volatori "ludici", non da SAPR. E l'FPV è nato, cresciuto e tuttora fiorisce su splendidi modelli ad ala fissa. L'equivalenza multirotore=criminale evasore / aeromodello con le ali= pilota preparato, responsabile, conoscitore di teoria e saggio nella pratica è totalmente cervellotica, indimostrabile e smentita dai fatti. Sennò si sprofonda nella (italianissima) idolatria del codicillo che impera in campi ben più importanti e drammatici dove il timbro (e non l'omicidio) fa entrare o uscire dalla galera. |
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ENAC non assegna proprio un tubo.... chi assegna eventualmente è il ministero dello Sviluppo Economico, ma vediamo veramente in dettagli chi sarebbero gli attori: L'assegnazione delle frequenze a livello europeo viene fatta da ETSI che da anche le raccomandazioni sull'impiego. EASA dovrebbe richiedere a ETSI l'assegnazione delle frequenze, anche perchè voglio proprio vedere quando i professionisti delle riprese aeree vorranno muoversi come previsto dai trattati a livello europeo cosa succederebbe se tutto quanto fosse fatto a livello nazionale. ENAC a quel punto recependo la normativa EASA dovrebbe far si che il Ministero dello Sviluppo Economico recepisse la normativa ETSI. A quel punto i produttori dovrebbero recuperare sul mercato trasmittenti nella banda assegnata o moduli per trasmittenti esistenti. Campa cavallo che l'erba cresce..... |
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Così è come volere la botte piena e la moglie ubriaca... In ogni caso mi sembra che in termini di radiofrequenza ogni paese possa, parzialmente, regolamentare in base alle sue esigenze. |
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E le telecomunicazioni lo sono... Quindi le raccomandazioni di ANSV andrebbero rivolte alla catena di cui sopra... L'erba è cresciuta e il cavallo è pure già morto di vecchiaia... |
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1) Non esiste, ad oggi, una normativa europea armonizzata per le certificazioni dei SAPR... e neanche relativa al rilascio dei "brevetti" per i piloti. 2) Non tutte, ad esempio in Francia la 2.4 ha limitazioni diverse dalle nostre. https://www.spektrumrc.com/ProdInfo/...-Manual_IT.pdf 3) Anche le frequenze aeronautiche non sono identiche in EU, guarda la faccenda della canalizzazione a 8.33... http://www.enav.it/enavWebPortalStat...en1/GEN1-5.pdf http://www.brunero.it/ik1qld/pdf/8,44khz.pdf Dall' entrata in vigore del regolamento ENAC non ha mai considerato il problema frequenze... ed in qualche anno sarebbero state pronte anche le radio in banda aeronautica. |
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La normativa francese sul 2.4ghz da te citata è abbondantemente superata ben dal 2011: Citazione:
La normativa sulla canalizzazione, se leggo bene dal 2018 dovrebbe essere armonizzata sempre per normativa europea. E comunque dal 2007 sempre per efetto della normativa europea se vuoi volare all'estero e comunque sopra FL195 o usi lo standard 8.33 o ti attacchi... Citazione:
http://www.europarl.europa.eu/meetdo.../1057860it.pdf Ti evito di leggere uno dei punti chiave del documento: Il settore dei SAPR necessità oggi di autorità competenti per la creazione di regole globali, al fine di garantire lo sviluppo transfrontaliero dei SAPR stessi. Qualora non si agisca a breve, esiste il pericolo che l'opinione pubblica si compatti a tal punto che le autorità si sentiranno costrette a limitare l'utilizzo di tali nuovi sistemi. Ciò potrebbe portare a un utilizzo non completo della potenzialità economica e degli effetti positivi dei SAPR. Sviluppo transfrontaliero = libera circolazione degli operatori. |
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