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Vecchio 08 dicembre 18, 18:23   #3 (permalink)  Top
gawain
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Originalmente inviato da pave 52 Visualizza messaggio
Rover Mersecchio ha scritto:


"Credo che avere allungamenti esasperati sia controproducente nel volo in termica a pochi metri di quota dove sono molto piccole e strette. Un'ala allungatissima, oltre 20, avrebbe una corda media inferiore a 15 cm con estremità piccolissima, 5/6 cm, che volando a 6/7 metri al secondo, come i nostri Autonomy, darebbe un numero di Reinolds bassissimo, sotto i 40000, voleremmo con la parte finale dell'ala sempre in regime subcritico, cioè sostanzialmente in stallo. Appena si provasse a stringere la virata l'entrata in vite è sicura. Per esperienza credo che l'allungamento ottimale stia tra 12 e 15. Già con 15 la corda media sarebbe di 20 cm e darebbero, con i normali rapporti di rastremazione, corde di estremità di 14/15 cm cioè Re di circa 70000 che sono comunque prossimi al regime subcritico con i profili normalmente adottati sui modelli Rc. Bisogna inoltre tener conto che il volo Rc è differente dal volo libero. I modelli Rc volano a differenti incidenza a seconda delle condizioni che troviamo in volo, prossimi alla minima velocità di caduta se in termica o con aria ferma e/o brezza laminare senza movimento termico, alla massima efficienza se aria mossa e necessità di planare su lunghe distanze per raggiungere la termica, alla massima velocità e minima incidenza se si deve sfuggire ad una termica assassina o rientrare velocemente da un sotto vento prolungato, e così via. Il volo è molto dinamico e variato a seconda del momento. In volo libero una volta stabilizzato il modello al termine della salita, esso vola sempre alla stessa incidenza e velocità rispetto all'aria e quindi un elevato allungamento diviene pagante se non indispensabile. Queste sono considerazioni personali e assolutamente discutibili ovviamente. Non me ne voglia Edi che gode ovviamente del massimo mio rispetto e considerazione! il suo modello è eccezionale, ma per le nostre esigenze è solo un bellissimo esercizio stilistico ma è inusabile, tanto più se riportato con quegli allungamenti alle aperture alari dei nostri modelli."

Condivido pienamente quanto espone Rover, credo proprio che nell'Auonomy di oggi, oltre al carico alare, sia fondamentale la manovrabilità e l'efficacia nel saper sfruttare ogni zona del campo di gara, cambiando prontamente aria in caso di discendenza o anche solo aria stagnante. A questo scopo è fondamentale ottenere un modello più "parlante" possibile, in grado di segnalare al pilota il minimo movimento dell'aria in cui vola e di reagire con prontezza ai comandi che il pilota stesso invia conseguentemente, in modo da cambiare prontamente direzione ed assetto.
Per questo ed altri motivi sono convinto che gli allungamenti indicati possano essere intesi come riferimento, personalmente sto ulteriormente sperimentando proprio nella direzione opposta, allungamento 11, convinto che la scelta, unita ad un basso c. a., possa essere vincente in quanto consente con le nostre dimensioni e velocità di ottimizzare la resa delle nostre ali più di un' allungamento esasperato.
un problema secondo me da non sottovalutare è la pianta alare, secondo me se si vuole maneggevolezza mentre si termica con raggi stretti a bassa velocità (tipica situazione aggancio basso)non bisogna rastremare molto. a 7 m/s una virata con 10m raggio è già piuttosto piatta <di 30 gradi di bank se consideriamo 2sezioni alari a 2metri di distanza abbiamo un cl che differisce del 20% tra loro... non poco. cosiderando che la span efficiency di un'ala rettangolare di allungamento 10 (senza considerare re che va a favore) è il 95% viene la tentazione di fare ali rettangolari
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