Discussione: la Belle Hachette
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Vecchio 22 aprile 17, 21:28   #33 (permalink)  Top
Mariodoxe
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Ecco alcune critiche formulate da Federico Ostan, realizzatore assieme a Giancarlo bassi della monografia della Palinuro e di due splendidi volumi "Costruiamo un modello di nave a vela" da me acquistati a suo tempo e da me interpellato su la Belle Hachette. Egli mi scrive:
Di sicuro direi che il cannone da 3 libbre di Boudriot non mi convince per nulla e, per di più, quello dell’Hachette è uno schifo: la canna è OK, ma l’affusto è del tipo in uso dopo la metà del ‘700 (dopo il 1763 per l’esattezza) e, per di più, sbagliato:
La tavola di base va da una fiancata all’altra (dovrebbe essere solo nella parte centrale ad unire *i due assali - vedi il 74 cannoni)
• La staffa di fermo degli orecchioni è mal sagomata (la parte semicircolare è troppo larga) e mancano i relativi fermi
• Manca tutta la ferramenta
• Il perno di fermo delle ruote è “indecente”
• Ciliegina sulla torta, la caviglia del cuneo per la regolazione dell’alzo non deve rimanere mezza fuori ma deve essere inserita nel foro con tutto il gambo
Comunque, se si vede la monografia del Boudriot *basterà fare un confronto tra il disegno di Boudriot e quanto proposto dalla Hachette e ci s renderà conto immediatamente che l’affusto della Hachette è un concentrato di stupidaggini.

Avendo acquistato anche il terzo fascicolo, sono andato avanti con i controlli: *una cosa allucinante, a cominciare dalla base del cantiere che, se non si provvede ad adeguati aggiustaggi e se non si sta attenti a quello che si assembla e non si aggiunge spessori ed irrigidimenti, viene tutta storta e si svergola. *Fra l’altro i pezzi sono ricavati da tavolette di MDF di spessori diversi, da un minimo di circa 3.95 mm ad un massimo di circa 4.60 mm: me ne sono accorto controllando diversi pezzi (pseudo)uguali, dato che ho tre copie sia della prima che della seconda uscita
Fra l’altro nessuno accenna al fatto che, se vuoi una base del cantiere dritta e piana, devi organizzarti un piano di riferimento su cui staffarla (a meno di non usare quello del tavolo di cucina o quello del salotto?), *incollando fra loro alcuni strati di compensato su un piano ben controllato (io ho usato quattro strati di compensato di betulla da 6mm incollati sul piano rettificato della combinata che ho in laboratorio, compensando le eventuali deformazioni come dalla fig. 15.13 del nostro 1° Vol.) dove da pag. 407 a pag 430 viene descritta la realizzazione dell'invasatura e della *base di lavoro.
Poi l’ordinata (a meno di un miracolo) così come dicono loro non si monta: se si vuole *un risultato decente si *deve riportare in scala 1:30 quella dei piani di Boudriot ed usarla come maschera per l’assemblaggio, ma anche così viene un pressappoco (almeno rispetto ai piani) e per di più è troppo “magra” per ricavare il quartabuono (e siamo ancora ad un’ordinata centrale, dato che è la N° 3 verso poppa).

Togliere il nero delle incisioni laser è un’utopia, *almeno *procedendo come da istruzioni: forse si potrebbe provare solo carteggiando tutto l’insieme dell’ossatura una volta montata, ma non credo proprio che spenderò altri soldi per quella schifezza: al massimo acquisterò ancora il quarto fascicolo tanto per vedere come va a finire la chiglia che, fra l’altro, è di “assoluta fantasia”.

Nei dettagli

• L’angolo di inclinazione tra dritto di poppa e chiglia è sbagliato, anche se di poco (circa 1° o poco più)
• L’incastro dei due pezzi è unico e rimane visibile, mentre Boudriot disegna due tenoni che rimangono nello spessore e non si vedono
• Il ginocchio tra chiglia e dritto è troppo largo
• La chiglia è prevista in tre pezzi mentre Boudriot ne disegna solo due, uno più lungo a poppa (circa 11 metri) ed uno più corto a prua, e non mi si dica che quello lungo è fuori misura: i leudi liguri (circa 12-16 metri) avevano la chiglia in un pezzo solo, me lo ha giurato il compianto Pietro Berti.
• La chiglia è divisa in due parti secondo un piano orizzontale e NON PREVEDE BATTURA ! ! * (per cui il modellista dovrà farsela da sé ed è un lavoretto che te lo raccomando se non hai una fresatrice) e il dritto di poppa è tutto dello stesso spessore, anche lui senza battura e senza la zona a spessore ridotto per l’incastro dei due primi corsi di fasciame (vedi i disegni di Boudriot ed *il nostro 1° VOL. – fig. 3.60 e fig. 3.62)





e questo disegno tratto dal volume L'Arte del Modellismo di Bernard Frolich



• Gli incastri delle due parti basse che compongono la chiglia sono tagliati male per cui, se non provvedi ad un adeguato aggiustaggio (e sulle parti inclinate non è proprio facilissimo) *i pezzi rimangono come da schizzo che ti allego



come ti ho detto, ho tre copie del 1° fascicolo e li ho provati tutti ma il difetto rimane.
A seguito di tutto ciò starò quindi molto attento e dovrò seguire molto la monografia del Boudriot che ho acquistato appunto temendo il peggio.
Ciao
Mariodoxe
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