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Vecchio 24 febbraio 20, 09:40   #69 (permalink)  Top
CarloRoma63
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Originalmente inviato da Personal Jesus Visualizza messaggio
Sì, formalmente potresti sbagliare.
Ti spiego perchè: il tuo sarebbe quello che in genere si chiama "processo alle intenzioni".
In pratica dai per scontato a priori che una volta iscritto, il socio metterà automaticamente in atto azioni illecite.
La cosa potrebbe essere molto probabile, e io capisco da un lato il tuo ragionamento, ma non può oggettivamente essere data per certa.
Per la legge lui è innocente fino a prova contraria e, soprattutto, finchè non commette illecito.
Altrimenti sarebbe come dire, esempio a caso, che una scuola guida si rifiuta d'accettare l'iscrizione di un qualsiasi privato cittadino in quanto ritenuto "poco affidabile" quando si ritrova ad essere utente della strada a causa di suoi precedenti per esempio effettuati da ciclista o pedone o della sua manifesta volontà, a parole, d'infrangere poi il codice della strada una volta conseguita un qualche tipo di patente dalla A in avanti.
Non sta alla scuola guida in prima istanza valutare l'opportunità o meno d'escludere a prescindere (e per sempre) a questo privato cittadino il conseguimento di una patente che gli consenta l'utilizzo di mezzi a motore.
Spetterà invece all'esaminatore del ministero prima e alla forze dell'ordine poi negargli o successivamente revocargli la patente di guida.

A mio giudizio il punto sta nel fatto che guardi il problema dalla prospettiva sbagliata.

Se sai che il potenziale socio si è già reso testimone d'azioni irresponsabili e pericolose già da prima come subacqueo o aeromodellista, il problema "starebbe anche" in te o altri che, eventuali testimoni dei fatti all'epoca, non avete ritenuto invece necessario denunciarli.
Ricordo che la denuncia d'illeciti, anche e sopratutto da parte di privati cittadini, non ha il solo scopo di reprimere il fatto e il responsabile a seguito del verificarsi dello stesso, ma anche quello di prevenire in futuro il ripetersi dello stesso da parte sua o di altri.

Comunque una parziale scappatoia l'avresti.
In sede d'accettazione della domanda d'iscrizione poi comunque ribadirgli il fatto di essere a conoscenza del suo particolare modo di comportarsi e del fatto che nella tua associazione non sono tollerate deroghe nei suoi confronti che nei confronti di tutti gli altri soci in merito a comportamenti contrari al regolamento e alla leggi in genere. E che non ti farai scrupolo a procedere a norma di regolamento e di legge al fine di perseguire appunto questo tipo di comportamenti scorretti.
Questo al fine di tutelare la sicurezza, gli interessi e la sopravvivenza del gruppo o dell'associazione stessa.

In parole povere gli puoi e anzi devi dire "Io non posso rifiutarmi di negare a priori, arbitrariamente e per un mio capriccio la tua iscrizione ma, so chi sei e come ti sei comportato abitualmente in passato. Da noi sta roba non è tollerata e al primo sbaglio te la vedrai con me e col gruppo. Uomo avvisato mezzo salvato"

Tanto più che il discorso sembrerebbe stare sempre in piedi quando si considera il noto piantagrane a priori ma, ti si potrebbe presentare a fare domanda invece un perfetto sconosciuto che apparentemente sembra la persona più mite e rispettosa della legge che ci possa essere (ma che poi una volta iscritto prende a fare il ca**one peggio degli altri) e tu che fai?
Come faresti in questo caso a tutelarti a priori?
Non puoi.
Per il momento finisco qui.
Capisco il tuo punto di vista, è condivisibile. Sarà che, per la mia esperienza, una ASD è una cosa tra amici e nessuno penserà mai di andare dall'avvocato in caso di problemi. Anche quando l'associazione fu sciolta dal presidente e rimessa in piedi dagli ex soci rimasti, non ci furno problemi legali. L'unica disputa, risolta abbastanza amichevolmente, fu sul nome: il vecchio presidente ne rivendicava il diritto all'utilizzo, probabilmente aveva intenzione di fondare una nuova ASD con il vecchio nome ma soci nuovi (cosa che comunque non avvenne) e la nuova ASD si chiamò con un nome nuovo.
Inutile dire che, anche nel nostro caso, lo statuto ed il regolamento furono stesi con l'aiuto di un legale (uno dei soci), ma solo per adesione ai dettami legislativi in materia.
Carlo
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