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-   -   Picares LangOhr per Autonomy-F5J (https://www.baronerosso.it/forum/aeromodellismo-categorie/378052-picares-langohr-per-autonomy-f5j.html)

claudio v 16 novembre 18 16:25

Picares LangOhr per Autonomy-F5J
 
Ciao a tutti,
come scritto nella topic dei modelli commerciali utilizzabili per l’Autonomy F5J, dopo aver un po’ vagliato quanto trovato in rete, ho deciso di prendermi un Picares LangOhr, realizzarlo, ottimizzarlo e portarlo al campionato Autonomy F5J 2019 per testarne le potenzialità

qui il post precedente
Citazione:

Originalmente inviato da claudio v (Messaggio 5120226)
Cercando in rete altre cose, mi sono imbattuto in questo interessante modellino …..

https://www.lindinger.at/en/airplane...nc-holzbausatz

https://static2.lindinger.at/media/i...TZ_570x570.jpg

viene dichiarato per un peso ODV di meno di 650 grammi e il peso della sola struttura 320g

I dati dichiarati:
Wing-span : 2500 mm
Weight : approx. 635g(flying weight)
Rec. engine : Hacker A10-7L 4,4:1
Control : H,S,Q,M
Manufacturer : Modellbauchaos
Fuselage Wood
Wings : Wood/ribbed construction
Version : KIT

Il costo è meno dell'inside, …...

Inoltre dal pdf scaricabile https://www.lindinger.at/media/pdf/m...ch_10-2014.pdf
sembra decisamente più elementare da realizzare dell'inside, quindi... si potrebbe provare a usarlo con profitto e semplicità come entry level in Autonomy F5J

Il kit mi è arrivato la scorsa settimana e ho avuto modo di esaminarlo.
Tutte le parti sono fresate con precisione e di ottima qualità così come gli accessori a corredo. Il balsa è veramente ben scelto, con una bella vena e leggerissimo: le tavolette da 1,5 hanno un peso medio di circa 16 grammi e quelle da 3 di 32 grammi.

Esaminando i disegni ho individuato più o meno cosa e come fare a "ritoccare" le poche parti che meritano di essere cambiate.

Naturalmente tutto lo studio è volto a non stravolgere il modello e a cambiare il meno possibile in modo che chiunque voglia ottimizzarlo per i nostri usi lo possa fare con un impegno minimo seguendo quanto riportato qui sul forum.

A breve altre info.

Saluti a tutti

Indoor 17 novembre 18 11:06

Citazione:

Originalmente inviato da claudio v (Messaggio 5122966)
Ciao a tutti,
come scritto nella topic dei modelli commerciali utilizzabili per l’Autonomy F5J, dopo aver un po’ vagliato quanto trovato in rete, ho deciso di prendermi un Picares LangOhr, realizzarlo, ottimizzarlo e portarlo al campionato Autonomy F5J 2019 per testarne le potenzialità

qui il post precedente


Il kit mi è arrivato la scorsa settimana e ho avuto modo di esaminarlo.
Tutte le parti sono fresate con precisione e di ottima qualità così come gli accessori a corredo. Il balsa è veramente ben scelto, con una bella vena e leggerissimo: le tavolette da 1,5 hanno un peso medio di circa 16 grammi e quelle da 3 di 32 grammi.

Esaminando i disegni ho individuato più o meno cosa e come fare a "ritoccare" le poche parti che meritano di essere cambiate.

Naturalmente tutto lo studio è volto a non stravolgere il modello e a cambiare il meno possibile in modo che chiunque voglia ottimizzarlo per i nostri usi lo possa fare con un impegno minimo seguendo quanto riportato qui sul forum.

A breve altre info.

Saluti a tutti

Bravo Claudio, senza dubbio avvicinerà qualche scettico alla categoria.

Paolo

claudio v 19 novembre 18 08:53

Citazione:

Originalmente inviato da Indoor (Messaggio 5123021)
Bravo Claudio, senza dubbio avvicinerà qualche scettico alla categoria.

Paolo

Ciao Paolo, per gli scettici ho sempre poche speranze:rolleyes:

Se non si è interessati o si cercano facili scuse, ogni appiglio è sufficiente per motivare il non interesse....Nondum matura est... È una storia vecchia:wink:

Sono 2 anni ormai che Renzo Razzi partecipa con un modello che è pressoché un vecchio RCV e con ottimi risultati, ma di modelli del genere new entry ne ho visti ben pochi.

I motivi di questa mia scelta sono molteplici. Il principale è smorzare un po' la falsa impressione di tecnicismo che potrebbero dare alcuni nostri modelli dello scorso anno.

L'AGO 18 alla fine è un normalissimo modello con ala centinata aperta con un dbox di carbonio incollato sopra (senza nemmeno ritoccare le centine per lo spessore minimo del carbonio:D)
È fatto così principalmente per il miglior compromesso tra peso e stabilità alle svergolature (quindi poca manutenzione e controlli nell'arco della stagione) ma non certo quello che lo fa salire in termica:D

Quindi... prima che qualcuno creda che quello possa fare la differenza o che senza un modello autostruito e progettato da zero non si possa concorrere con aspirazioni di classifica... Ho pensato di realizzarmi questo simpatico aliantino.

Già in passato l'Inside con Zavagno si era dimostrato molto competitivo e alle nostre gare se he vedono molti con varie personalizzazioni e alleggerimenti vari, ma, a meno di non rivoluzionarlo radicamente, è un modello da oltre 1100 grammi con un carico di circa 20.
Se si vuole qualcosa di più leggero c'è l'introduction che però nasce 2 assi.

Il Picares Langohr è un 3 assi e da scatola è 650 grammi con più di 38 dm2 di superficie, quindi si attesta sui 17dm2 senza alcuna modifica o alleggerimento e inoltre ha un costo super accessibile.

Questo lo rende estremamente interessante già così com'è e con un carico alare più basso di buona parte dei modelli presenti costruiti o acquistati con ali tecnologichece dbox in composito vari.

Poi, aprendo la scatola, mi sono accorto che tutti i longheroni e i rivestimenti sono ancora da tagliare e sono lunghi un metro. Il centrale originale è rettangolare e di 80 cm...:D

Quindi portarlo a 1 metro è un gioco da bambini: basta fare
4 centine copiando le originali F4 e 4 solettine rettangolari lunghe 47 mm e alte come l'originale.
I terminali di balsa da 3 possono essere appena allungati leggermente anche solo come vezzo estetico.

L'altro ritocco sarà sul timone che è molto piccolo con un k molto basso anche senza ingrandire l'ala. Il timone è un traliccio di balsa da 4 e dai ritagli della bellissima tavoletta da cui è fresato si possono ricavare i pochi pezzi necessari a modificarlo.

Il resto dei "ritocchi" sono dettagli minimi e qualche piccolo irrobustimento qua e là nella speranza di non aggiungere molto più di 50 grammi totali.

A breve posterò qualche vista del disegno schematico in pianta dove si vedano le modifiche.

Saluti e a presto.

claudio v 19 novembre 18 18:53

Iniziamo con un minimo di presentazione.
Il modello è stato ordinato a Lindinger in Austria come sopra accennato.

https://www.lindinger.at/en/airplane...nc-holzbausatz

Il servizio è stato efficientissimo e in meno di 5 giorni lavorativi il modello era già a destinazione.

L'imballaggio era perfetto, a prova di urto e il contenuto perfettamente protetto

https://i.imgur.com/bH4lagP.jpg

contenuto scatola
https://i.imgur.com/aQcOjfO.jpg

https://i.imgur.com/Vw1Bwvn.jpg

Le parti sono tagliate con precisione con fresa CNC e il balsa, come già detto, di ottima qualità.

Ho iniziato a studiarci su ed ecco qualche anteprima delle piccole modifiche che verranno apportate.

Ho fatto un calco del profilo ed è, con buona approssimazione, un AG35: per essere un profilo piano convesso pare avere un ottimo rendimento; qui una polare comparativa

https://i.imgur.com/1Gz0Ot2.jpg


Prima di tutto ho verificato il K di coda, perchè il timone mi pareva piccolo in quanto è lo stesso della versione 2 metri. Il K risultante sulla versione 2 metri è circa 0,4, non particolarmente alto, ma sufficiente per un comportamento corretto.

Nella versione Langohr, avendo più superficie alare, il K risulterebbe, con il timone originale, circa 0,32. Qui siamo al minimo del margine di stabilità e, anche se il profilo ha un coefficiente di momento non elevatissimo, preferisco un modello più autostabile in modo da poter volare lontano con minore impegno di pilotaggio e una "comunicativa" simile ai miei soliti modelli.

Quindi ho cercato in rete e ho visto che la prima versione del Picares EVO aveva un timone più grande e alcuni lo avevano anche ingradito e fatto con comando a spatolino, che personalmente preferisco.

Qui dal forum tedesco: PICARES: Bau- und Flugbericht! - Seite 10

Si vede il timone originale in tavoletta di balsa ingrandito ulteriormente per fare lo spatolino mobile (verde) e a fianco il timone da cui poi hanno derivato quello del kit di dimensioni ridotte (giallo)

http://www.rc-network.de/forum/attac...8&d=1479427880

Quindi ora ci sono work in progress con carta da lucidi, matita e righello per fare qualche modifica, tra cui allungare leggermente il braccio di leva per non esagerare con al dimensione del timone:wink:

https://i.imgur.com/Q79REqe.jpg.

Appena trovo una soluzione easy che mi piaccia, ve la posto
Ciao

Hotpower 19 novembre 18 21:05

Buona sera Claudio, seguo con molto interesse

Una domanda, sperando di non dire una blasfemia, fare un pianetto di coda centinato ?
O il lavoro necessario non ne vale la resa totale ?

claudio v 20 novembre 18 00:14

Citazione:

Originalmente inviato da Hotpower (Messaggio 5123314)
Buona sera Claudio, seguo con molto interesse

Una domanda, sperando di non dire una blasfemia, fare un pianetto di coda centinato ?
O il lavoro necessario non ne vale la resa totale ?

Nessuna blasfemia, tranquillo, il linea teorica sarebbe la soluzione migliore, ma la teoria e la realtà non sempre si... parlano:D

E' una ipotesi che sto vagliando, ma, per quella che è la mia esperienza, date le dimensioni e le velocità di utilizzo in gioco, non so se ne vale la pena e/o se si possa apprezzare la differenza.
Per ora sono sicuro che sarà una struttura tralicciata, ma non credo profilata più di tanto.

Sul mio vecchio Lungo2002

https://i.imgur.com/BKUB3yC.jpg

che andava benissimo e aveva un range di volo tipo questo del Picares... il timone era centinato ... a tavoletta.
Per ora credo lo farò con profilo come da scatola, poi vedremo:unsure:

claudio v 20 novembre 18 20:29

Si continua con qualche studio volto ad aumentare il braccio di leva ma senza aggravare il trave di coda di peso e parti che ne aumentino troppo la lunghezza riducendone la robustezza che non pare esagerata.
La fusoliera è decisamente minimale, ilc he va moltoibene per contenere i pesi ma le sezioni resistenti non sono esagerate.

ecco qualche studio più o meno finale di come verrà modificato

https://i.imgur.com/JPHrA8r.jpg

il fissaggio sarà con una vite in nylon da 3 mm e con un pianetto di appoggio non molto largo, circa 20 mm, in modo che il tutto sia un po' elastico alla torsione.
Il direzionale è appena arretrato rispetto all'originale e il supporto è un piccolo pezzo che si integra nella parte fissa originaria.

Ho scelto un timone con parte fissa ed elevatore maggiorato perchè lo preferisco per il pilotaggio e per motivi strutturali come detto sopra, in modo da ridurre al minimo i punti con carichi concentrati e , soprattutto per non attacare un timone da 4 dm2 e mezzo ad un servino da 5 grammi come quello che monterò.

In Autonomy-F5J credo che l'affidabilità sia sempre da preservare e un colpetto in atterraggio non deve compromettere il funzionamento

Qui una prima bozza della modifica dell'elevatore in modo da confrontarlo con il mtimone da meno di 3 dm2 originario

https://i.imgur.com/JiwC3sr.jpg

Anche qui massimo riciclaggio dei pezzi originari e parti aggiuntive ricavate dagli sfridi della tavoletta di balsa da 4 del Kit.

Ora devo fare le ultime verifiche e i ritocchi, poi, una volta realizzate le parti, se interessa, posterò un pdf della scansione dei disegni modificati.
Saluti

claudio v 23 novembre 18 08:11

Elevatore modificato eingrandito per Picares Autonomy F5J
 
A questo punto il lavoro prosegue realizzando il nuovo elevatore.
In base al peso che si otterrà dai timoni modificati e montati si deciderà se tenere la lunghezza del muso glider o accorciarla come nella versione elettrica da scatola.

Le parti per il timone originale pesano circa 7 grammi

https://i.imgur.com/iWXktv9.jpg

Si ricavano dalla stessa tavoletta: 2 listelli da 10 x4 dalla tavoletta lunghi circa 50 cm + un altro pezzo sempre 10x4 lungo 25 cm + una striscia larga 3 mm x 4 da 20 cm
Così si ha il materiale per completare il timone ingrandito.

parti originali su disegno modificato (mancano le prime 2 centine che verranno usate così coem sono con piccoli ritocchi)

https://i.imgur.com/1Cvddra.jpg


timone completato da incollare e spillato sul piano

https://i.imgur.com/lGB10cE.jpg


peso timome assemblato e incollato da sagomare: 12 grammi

https://i.imgur.com/HyEX3K0.jpg

to be continued..:wink:

claudio v 23 novembre 18 19:12

Viste scaricabili del LangOhr modificato Autonomy-F5J
 
1 Allegato/i
Giusto per dare un'idea di come verrà il modello, ho fatto alcune modifiche alle 2 viste del kit con gli allungamenti e spostamenti vari e i dati ricalcolati per il Longohr Autonomy-F5J.

vi allego immagine e pdf scaricabile del disegno.


https://i.imgur.com/hpLrf7j.png


A breve, appena avrò fatto le verifiche del caso, posterò il pdf 1:1 del timone modificato e a seguire delle altre parti che verranno meglio adattate alla nostra formula di gara.

Saluti a tutti

claudio v 28 novembre 18 01:28

Continuano i lavori sul modello.

L'elevatore con relativa parte mobile sono pressocè finiti e complettai con i rinforzi

La robustezza non è esagerata, ma il peso è buono.
Per rinforzo ho usato qualche sfrido del Dbox dell'AGO18 e qualche striscietta di unidirezionale di carbonio incollata con cianoacrilica fluida spalmata con il dito (con un nylon di mezzo:wink:)
Il tessuto unidirezionale è il solito..tipo questo Tessuto di carbonio unidirezionale 45 gr/mq H=250 mm L=1 mt. hce è alto 250 mm e costa 5,5 euro al metro: ecco il risultato:

https://i.imgur.com/nhomHTN.jpg

Il timone è 12 grammi da rivestire, quindi sarà circa 15 grammi alla fine.

Per il supporto, ho eliminato il sistema basculante del kit; nell'immagine sono pesati i pezzi di vetronite con relativa vite e dado: 4 grammi circa

https://i.imgur.com/htSsQT8.jpg


E l'ho sostituito con un supporto in balsa e compensato per il timone fisso che ci si appoggerà sopra: il peso è pressochè il medesimo:tra 3 e 4 grammi, il materiale è ricavato dagli sfridi del kit.

https://i.imgur.com/bAuTdir.jpg

I timoni finiti ancora da rivestire con relativo supporto pesano in tutto circa 24 grammi:

https://i.imgur.com/MQgDUlC.jpg.

Poi sono passato alla fusoliera staccando le parti fresate dalle tavolette.
La coda, come da schizzo postato, è allungata di 4 cm con un pezzo di balsa da 3 ricavato anche questo dalla stessa tavoletta dove sono fresati i 2 fianchi.
Il trave di coda ha una sezione abbastanza ridotta di circa 25 x 25 mm: per precauzione ho preferito mettere 2 strisciette larghe 5 mm di unidirezionale di carbonio per ogni fianco dalla coda fin sotto al rinforzo in compensato dell'ala per irrobustirlo.

Infine, con ciano densa, ho incollato i vari rinforzi in compensato da 0,4 e 3 mm che completano i rinforzi dei fianchi della fusoliera.

ecco qualche immagine

https://i.imgur.com/CcrWXtP.jpg

https://i.imgur.com/TEneYbk.jpg

ho fatto 2 conti e tra coda allugata e timoni maggiorati non dovrei aver aggiunto molto, ma per sicurezza ho realizzato le parti di fusoliera per la versione aliante che è 60 mm più lunga nella parte anteriore.
Forse è eccessivo, ma ad accorciare una fusoliera a cassetta in balsa si fa più in fretta che ad allungarla... quindi mi prendo il rischio e poi si vedrà.

giankyfunky 28 novembre 18 08:46

Bravo Claudio......
Ti seguo anche in quest'avventura volante......

claudio v 29 novembre 18 19:44

Citazione:

Originalmente inviato da giankyfunky (Messaggio 5124369)
Bravo Claudio......
Ti seguo anche in quest'avventura volante......

Grazie, qui mi sembra di farte monologhi, meno male che ogni tanto qualcuno scrive.:D

Sto finendo di fare la fusoliera e, appena montata e verificato che tutto funzioni, posterò sia il pdf della modifica del'orizzontale così come lo schematico di modifica supporto elevatore e allungamento posteriore fusoliera.

Per ora qualche anticipazione delle modifiche fatte in foto.

Alla fine ho accorciato di 25 mm il muso della versione Glider perchè facendo i conti con i pesi finali ottenuti dei timoni + supporti vari e della posizione del baricentro della fusoliera mi pare ci sia del margine (spero di non sbagliarmi:rolleyes:)

https://i.imgur.com/ssdUiHk.jpg

l'accorciamento originale a disegno tra glider ed elettro era di 50 mm, ma mi sembravano un po' troppo corta considerando l'ingrandimento e arretramento dei timoni.

In coda ho aggiunto brutalmente, sui 40 mm di balsa da 3, un pezzettino di balsa da 1,5 con un rinforzino in unidirezionale di carbonio.

https://i.imgur.com/3woPMPN.jpg

Non dovrebbe essere molto sollecitato perchè poi tutta questa parte esterna verrà smussata e all'interno ci sarà ancora una piattina di balsa da 2 su cui andrà incollato il direzionale

Infine ho rinforzato il pezzo originario in compensato che alloggiava le parti in vetronite del sistema pendolare dell'elevatore da scatola con uno sfrido di balsa e un pezzettino di compensato da 0,4 (tutti gli sfridi vengono da avanzi dellle tavolette del kit da cui si staccano i pezzi): operazione semplicissima e veloce come si può vedere in foto

https://i.imgur.com/vFbR3df.jpg

Senza metterlo, in quel punto, si sarebbe creata una differenza di rigidezza che avrebbe potuto innescare la rottura del trave di coda.

Tutti gli incollaggi sono con ciano fluida e media dove serviva avere più tempo per accoppiare le parti.

Ciao a tutti e a presto per altri aggiornamenti.

Indoor 29 novembre 18 21:00

Citazione:

Originalmente inviato da claudio v (Messaggio 5123463)
Si continua con qualche studio volto ad aumentare il braccio di leva ma senza aggravare il trave di coda di peso e parti che ne aumentino troppo la lunghezza riducendone la robustezza che non pare esagerata.
La fusoliera è decisamente minimale, ilc he va moltoibene per contenere i pesi ma le sezioni resistenti non sono esagerate.

ecco qualche studio più o meno finale di come verrà modificato

https://i.imgur.com/JPHrA8r.jpg

il fissaggio sarà con una vite in nylon da 3 mm e con un pianetto di appoggio non molto largo, circa 20 mm, in modo che il tutto sia un po' elastico alla torsione.
Il direzionale è appena arretrato rispetto all'originale e il supporto è un piccolo pezzo che si integra nella parte fissa originaria.

Claudio visto come è realizzato il supporto dell'orizzontale perché non studi l'attacco, che è a pinna, in modo che possa essere amovibile per trovare la giusta incidenza in funzione del baricentro.

Potresti semplicemente bloccare il supporto fra due guancette di compensato con un vite fissa ed una asolando leggermente il foro in modo da varie di un paio di gradi l'incidenza.

Strngendo le due viti si blocca la pinna. Per aumentare l'attrito alle pareti a contatto con le due guancette incollerei carta vetro del 180.

Paolo

claudio v 29 novembre 18 22:59

Citazione:

Originalmente inviato da Indoor (Messaggio 5124593)
...

Potresti semplicemente bloccare il supporto fra due guancette di compensato con un vite fissa ed una asolando leggermente il foro in modo da varie di un paio di gradi l'incidenza.

Strngendo le due viti si blocca la pinna. Per aumentare l'attrito alle pareti a contatto con le due guancette incollerei carta vetro del 180.

Paolo

Non so se ho capito bene.
L'idea sarebbe quella di mettere 2 viti passanti attraverso la fusoliera e che, stringendole, pizzichino la pinnetta di balsa bloccandola? Una ha il foro preciso e fa da asse e l'altra una piccola asola che permetta una rotazione di +/- 1grado?

Indoor 30 novembre 18 00:02

Citazione:

Originalmente inviato da claudio v (Messaggio 5124615)
Non so se ho capito bene.
L'idea sarebbe quella di mettere 2 viti passanti attraverso la fusoliera e che, stringendole, pizzichino la pinnetta di balsa bloccandola? Una ha il foro preciso e fa da asse e l'altra una piccola asola che permetta una rotazione di +/- 1grado?

Esattamente: all'interno della fusoliera incolli le due paratine in compensato da 1 mm con cartavetro incollata per aumentare l'attrito, che stringono la pinnetta

claudio v 30 novembre 18 08:55

Citazione:

Originalmente inviato da Indoor (Messaggio 5124621)
Esattamente: all'interno della fusoliera incolli le due paratine in compensato da 1 mm con cartavetro incollata per aumentare l'attrito, che stringono la pinnetta

L'idea è bella e interessante, però ci devo pensare: non è così semplice perché a quel punto bisognerebbe incollare anche il direzionale alla pinnetta e far ruotare il tutto.

Se incollassi il direzionale in posizione occorrerebbe fare un accoppiamento molto preciso tra fuso e pinnetta in modo da non deformarla tirando le viti.
La robustezza sarebbe minore e questa coda è già così. .. un po' light e fragile e bisognerebbe aggiungere altro compensato dove le viti tirano perché ora le parti in compensato sono tutte alleggerite e "vuote".

Se fosse in fibra sarebbe sicuramente più facile e sicuro :mumble:

Bho...
Avevo già tenuto in conto che qualche aggiustaggio si dovrà fare e fatto 2 conti a riguardo.

Supponendo che quel profilo volerà più o meno come tutti gli altri... quindi avrà tra 0.5 e 1.5 gradi di incidenza max e partirò come al solito con 1 grado un po' abbondante...

L'AG35, se appoggiato sul ventre piano, ha circa 1.5 gradi di incidenza e da scatola a disegno c'è poco meno di 1.5 gradi. Quindi credo che chi ha fatto il Picares abbia già abbastanza ottimizzato il progetto.

Facendo il conto, dato un piano di appoggio del timone di circa 50 mm con la vite quasi al centro, si può calcolare la variazione sul piano di "appoggio" per 1 grado di calettamento con la semplice formula.

25[mm] *sin1°= 0.44mm.

Quindi, con un metodo rupestre:D, con qualche pezzettino di compensatino da 0, 4 e qualche pezzo di carta/cartoncino e nastro adesivo/biadesivo messo tra timone e piano di appoggio si dovrebbe poter esplorare l'intera variazione di incidenza utile in modo facile e controllabile.

Con un compensatino da 0.4 davanti e un cartoncino da 0.2 sotto la vite si tolgono subito 0.5° di incidenza e così via

Però il sistema a viti è carino...
Bho... per ora ho tempo di pensarci, tanto il timone verrà incollato solo a fine lavoro dopo rivestimento fusoliera.

Indoor 30 novembre 18 20:58

Citazione:

Originalmente inviato da claudio v (Messaggio 5124634)
L'idea è bella e interessante, però ci devo pensare: non è così semplice perché a quel punto bisognerebbe incollare anche il direzionale alla pinnetta e far ruotare il tutto.

Tanti lustri fa, quando facevo voli liberi F1A, (avevo 22 anni) nel modello con cui partecipai come componente la nazionale al mondiale in Finlandia, avevo realizzato questo sistema, addirittura rendendo amovibile l'ala che era in pinna e il sistema funzionava alla grande.

Il perno di rotazione era però in centro e le due asolature ai due lati. Ricordo che inizialmente misi carta del 280 , poi passai alla 100 perché l'attrito era poco e la pinna si muoveva.

Attualmente tutti i miei Autonomy hanno l'incidenza del profondità registrabile,

Paolo

claudio v 30 novembre 18 23:02

Vedrò quel che la struttura di legnetti permette... anche perché credo lo useremo anche per esperimenti vari di incidenze.
In questi i giorni, nei cieli piemontesi, si stanno testando strani dispositivi parenti dei segnavento...:wink:

https://imgur.com/gallery/yPkh4c5

https://imgur.com/gallery/yPkh4c5

Edima 01 dicembre 18 08:10

Buon giorno Claudio, ti seguo con interesse nella costruzione di questo nuovo modello, ma ho qualche perplessità.
D'accordo che con poco lavoro ci si può avvicinare alle gare, ma mi aspettavo una continuità, un filo conduttore che ti portasse a sviluppare il progetto precedente.
Poi una domanda, che senso ha fare un modello leggero per planare tanto con un profilo alare piano?
D'accordo è tutto già pronto ma appunto non vedo un filo conduttore o forse le linee progettuali migliori non sono ancora ben definite?
Ciao
Edi

claudio v 01 dicembre 18 18:19

Citazione:

Originalmente inviato da Edima (Messaggio 5124727)
Buon giorno Claudio, ti seguo con interesse nella costruzione di questo nuovo modello, ma ho qualche perplessità.
D'accordo che con poco lavoro ci si può avvicinare alle gare, ma mi aspettavo una continuità, un filo conduttore che ti portasse a sviluppare il progetto precedente.

Ciao Edi,
Son contento che tu segua gli sviluppi e non dispero che prima o poi tu venga avolare con noi:wink:

Che dirti? per certi versi hai proprio ragione:wink:
Il filo conduttore c'è, ma non è propriamente uno sviluppo del progetto precedente.

A oggi, se dovessi migliorare l'AGO18, penso farei ben pochi ritocchi e cambiamenti. I principali sarebbero rendere ancora più stabile nel tempo la struttura dell'ala e l'aerodinamica e funzionalità della fusoliera.

Su questo si sta lavorando su due fronti, Eugenio per l'aerodinamica ed io per materiali e realizzazione fusoliera, ma questo è OT qui: ne parlerò nella topic dedicata all'AGO 18 (https://www.baronerosso.it/forum/aer...onomy-f5j.html) a breve.

Il filo conduttore che mi ha portato a fare questo modello è legato al fatto che 2 anni fa ho vinto il campionato con un modello "comprato", l'anno scorso con un modello disegnato e fatto da zero e quest'anno vorrei provare a stare almeno "sul podio" con un modelletto di legno, da pochi euro, e che tutti possona comprare e adattare con piccole modifiche.

Dato che sono anni che scriviamo che anche con cose semplici si può ben figurare nella nostra categoria, ora voglio provare a dimostrarlo.

Citazione:

Originalmente inviato da Edima (Messaggio 5124727)
......o forse le linee progettuali migliori non sono ancora ben definite?
Ciao
Edi

Anche su questo hai ragioneB)
In questi anni abbiamo visto svariate configurazioni di modelli vincere delle gare: nel 2016 il buon Paolo Vettorazzo con il suo Explo ZIP a basso allungamento (circa 10) ha vinto il campionato e fatto ottime gare.
Il principio base del suo sviluppo era già stato sviscerato qui sul barone ed era basato sulla supposizione che l'aumento del Re di un'ala con corde grandi potesse compensare le perdita date dal ridotto allungamento.

Per quello che ha fatto Vettorazzo oserei pensare che la supposizione non fosse del tutto errata.:D

Però l'Explo ZIP era un modello molto pesante rispetto agli attuali e nelle stagioni successive il carico alare lo ha penalizzato. Infatti ora Paolo sta lavorando sulla versione light e sono molto curioso di vedere cosa potrà ottenerne.

Nel contempo, sappiamo anche che l'allungamento dà vantaggi, ma questo va sempre a scapito del Re che penalizza le corde ridotte.
Quindi anche qui la domanda: il guadagno sarà maggiore delle perdite? Se si, di quanto?

Per ora nessuno ha ancora esplorato a fondo modelli allungati a basso carico alare, e con il Picares Autonomizzato che è 19 di allungamento, penso di fare qualche esperimento.

Per quello che ho visto finora, non mi pare che nessuna soluzione abbia nettamente prevalso sulle altre perchè in ognuna pare che i + si sommino con i -... e alla fine il risultato cambi poco.
A questo si aggiunge che la performance in tasso di caduta ed efficienza siano solo due dei parametri del modello il quale poi, a sua volta, conta solo in percentuale non così elevata sul risultato finale.

Tutto questo, dopo molti anni, mi porta quasi a credere che si possa fare quasi tutto ciò che si vuole: lungo, largo, stretto etc, basta che ciò che si utilizzi voli bene e permetta di far rendere al meglio il pilota.

Poi magari un giorno si vedrà il super modello che potrebbe fare la differenza (p.s. sto sempre aspettando il tuo:fiu:) . In tal caso sono certo che cambierò idea e andrò ad ricercare le ottimizzazioni del "supermodello".

Citazione:

Originalmente inviato da Edima (Messaggio 5124727)
Poi una domanda, che senso ha fare un modello leggero per planare tanto con un profilo alare piano?

Qui non saprei bene che risponderti: personalmente non ho mai avuto precognizioni verso i profili piani, specie se usati a carichi non elevati, poi, se si guarda la polare che ho postato all'inizio

https://i.imgur.com/1Gz0Ot2.jpg

Non trovo che l'AG35 voli meglio o peggio o scenda di più di altri profili non piani: va circa uguale al blasonato AG25 e pare perdere in maniera visibile solo sopra CP 0,9 rispetto al S4082 che abbiamo usato sull'AGO 18 con ottimi risultati.

La versione originaria da 2 metri (Picares EVO) ha vinto svariate gare in Germania nella categoria RES dove, appunto, si fanno gare di durata, quindi, al di là della polare, posso supporre che il profilo non funzioni male con le corde che vengono impiegate su questo modello.

Nella versione Autonomy, l'allungamento del tratto centrale genererà il duplice vantaggio di avere più ala con la corda "maggiore" e di aumentare anche l'allungamento globale migliorandolo ad elevato CP rispetto alla versione base.

Quindi mi auguro che il giocattolino da 4 soldi... possa magari riservare ulteriori positive sorprese.

Però, se ne hai, quali sono i tuoi dubbi a riguardo?
Ciao

Edima 02 dicembre 18 15:46

Ottima spiegazione Claudio, che ti posso dire, la formula impone che il modello plani tanto e giri bene in termica, leggo dai vostri interventi che i modelli si alleggeriscono sempre di più e fin qua non posso che essere d'accordo.
Butto giù qualche idea, ma voi che siete più dentro alle cose, molti dei suggerimenti che leggerete li avrete già testati e ne sapete certo più di me, per non parlare dei mostri sacri dell’F5, loro sì che potrebbero dire cose interessanti.
PESO: Personalmente non scenderei sotto al 15 - 17 di carico, con carichi inferiori il modello diventa troppo lento e la risposta ai comandi non sarebbe pronta.
Per ridurre la resistenza totale del modello si può fare ancora qualche cosa, di seguito butto giù velocemente le mie idee che in parte credo di aver già espresso da queste parti.
ALI: Aumentare l'allungamento alare, 19 è già buono ma salirei a 22 – 25
Per ridurre la resistenza delle estremità bisogna lavorare sullo svergolamento aerodinamico e geometrico
Svergolamento aerodinamico.Indifferentemente dall’apertura alare negli ultimi 20 centimetri di ala deve succedere questo:ridurre lo spessore al 4-5%, avanzare il punto di massimo spessore al 15%, ridurre il camber progressivamente fino a 0,5%.
Svergolamento geometrico. Sempre lavorando negli ultimi 20 centimetri svergolare la parte terminale dell’ala fino a portare il profilo d’estremità alla sua minima resistenza, quindi 3- 4 gradi negativi è normale. Se lo svergolamento invece che lineare è con andamento progressivo è meglio.
Profili alari. Spessore 7% all’attacco a calare fino al fino al 6 dove iniziano i famosi ultimi 20 cm. Posizione del massimo spessore al 20%, camber dal 4% a ridurre al 3%, posizione del camber al 45%. Nella scelta dei profili va considerato il coefficiente di momento, tra due profili simili va scelto quello con il cm più basso, questo permetterà di volare con un coeff. di stabilità statico (K) più basso o a parità di K il modello sarà più stabile.
Niente winglets o simili, nel migliore dei casi non servono a niente. Turbolatori, ne ho provati una mucchia e in più categorie di modelli, quello che ho capito è questo: se servono c’e un guaio in vista e spesso il profilo è sbagliato, alla fine sono come l’aspirina per il mal di denti.
TIMONI: rigorosamante a T! non ho ancora provato il V rovescio. I timoni profilati, sono più efficienti, no tavolette. Il timone di quota tutto mobile, è sempre con il profilo “giusto” in tutte le posizioni e il suo funzionamento è più morbido. Profilo del quota biconvesso al 7 – 8% con camber 0 max.1%. K da 0,4 a 0,5.
FUSOLIERA: deve essere profilata il più possibile, la vita del modello sarà in virata quindi ci vuol poco a immaginare quanto frena un muso ed un trave di sezione quadra. Per ridurre le inerzie e virare prontamente e stretto, il muso deve essere il più corto possibile. Niente pinna a sostenere l’ala, è un elemento in più che disturba la già critica situazione dell’attacco ala – fusoliera e poi aumentano inutilmente la superficie bagnata.
CENTRAGGIO: personalmente non ho mai portato il C.G. più indietro del 38 – 39%, l’incidenza totale viene di conseguenza lavorando con la posizione del quota tutto mobile. Generalmente caletto le mie ali con pochi gradi, 1 – 0° mi hanno dato i risultati migliori in più categorie.
PARTI MOBILI: profondità e direzionale uniti ad un buon doppio o triplo diedro, nel caso di doppio diedro no parte centrale piana. Ottimo l’impiego di un flap centrale, serve a variare il profilo e fa da freno ma deve scendere minimo 70°, cerniera al 25 meglio 30% dal B. U. Alettoni, vista la tipologia di modello io non li impiegherei.
Infine, molto, ma molto immodestamente mi permetto di suggerirvi di leggere il mio articolo sul Rondone apparso su Modellismo e non abbiate paura di allungare le ali!
Vi seguo, ciao
Edi

Indoor 02 dicembre 18 19:25

Citazione:

Originalmente inviato da Edima (Messaggio 5124835)
Ottima spiegazione Claudio, che ti posso dire, la formula impone che il modello plani tanto e giri bene in termica, leggo dai vostri interventi che i modelli si alleggeriscono sempre di più e fin qua non posso che essere d'accordo.
Butto giù qualche idea, ma voi che siete più dentro alle cose, molti dei suggerimenti che leggerete li avrete già testati e ne sapete certo più di me, per non parlare dei mostri sacri dell’F5, loro sì che potrebbero dire cose interessanti.

Edi

a costo di essere ripetitivi, noi dell'Autonomy ti aspettiamo in gara il prossimo anno!!!!

claudio v 02 dicembre 18 19:59

2 Allegato/i
Ciao Edi, ho letto con molto interesse quanto mi hai scritto e anche l'articolo sul Rondone di Modellismo l'ho trovato molto interessante e l'ho letto e riletto più volte.

Per quella che è la mia esperienza, per quanto in linea teorica su molte cose possa concordare, alcuni concetti non li condivido e vorrei spiegarne le ragioni in base alle mie esperienze.
Potrei risponderti qui, ma la risposta sarebbe lunga e soprattutto off topic, per cui mi riservo di prepararla e postarla o in una topic dedicata ( se vuoi puoi aprirla tu riportando il tuo messaggio e poi ti seguirò) o in quella dell'AGO18 e delle sue prossime evoluzioni.

Per continuare in topic, i lavori del Picares Autonomy continuano e ho finalmente finito al fusoliera con le piccole modifiche apportate.
Ho unito le fiancate sul piano di costruzione con una riga tracciata come riferimento e le ordinate con il centro fusoliera tracciato a sua volta coincidenti con la riga.
il trave di coda, sul lato superiore e inferiore, è piano basta seguuire le istruzioni dell'ottimo manuale per realizzarla.
Occorre fare ben attenzione a non svergolarla in quanto al coda è molto fine (altezza 25 mm e larghezza che parte a 30 per finire a 18), ma con un po' di cura il risultato è ottimo.
L'ordinata anteriore si incastra perfettamente in posizione e poi il dischetto di compensato dato per avere il riferimento per carteggiare si piazza sul naso. Per aiutarmi a piazzarlo ben concentrico, ho subito montato motore e ogiva e poi, dopo averlo allineato, l'ho incollato alla fusoliera

https://i.imgur.com/ijj0xpu.jpg

https://i.imgur.com/WifzkYl.jpg


Ed infine eccola qua: 90 grammi finita da rivestire

https://i.imgur.com/btzWZNv.jpg

Poi, già che c'ero, ho preassemblato i timoni e messo dentro regolatore, batterie, ricevente, un peso da 12 grammi che simula i servi e infine l'elica sul muso e ho verificato il centraggio che pare corretto senza spingere tutta avanti la batteria da 60 grammi.
Dovremmo quindi esserci, anche perchè suppongo che il baricentro dell'ala cada davanti al CG, quindi andrà a favore.

Il peso della fuso completa di tutta l'elettronica è circa 275 grammi

https://i.imgur.com/hz2kjlT.jpg.

A breve si prosegue con l'ala.

p.s.
qui in allegato il PDF del disegno dei timoni modificati e ingranditi

buzz lightyear 06 dicembre 18 01:07

Citazione:

Originalmente inviato da Edima (Messaggio 5124835)
mi permetto di suggerirvi di leggere il mio articolo sul Rondone apparso su Modellismo e non abbiate paura di allungare le ali!

Ho letto l’articolo su R/C Soaring Digest (https://www.rcsoaringdigest.com/pdfs...SD-2018-07.pdf).

Sarei curioso di vedere nuove versioni, per la classe F5J.

Edima 06 dicembre 18 18:59

Leggo volentieri tutto quello che riguarda i veleggiatori elettrici, sempre attento a trovare qualcosa di nuovo o interessante per migliorare i miei modelli , qualche volta intervengo sperando che il mio apporto possa servire.
Ho abbandonato le gare e non intendo riprenderle, ringrazio chi mi esorta a farlo ma davvero non ne ho più voglia. Ho parlato di questo con Paolo Dapporto a Nervesa, non credo di averlo convinto, ma forse sì.
Non credo che a breve ci saranno evoluzioni del Rondone anche perché ora sono impegnato nel costruire la riproduzione di un tuttala motorizzato elettrico da 4 metri.
Mi scuso per l’intervento fuori tema.
Edi

claudio v 07 dicembre 18 23:48

A parte il problema di restare in topic... qui il discorso era inerente ad alcune scelte progettuali su un aliante da termica e la loro applicazione riguardo al modello della topic.
Più o meno in tema ci siamo.
Francamente non condivido la fede smisurata di Edi negli elevati allungamenti. Faccio modelli da circa 40 anni e finora, per quanti esperimenti abbia fatto e visto fare, data una certa apertura alare fissa (come nel nostro caso) non ho mai visto miracoli e sono come San Tommaso.
Se non li vedo non ci credo.

Così come non concepisco il discorso... di non fare gare... in particolare una gara finta come la nostra dove tutti lanciano e volano come e quando vogliono nelle 3 ore e mezza di tempo operativo.
Quale sarebbe la differenza tra la nostra "gara" e un ritrovo di amici sul campo?

Il bello del modellismo e della ricerca che gli sta dietro è il confronto, perché porta sempre a comprendere cose nuove.
Se metto a punto un modello e quello mi permette di avere buoni risultati sono contento.
Ma, se al confronto, mi accorgo che altre scelte funzionano meglio, passato il disappunto iniziale, sono ben contento di
studiarle, cercare di comprenderle e farle mie cercando di migiorarle.

Dato che prove con modelli allungate oltre 20 ne abbiamo già fatte con Sergio Rizzo e il suo F1Q Autonomizzato e non abbiamo mai visto miracoli, per questo sarei contento di vedere il 3 metri di Edi ad una nostra gara.
Il mio AGO18 al momento è il mio miglior modello disponibile e scende poco meno di 0.3 ms nelle migliori performance.

Se esistesse un mostro che con corde minime e Re sotto il 50000 che possa scendere meno di 0.25... mi piacerebbe proprio vederlo volandoci assieme perché avrebbe un tale vantaggio che sarebbe evidente.
Ma per crederci... devo vederlo, altrimenti potremmo fare tutte le chiacchiere che vogliamo, ma tali resteranno.

Tornando un po' più in topic, scendendo più terra terra, vorrei solo mostrare un dettaglio importante della costruzione dell'ala del Picares.
Il longherone inferiore è affiorante nel senso che non è incollato sul rivestimento ma al rivestimento. Attenzione che nel disegno non ci sono sezioni dedicate, l'istruzione non è così chiara e univoca ed è possibile confondersi :wink:

Ecco una immagine del rivestimento inferiore
https://i.imgur.com/2nBiQXo.jpg

E del'ala in costruzione
https://i.imgur.com/Cp8Ymj8.jpg

Qui il tratto centrale allungato di 10 cm per parte e portato a 1 metro con l'aggiunta di 4 centine F4 e il materiale del kit.

A presto....
Continua

claudio v 08 dicembre 18 03:00

Rileggenso il mio precedente post, giusto per evitare fraintendimenti, vorrei ancora specificare una cosa.
Parlando del discorso test e tassi di caduta, non si vuole certo dubitare della attendibilità di dati riportati.
Il mio scetticismo è legato al fatto che la ricerca dell'aria "Standard" è sempre un lavoro tremendo e quindi per validare un risultato, facciamo sempre prove comparative e spesso le ripetiamo fino alla nausea volando almeno con 2 modelli assieme, vicini, e confrontandone i dati di planata.
Solo a quel punto azzardiamo giudizi numerici... non sempre senza ancora qualche dubbio amletico:rolleyes:

Potrebbe quindi essere bello provare a fare un raduno (NB raduno, non è gara:D) magari tardo invernale con la speranza di trovare una giornata stile Coupe d'Hiver per fare prove in cui la planata pura possa essere confrontata nella maniera più efficace.
A quel punto si potrebbero ricavare molti dati utili per i confronti delle varie loggerate e dei tassi di caduta ottenuti.

Un paio di anni fa, su sprone dell'irrefrenabile Dappo, organizzammo un ritrovo invernale proprio a tale scopo e fu molto interessante e molti degli attuali modelli sono in parte "figli" proprio di quel test e del riesame dei risultati ottenuti nella stagione dai vari concorrenti.

Era novembre del 2016
Pozzolo Formigaro 20/11/2016 – Autonomy F5J

Una bella foto della giornata
http://www.autonomy-f5j.it/w/wp-cont...6/P1090040.JPG

In quel caso fu proprio come da previsione di Edi... la miglior performance venne ottenuta dal modello leggerissimo e allungato derivato dall'F1Q di Sergio.
Però nessun altro contendente aveva carichi alari così ridotti.
Vedi dati modelli: http://www.autonomy-f5j.it/w/wp-cont...i_20161120.pdf

Sergio aveva 16 gdm2, Dappo 19 ed io circa 23.
Quindi si potrebbe rileggere il risultato sia in ordine di allungamento... sia in ordine di carico alare.

Ora, invece, il confronto sarebbe più bilanciato con i modelli attuali dove l'allungamento sarebbe l'unico elemento discriminante o quasi.

Sarebbe magari bello ripeterlo: che si fa Edi? Se lo facciamo.... ci verresti?
Ps.. Sarà il mio ultimo tentativo? :P chi lo sa:lol:)

rovermer 08 dicembre 18 15:01

Scusate se mi intrometto.
Forse è una discussione Off Topic, vedete voi.
Credo che avere allungamenti esasperati sia controproducente nel volo in termica a pochi metri di quota dove sono molto piccole e strette. Un'ala allungatissima, oltre 20, avrebbe una corda media inferiore a 15 cm con estremità piccolissima, 5/6 cm, che volando a 6/7 metri al secondo, come i nostri Autonomy, darebbe un numero di Reinolds bassissimo, sotto i 40000, voleremmo con la parte finale dell'ala sempre in regime subcritico, cioè sostanzialmente in stallo. Appena si provasse a stringere la virata l'entrata in vite è sicura. Per esperienza credo che l'allungamento ottimale stia tra 12 e 15. Già con 15 la corda media sarebbe di 20 cm e darebbero, con i normali rapporti di rastremazione, corde di estremità di 14/15 cm cioè Re di circa 70000 che sono comunque prossimi al regime subcritico con i profili normalmente adottati sui modelli Rc. Bisogna inoltre tener conto che il volo Rc è differente dal volo libero. I modelli Rc volano a differenti incidenza a seconda delle condizioni che troviamo in volo, prossimi alla minima velocità di caduta se in termica o con aria ferma e/o brezza laminare senza movimento termico, alla massima efficienza se aria mossa e necessità di planare su lunghe distanze per raggiungere la termica, alla massima velocità e minima incidenza se si deve sfuggire ad una termica assassina o rientrare velocemente da un sotto vento prolungato, e così via. Il volo è molto dinamico e variato a seconda del momento. In volo libero una volta stabilizzato il modello al termine della salita, esso vola sempre alla stessa incidenza e velocità rispetto all'aria e quindi un elevato allungamento diviene pagante se non indispensabile. Queste sono considerazioni personali e assolutamente discutibili ovviamente. Non me ne voglia Edi che gode ovviamente del massimo mio rispetto e considerazione! il suo modello è eccezionale, ma per le nostre esigenze è solo un bellissimo esercizio stilistico ma è inusabile, tanto più se riportato con quegli allungamenti alle aperture alari dei nostri modelli.

buzz lightyear 09 dicembre 18 01:35

Citazione:

Originalmente inviato da claudio v (Messaggio 5125659)
Un paio di anni fa, su sprone dell'irrefrenabile Dappo, organizzammo un ritrovo invernale proprio a tale scopo e fu molto interessante e molti degli attuali modelli sono in parte "figli" proprio di quel test e del riesame dei risultati ottenuti nella stagione dai vari concorrenti.

Era novembre del 2016
Pozzolo Formigaro 20/11/2016 – Autonomy F5J

Una bella foto della giornata
http://www.autonomy-f5j.it/w/wp-cont...6/P1090040.JPG

In quel caso fu proprio come da previsione di Edi... la miglior performance venne ottenuta dal modello leggerissimo e allungato derivato dall'F1Q di Sergio.
Però nessun altro contendente aveva carichi alari così ridotti.
Vedi dati modelli: http://www.autonomy-f5j.it/w/wp-cont...i_20161120.pdf

Sergio aveva 16 gdm2, Dappo 19 ed io circa 23.

Immagino che le condizioni di volo fossero ideali per quel tipo di carico alare.

Non è certamente un caso che, in quel contesto, l’F1Q di S. Rizzo sia risultato il migliore:

https://docs.google.com/spreadsheets...at=interactive

claudio v 11 dicembre 18 23:56

Citazione:

Originalmente inviato da buzz lightyear (Messaggio 5125756)
Immagino che le condizioni di volo fossero ideali per quel tipo di carico alare.

Non è certamente un caso che, in quel contesto, l’F1Q di S. Rizzo sia risultato il migliore:

https://docs.google.com/spreadsheets...at=interactive

Francamente non ho capito il senso del link: un diagramma a barre basato su quali variabili?
E poi, AGO 18 di Vigada e Perini? Che c'entra Perini?
Vedo che c'è anche il Picares, ma come venga qualificato nel diagramma anche lui... mi sfugge

Vorrei poi invitare, dato che la discussione mi sembra ancora andare OT verso discorsi generali si concezione modelli per Autonomy F5J, a spostarsi in questa Topic:

https://www.baronerosso.it/forum/aer...-autonomy.html

per ulteriori continuazioni/approfondimenti

grazie:wink:


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