La scelta del caricabatterie è probabilmente uno degli aspetti più importanti da considerare quando si inizia l'attività modellistica. Quando dopo anni di inattività ho ricominciato a coltivare la nostra bella disciplina mi sono affidato ai consigli di un "maestro" del settore e ho investito una somma adeguata per l'acquisto di un caricabatterie potente, affidabile e sicuro. All'epoca spopolava l'economico iMax B5 che purtroppo non era un campione di affidabilità e potenza. Si poteva acquistare a parte un kit di componenti a bassa tolleranza da sostituire sul PCB per ridurre l'approssimazione dei valori di tensione rilevati, ma non era una operazione alla portata di tutti. I marchi classici, soprattutto tedeschi, proponevano i loro modelli di punta che tuttavia iniziavano a segnare il passo di fronte al sempre più aggressivo mercato cinese: la Robbe con i suoi PowerPeak, i Grapuner, i Multiplex... Ho deciso di orientarmi su qualcosa di diverso, il GT-Power A8. Ottimo prodotto che mi ha accompagnato in tutti questi anni di attività senza lasciarmi mai una volta a terra, che si trattasse delle vecchie Ni-Cd, delle Ni-MH o delle Li-Po. Il supporto GT-Power non è degno di nota ma per fortuna non ho mai riscontrato significativi difetti se non la discutibile qualità della pulsantiera che funziona solo se si premono i tastini con molta forza.
La qualità ha un prezzo si sa, per questo i principianti si sentono spesso dire che il risparmio nell'acquisto di un caricabatterie si paga poi in batterie buttate. Senza considerare poi i rischi legati alla sicurezza nel caso di gestione inappropriata delle operazioni di carica e scarica. Ho letto numerose discussioni sul iMax B6 e non ho potuto fare a meno di notare una netta contrapposizione di opinioni: chi sostiene che si tratti di un prodotto economico ed in quanto tale non affidabile, chi invece ritiene che l'affidabilità vada valutata nei fatti e ritiene il B6 un prodotto dall'interessante rapporto prezzo qualità. Stimolato da questo scontro dialettico, per capirne di più ho deciso di testarne uno a fondo. Ho chiesto perciò a GearBest se c'era la possibilità di ricevere un campione redazionale sul quale effettuare le prove e ci hanno gentilmente inviato questo iMax B6AC V2:
Prima di iniziare, alcune impressioni d'uso.
La versione AC del prodotto è dotata di alimentatore interno e può perciò funzionare sia da rete elettrica 220V sia come caricabatterie da campo tramite alimentazione a 12V. Nonostante l'integrazione dell'alimentatore di rete la cassa rimane di dimensioni contenute, il che rende questo B6 estremamente pratico da portare al campo; cassa che è in caratteristico alluminio anodizzato blu. Il display è proporzionato alla cassa, perciò piccolo, ma particolarmente luminoso e ben leggibile.
La confezione contiene la cavetteria di base, un piccolo manuale di istruzioni ed il cavo di alimentazione dalla rete. Manca il cavo micro USB di collegamento al PC ma al giorno d'oggi abbiamo più o meno tutti abbondanza di questi cavi in giro per casa. Sono previsti due accessori opzionali: la sonda per il rilevamento della temperatura della batteria ed il modulo WiFi per il controllo del caricabatterie tramite smartphone.
Sull'accessorio WiFi apro una breve parentesi perché non ne comprendo bene lo scopo. Esso permette di attivare un punto di accesso al quale ci si può collegare con uno smartphone IOS o Android; per questo la portata è limitata alla portata massima del modulo ed è presumibile che non ci si possa allontanare oltre al proprio appartamento, anzi già qualche parete di troppo e sarà difficile nello stesso appartamento. Ma penso a chi, e non sono pochi, utilizza il caricabatterie in cantina e vorrebbe controllare a distanza da casa le operazioni: con questo modulo è praticamente impossibile farlo. Sarebbe molto più utile un modulo ethernet o WiFi in grado di connettere il caricabatterie alla rete domestica rendendolo accessibile da qualsiasi punto ad essa connesso ma anche, aprendo le opportune porte del router/firewall domestico, anche da un luogo remoto.
Il caricabatterie è giunto aggiornato all'ultima versione di firmware, la 1.13. Con questa versione è possibile gestire le batterie LiHV (LiPo ad alto voltaggio) ossia quelle batterie di recente introduzione sul mercato e ancora non particolarmente diffuse che consentono di raggiungere a piena carica tensioni maggiori di quelle standard. Ne esistono di due differenti tagli, da 4,27V per cella e da 4,35V per cella. Il programma standard delle LiPo non è adatto per queste batterie perché staccherebbe la carica troppo presto, il nuovo firmware invece prevede una voce separata di menu appositamente dedicata. Non mi dilungo oltre per non andare fuori tema; i più curiosi potranno trovare maggiori informazioni in questo video (in inglese):
Con il firmware stock non è possibile accedere al menu nascosto di calibrazione; almeno io non ci sono riuscito. Peccato.
L'applicazione Charger Master per PC (solo per sistemi Windows, niente Mac) permette di controllare il caricabatterie, di gestire i programmi personalizzati, di monitorare i processi e di configurare i parametri generali. Nulla che non si possa fare direttamente dal pannello ma al giorno d'oggi se non offri una applicazione a corredo sei fuori mercato. Interessante invece la possibilità di aggiornare automaticamente il firmware del caricabatterie direttamente tramite internet. La stessa applicazione permette di collegarsi al A8, segno che il firmware di casa GT-Power è compatibile con il software di SkyRC e che i cinesi si clonano tutto e tutti, cloni dei cloni, al punto da non capire più se sia nato prima l'uovo o la gallina!
A tale proposito merita una nota a parte il discorso genuino/clone. Siamo ormai tutti a conoscenza dellampia diffusione di cloni della precedente versione V1 di questo B6 e non mi dilungo oltre se non per dirvi che il V2 ricevuto in prova è dotato di bollino di genuinità posto sul lato inferiore della cassa. Grattandolo si scopre un codice che inserito sul sito web di SkyRC consente di accertare la genuinità del prodotto. Non è un aspetto da poco questo della genuinità perché abbiamo visto in passato che alcuni cloni per quanto dotati delle medesime funzionalità erano risultati assemblati con componentistica di minore qualità.
Tirando le somme, cosa mi è piaciuto:
+ La doppia alimentazione (12V e 220V) che rende comodo l'uso in qualsiasi contesto
+ L'interfaccia USB, che permette di gestire da PC le modalità d'uso e di accedere ai grafici
+ Le dimensioni estremamente compatte
+ Il display molto luminoso
+ L'assenza della ventolina di raffreddamento
Non mi sono piaciuti invece:
- L'assenza di un interruttore on/off sulla alimentazione di rete
- L'assenza tra la cavetteria di un adattatore JST (tipo Tamiya)
- L'assenza di un cavetto micro USB
- L'assenza della sonda di temperatura esterna
Veniamo ora alla prova pratica che è consistita nella carica bilanciata a 1C della batteria dalla condizione di "storage". Per eseguire i test ho utilizzato i seguenti strumenti e componenti:
- batteria Turnigy 3S Nanotech 1.3 25/50C da 1300 mAh che uso per le mie sessioni di volo.
- multimetro professionale Brymen BM257s
- caricabatterie GT-Power A8
- alimentatore AC220V-12VCC Turnigy da xxx W
- battery tester HobbyKing Cellmeter 7
Ho successivamente deciso di non utilizzare il Cellmeter 7 a causa del margine di errore dato dai suoi valori di tolleranza che avrebbe potuto falsare la precisione delle misurazioni. Tutti i valori riportati sono pertanto stati misurati con il Brymen.
Per prima cosa ho portato la batteria in modalità "storage" utilizzando sempre il solo B6 in modo da avere in entrambi i casi la medesima base di partenza. A causa delle inevitabili tolleranze dei componenti le tensioni dei singoli elementi portati in "storage" non erano perfettamente allineati, perciò riporterò nel dettaglio anche le tensioni di partenza.
Prima prova, carica bilanciata con GT-Power A8.
Condizioni di partenza.
Stato batteria: storage
Tensione batteria: 11,47V
Tensione cella 1: 3,826V
Tensione cella 2: 3,826V
Tensione cella 3: 3,830V
Carica con programma "BALANCE" a 1,3Ah (1C).
Questi sono i valori rilevati al termine:
Tempo impiegato: 1 ora e 1 minuto
Tensione batteria: 12,52V
Tensione cella 1: 4,171V
Tensione cella 2: 4,178V
Tensione cella 3: 4,187V
Seconda prova, carica bilanciata con iMax B6AC V2.
Condizioni di partenza.
Stato batteria: storage
Tensione batteria: 11,48V
Tensione cella 1: 3,831V
Tensione cella 2: 3,830V
Tensione cella 3: 3,832V
Carica con programma "BALANCE CHG" a 1,3Ah (1C). Questi sono i valori rilevati al termine:
Tempo impiegato: 34 minuti e 22 secondi
Tensione batteria: 12,53V
Tensione cella 1: 4,180V
Tensione cella 2: 4,179V
Tensione cella 3: 4,179V
Possiamo subito osservare che il B6 ha impiegato poco più della metà del tempo rispetto al A8; questa significativa differenza potrebbe essere riconducibile al software più "datato" ma quello che più interessa in questa prova sono le tensioni dei singoli elementi. Premesso che in entrambi i casi siamo in presenza di valori molto buoni, come si può notare il B6 ha ottenuto una maggiore precisione di bilanciamento rispetto al A8. Mentre per quest'ultimo infatti possiamo osservare uno scostamento massimo di 0,016V tra le single celle, sul B6 le celle risultano bilanciate con un margine di soli 0,001V. Ulteriori prove hanno confermato la tendenza ad una maggiore precisione del B6 e anche i valori di "storage" confermano il dato mostrando uno scostamento massimo di 0,004V.
Se proprio vogliamo muovere una critica a questo iMax B6AC V2, la potenza di 50W che si traduce in 6A massimi di carica non è tanta e chi deve caricare in fretta batterie molto grosse, da 6000mAh o più, dovrà orientarsi su altri prodotti. Ma quanto a precisione e affidabilità ci troviamo di fronte a un prodotto dal rapporto prezzo/caratteristiche di tutto rispetto. Sicuramente un'ottima scelta per chi vuole iniziare bene senza spendere troppo.
Ringrazio GearBest per averci fornito il campione da testare, disponibile al seguente indirizzo:
SKYRC iMAX B6AC V2