Non c'è nulla da imparare, ma, avendo volontà e possibilità, solo da rimboccarsi le maniche, anche perché (come filosofia aeromodellistica) ogni minuto di lavoro in più,in genere viene ripagato in affidabilità, prestazioni e longevità.
Al tuo posto, non saprei che modifiche fare, perché le foto sono poche e limitative per farsi idea di com'è il modello, per cui apporterei modifiche solo in alcune eventualità.
Di sicuro controllerei la squadretta del cabra, per scongiurare il madornale errore, ormai diffuso dai produttori cinesi, ovvero il posizionare la squadretta al di sotto.
In questa eventualità si deve certamente correggere.
Poi si dovrebbe pesare il modello pronto al volo e verificare se rientra nei limiti di peso massimo indicati dal produttore.Quanto pesa pronto al volo?
Se non rientra, (per mia personale filosofia aeromodellistica, e se si è verificata la sopradescritta eventualità della squadretta, il produttore e le sue scelte, scemano di importanza, e) si può cominciare a valutare le modifiche, ovvero in questo caso sostituzione servi con roba da venti grammi ognuno, meglio se ingranaggi di metallo sul cabra, spostamento servi sotto il serbatoio, dove ricavare un vano apposito, sostituendo la base di appoggio del suddetto, ottenendone l'innalzamento dei due centimetri che sembrano mancare oppure, impermeabilizzando quella che c'è se non e' proprio colabrodo/cartavelina.
Disporre parimenti altro vano sotto il motore per il pacco batterie (quattro eneloop vanno più che bene, risparmiando ulteriormente peso e complicazioni elettroniche e di cablaggi).
PRIMA, però bisognerebbe valutare bene la consistenza dell'ordinata parafiamma, il suo ancoraggio al resto della fusoliera, e il supporto e il fissaggio della ruota anteriore, che sembra tutto una schifezza, ma dalle foto non e' facile valutare.
Nel caso, l'intervento più affidabile e meno invasivo, sarebbe di raddoppiare la parafiamma con compensato avio, o marino, o da doga di faggio di recupero da qche letto dismesso (in base a cosa si ha nel lab), e se le fiancate lo necessitano, ( o si vuole stare più tranquilli) effettuare quattro fori passanti nella parafiamma dove si unisce alle fiancate, a un cm da sopra e da sotto, per inserirvi quattro stecconi di bambù diam 5-8 mm (facilmente ricavabili da spiedini o da bacchette per uso posate), o se disponibili spezzoni di stecca di carbonio o vtr, da incollare all'interno delle fiancate e che arrivino alla distanza del bordo d'uscita.
Disporre, inoltre, un supporto per la ruota anteriore lungo il doppio di quel che c'è ora, da fissare con quattro bulloncini passanti, distanziati il più possibile tra loro in altezza e con una piastrina posteriore realizzata a mezzotondo, da lamierino in acciaio 0,8-1 mm che faccia anche da nervatura posteriore e che si prolunghi ulteriormente verso l'alto del doppio, con altri due bulloncini aggiuntivi.
Diciamo che in caso di atterraggio non proprio pennellato, o fuoripista (purtroppo capitano più di quanto auspicato), la ruota anteriore deve potersi flettere all'indietro di almeno 45-50 gradi (non sarebbe male disporvi anche un salvaservo) e per l'ordinata parafiamma dovrebbe reggere e restare solida se azzoppano in terra l'elica o l'albero motore.
Se così non dovesse bastare per il bilanciamento senza Pb, si dovrebbe 'guardare' anche alla coda