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Vecchio 03 luglio 21, 16:11   #7 (permalink)  Top
rovermer
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Domenica si è svolta la terza prova di quest’anno della formula Autonomy, sul campo del G.A.F. di Forli’ a Villafranca. Quindici gli iscritti, quattordici i gareggianti in quanto Surace, al momento di montare il suo modello, si è accorto di avere un servo degli alettoni rotto ed è rientrato a Milano immediatamente, cose che capitano, ma un modello di riserva non sarebbe servito? Alcuni concorrenti hanno gareggiato per la prima volta in assoluto, segno che la categoria è viva e interessante. Onore al coraggio di Matteo Malpezzi e di Franco Dapporto che hanno gareggiato con modelli studiati per la formula Smart Glider. Purtroppo hanno pagato l’inesperienza, infatti hanno spento bassi facendo però un discreta fiondata, sprecando così parecchi metri che avrebbero potuto portar loro alcuni pieni in più, infatti il loggher toglie dal l’ammontare dei metri a disposizione, non la quota di spegnimento del motore, ma la quota massima a cui sale il modello nei dieci secondi successivi allo spegnimento. Ecco quindi che allo spegnimento del motore è imperativo non salire per non perdere metri preziosi. Ma la prossima volta saranno più “cattivi” e attenti di sicuro. I modelli piccoli non hanno comunque sofferto nel confronto coi “grandi” da tre metri. A parte il solito dominio di Vigada che sa leggere come pochi l’aria in cui vola e ha un modello messo splendidamente a punto, e infatti anche questa volta ci ha rifilato un bel 30 pieni, un piccolo F5K nelle mani di Verardi è arrivato secondo con 25 pieni, come faccia Max a vederlo dato che diventa quasi invisibile ad alta quota nella termica non lo so, però aggancia termiche a quote ridicole e se necessario sgattaiola via dalle discendenze che pare abbia il motore in moto anche se è spento. Interessante modo di volare, anche se ritengo non sia rispettoso al 100% del principio fondante della categoria che vieta i modelli stampati industriali. Però sono modellini veramente interessanti (oltre che costosi). Terzo sono arrivato io, con l’Aquila 7/8 col quale ho fatto una media di agganci di 28 metri per 24 pieni. Purtroppo la scarsa potenza della motorizzazione mi ha costretto ad usare molto tempo motore, una media di 30 secondi a volo, per raggiungere le zone buone e mi sono ritrovato al terzo gruppo di lancio con 20 pieni fatti ma soli 100 secondi a disposizione e ho terminato la gara anzitempo con 24 pieni, ma ancora 145 metri nel loggher. Ma va bene così, il modello vola davvero bene e ho già cambiato il motore e il gruppo elica. A Torino, alla prossima gara, non avrò questo handicap, Claudio sei avvisato! Quarto il sempiterno Paolo Dapporto, con un nuovo Mathali, leggerissimo. Ma tutti si sono comportati ottimamente, nonostante qualche scontro in volo, nonostante flutter micidiali per scendere dalle termiche molto potenti, infatti le termiche vicino a terra erano piccole ma ben definite, ma come salivi sopra i 50 metri partivano come se avessero un motorino. Condizioni quindi che si potrebbero definire “fumanti”. Questo però ha portato anche a perdere un modello. Infatti l’amico Sergio Zanzi, ha seguito sottovento una potente termica, ma complice il vento abbastanza forte, sui 6/7 metri al secondo, che tipicamente si alza al pomeriggio, è retrocesso troppo e non è riuscito a tornare sul campo perché nel tentativo di risalire il vento ha terminato i tempo motore e il modello è atterrato in mezzo ai campi di granoturco che sono vicini al campo, a tutt’oggi non se ne è trovato traccia. Speriamo che qualche contadino lo trovi e lo riporti al nostro campo. Che altro dire, modelli splendidi, grandi piloti, ottime condizioni, e il tanto temuto caldo grazie alle brezzoline indotte dalle termiche che staccavano in continuazione, e il vento del pomeriggio, non ci ha messo in difficoltà più di tanto. Inoltre alla fine, mentre il buon Claudio, coadiuvato da Matteo Malpezzi faceva il solito lavorone di scaricare i loggher e stilare la classifica, il grande Paolo Dapporto, ci ha deliziato col volo di uno dei suoi modelli senza batteria, alimentato solo dai pannelli solari. Ebbene vola, vola davvero bene! Bravo Paolo!

Debbo fare un grande ringraziamento a chi mi ha aiutato ad organizzare e svolgere la gara, in primis Claudio Vigada, vero deus ex machina, senza il quale l’Autonomy non esisterebbe, poi Matteo Malpezzi, che si è prodigato nell’organizzazione fin dal giorno prima oltre a volare in gara, ma più di tutti devo ringraziare la signora Perini Anna, che ha gestito ottimamente il controllo dei tempi operativi, anche se mi ha usato come megafono….. Lei sa cosa intendo.

Alla prossima a Torino, sul campo di Tetti Neirotti. Con le batterie ben cariche mi raccomando!

Ultima modifica di rovermer : 03 luglio 21 alle ore 16:16
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