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Vecchio 27 ottobre 12, 20:35   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di Manubrio
 
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Forse Stiamo Esagerando

Caro Ranox
Come da te suggerito, metto qui sul forum alcune immagini dei test condotti stamane, che fanno seguito al filmato che hai visionato via e mail.

Aggiungo la spiegazione e qualche commento per gli amici che non conoscono i precedenti.

Questa estate ha volato il primo StingRay MK2 con nuova fusoliera, nuovi piani di coda e le nuove ali in compositi.
Costruito e pilotato da Alberto Tarter, l'intenzione era di compiere un passo in avanti in termini di precisione nel rispetto dei profili e nella rigidità delle velature.

Bebbe "Ehsti" Ghisleri, che proprio oggi compie 19 anni, ha disegnato le sinuose forme, il resto del gruppo ha versato birra e emanato sentenze, Alberto ci ha messo tutto il resto. Testa, organizzazione, mani, supportato dal suo "vecchio" come si dice in gergo che, come al solito, ha anche realizzato il master della nuova fusoliera.

Siamo rimasti impressionati dal comportamento in volo e in particola modo dalle ali, apparentemente non si muovevano di un mm. Sono decisamente più rigide (e più pesanti) di quelle degli F3F e F3B, che comunque vedevamo flettere. Queste no, non a occhio, perlomeno.
L'mk2 cambia direzione di volo di scatto senza scomporsi, i raccordi quadri risultano violentissimi. alettoni e flap non paiono compiere scatti dovuti al differente comportamento sotto carico rispetto all'ala, probabilmene perchè l'ala si incurva pochissimo.

Tutte le nostre altre buone vecchie ali in polistirolo/obece mostravano visibile flessione, principalmente dovuta alle baionette. Erano arrivate a piegare in volo tondi da 18mm in acciaio armonico, per non parlare delle mie tre lame 14x2, che a estrarle e infilarle ci vuole la mazza. L'ala stessa, pur dotata di generosi dosi di tessuti di varie tramature e longherone rinforzato con rowing e calza di carbonio, si incurvava. Mai da rompersi, anzi, non avevamo nessun dubbio in materia, ma si piegava. Queste no.
Il filmato che ha visto Ranox è dell'altro giorno.
Tarter al campo ha messo un'ala tra due sostegni e nel mezzo ci è salito un modellista di 120Kg.
Non una piega, e il cassonetto porta baionetta era vuoto.
Purtroppo il filmato è in un formato che il barone non accetta, se riesco a convertirlo lo posterò.

Tecnicamente, la prova del filmato consiste nel porre un carico concentrato al centro, con il "trave" cioè l'ala, appoggiata tra due mensole sulle quali è libera di scorrere. E' la condizione più critica per un trave.


Tra l'altro, come tutti sappiamo, le usuali ali cave in composito non amano lo schiacciamento e se salgo sulle ali del mio F3F le trituro; i piedi nel cercare di bilanciare il peso del corpo farebbero crepare immediatamente le zone prima e dopo il longherone.
Anche la resistenza a torsione di queste nuove ali, ottenuta con particolari tessuti, è stato uno degli obiettivi perseguiti. La resistenza allo schiacciamento (e al calpestio) delle "pelli" personalmente mi stupisce parecchio.







Alberto si poi chiesto come si sarebbe comportata la semiala a sbalzo, sorretta solo dalla baionetta.
Il problema era a cosa bloccare la baionetta.
Messa in morsa nel tavolo da falegname, questi si alzava caricando l'ala. Il bancone è risultato troppo leggero per fare da contrappeso, l'ala con quelle sollecitazioni non fletteva minimamente.

Serviva un contrappeso maggiore per arrivare a sollecitare l'ala in modo percettibile.

Per cui stamattina Alberto ha messo un fulcro sotto la baionetta, nel punto in cui comincia l'ala, e ci è salito sopra con la Volvo, per bloccarla.

E' quindi salito in piedi sull'ala per una prima prova di carico, allontanandosi dalla baionetta, verso il centro dell'ala.

Si è sollevata la Volvo.
A quel punto Alberto si è fermato.

Stiamo aspettando uno Sherman in arrivo da un deposito bellico.


Voi a Roma cosa usate per testare le ali ?
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