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Vecchio 23 febbraio 13, 21:44   #2 (permalink)  Top
SeanTiago
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La primissima volta. L'inizio. Fine gennaio 2013



Finalmente mi trovo col kit in mano e mi appresto a cominciare questa prima avventura col modellismo navale a vela, rigorosamente rc ma non tanto per bimbi minkia .

In realtà mancavano i tagli dell'albero ma in quattro e quattrotto sfruttando una piccola morsa, un dremel, dei tubicini in carbonio immagino utilizzati nell'aeromodellismo, avendo come ovvio le misure esatte... et voilà i pezzi del RIG sono belli che pronti. Si inizia incollando il sostegno in alto della vela, il buttafuori, all'"albero" stesso alla cui estremità è stata precedentemente fatta un'incisione, giusto giusto la dimensione del tubicino più piccolo che viene incollato se non ricordo male con cianoacrilato in gel, rispettando le angolazioni date dal disegno in scala 1:1, utilizzando il piano per ottenere l'allineamento (utilizzare un piccolo spessore che il tubicino del buttafuori è un pelo + piccolo) bastano pochi secondi per ottenere la stabilità dei due pezzi con l'ausilio di un accellerante e dopo qualche minuto si può passare al rinforzo.

Il tipo di filo utilizzato per il riforzo è particolare, sembra quasi aprirsi se lo si muove un po col dito, ma quando in tensione pare abbia buone doti di resistenza, leggasi Dacron in buona sostanza lo si pinza su se stesso e lo si gira diverse volte incrociandolo sempre su se stesso a formare un gomito cicciotto la dove si è precedentemente incollato l'albero al sostegno e si spalma ben bene con cianoacrilato fluido. A questo punto all'albero stesso dall'altro capo, viene incollato inserendolo nel tubicino un asticina in acciaio ad 's' anche questa modellata sulla base del disegno, piegandola semplicemente con le mani e cercando di calcarne l'esatta copia, (utilizzate sempre il disegno per avere l'angolazione giusta ed il piano perchè sia piatto).

Il boma (sempre un tubicino in carbonio) e qui vien da ridere è letteralmente appoggiato sopra il sostegno d'acciaio incollato in piano (sempre ciano gel) e rinforzato col sistema del filo di Dacron di cui sopra. Operazioni delicate ma non impossibili. E' che si fa fatica a crederci.



L'albero, il boma ed il sostegno in acciaio che entrerà nello scafo sono belli che pronti, si può dunque passare all'assemblaggio dello scafo. Depron è la parola magica, dei fogli di 3 mm, utilizzati in edilizia come isolanti parecchio in uso nell'aeromodellismo ricorda il polistirolo ma molto più fine e compatto, leggero come pochi e galleggiante, ha un costo irrisorio, ma soprattutto è facile da modellare e consente ampio margine di correzione. Un po delicato va comunque fatta attenzione fino a quando il tutto non è ben chiuso.

L'idea, che secondo me ha anche qui del geniale, è quella di creare uno scafo dal fondo piatto partendo semplicemente da un foglio di depron....dai disegni... forme facilmente replicabili rendendo l'assemblaggio dello scafo quanto di più facile e veloce sia possibile fare mantenendo inalterate le necessarie qualità che lo scafo stesso dovrà avere.

Si parte incollando le striscette che faranno da battuta per il fondo e la coperta (prima foto in alto) seguendo la traccia che avrete sui fianchi. Utilizzate la Uhu Por, mettetene un filino non serve abbondare, e fate seguire piano piano modellandola la striscetta al fianco. (attenzione: la por va messa così spalmatene il giusto su un pezzo, poi la fate aderire spostandola un po sulla zona da incollare, poi lasciate asciugare un po, quanod sembra quasi asciutta ma non completamente fate aderire i due pezzi che a questo punto s'incolleranno quasi all'istante! occhio)

Poi si incollano i fianchi al fondo prima uno poi l'altro. Il depron si piega discretamente seguendo la linea del fondo e con un po di scotch di carta si aiuta il mantenimento della forma. La prima traversa (ricordate sempre soprattutto quando gli allineamente sono importanti di 'presentare' prima il pezzo da fissare in modo da verificare sia tutto ok), ed in pochi semplici passi si può vedere lo scafo già formato a cui mancano



ancora i sostegni per l'albero, tutti gli acetati di rinforzo (cioè intendo dire proprio gli acetati che si comprano in cartoleria trasparenti per le copiature), come sono in depron tutti gli altri rinforzi e lo specchio di poppa.

Insomma un'inizio produttivo dove ho avuto modo di vedere e mettere un minimo mano garantendomi comunque tutti i passaggi delicati da mani esperte .

E' stato bello vedere un piano lavoro così fornito ed un lavoro così ben fatto in così poco tempo. Sinceramente anche con l'ausilio di un buon manuale d'assemblaggio sarebbe stato fuori dalla mia portata. Almeno per ora.
Ma visto da un punto di vista così privilegiato non è detto non si possa replicare.

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