Citazione:
Originalmente inviato da Fulvio76  OK,domani,ora sono troppo stanco,posterò un po di limk per ristringere il cerchio,scegliendo assieme.
Per il duse(già ho imparato un termine tecnico nuovo),vorrei restare su quello che avete definito prima un "tutto fare" per semplificare al massimo le cose e poi..tanto non saprei capirlo quando usare un duse e quando un'altro..
Anche per la consistenza..si fa presto a dire come quella del latte  ..misà che anche quì ci vuole esperienza per capire quando effettivamente somiglia al latte!!!  |
Prima di arrivare a farmi il "foglietto magico" con le varie diluizioni ho dovuto buttare secchiate di colore, una volta mi son messo con bicchiere di latte a destra, e vernice e diluente a sinistra perchè tutti mi dicevano "LA DENSITA' DEL LATTE" alla fine quando ho capito cosa intendevano non ho più cannato una densità (tranne che con i maledetti colori vinavilici che sono un mondo a parte).
La duse è l' ugello dell'a erografo dentro al quale scorre lo spillo, una duse larga permette un maggior passaggio di aria e colore, e quindi permette campiture più ampie ma minore precisione e richiede maggior portata d' aria, una duse stretta permette una precisione maggiore perchè ci passa meno aria e meno colore e il getto si assottiglia, richiede meno aria ma permette campiture più piccole.
Ci sono aerografi che ti fanno linee talmente sottili che le vedi solo con la lente d' ingrandimento, e altri che hanno un getta talmente largo da fare un cofano in 3 passate, ovviamente se dovrai verniciare un furgone userai una pistola con duse larga e un compressore industriale, se devi fare foto ritocco userai una duse da 0,1 mm e un motore da frigorifero.
Per fare modellismo ti servirebbe una via intermedia, e quindi una pistola che permetta di fare campiture medio/piccole, in modo da consentirti di lavorare con un compressore normale e di fare comunque campiture decenti.
La differenza tra un' aeropenna buona e una chiavica è data non solo dalla dimensione della duse, ma da un sacco di fattori, tralasciando marche e materiali la differenza sta nella precisione con cui vengono fatte le pistole, la ditta cinese ti fa l' aerografo IDENTICO ad un Iwata da 600 euro, e te lo vende a 30 euro, la differenza sta nella precisione con cui viene cromata e lucidata, dalla precisione con cui vengono fatte le duse e gli spilli, pensa che basta che lo spillo si storca di un millesimo di grado, o che una cromatura interna sia spessa un micron più del dovuto, e l' aerografista se ne accorge immediatamente.
Quando ho imparato ad aerografare sono andato a prendere lezioni da un amico di mio fratello ( il grande ART71 ), mi sono presentato da lui con un aerografo Olympos HP100 che mio padre usava quando io ancora non ero nato, mi ha fatto i complimenti per l' attrezzo (che custodisco tuttora gelosamente e uso SOLO in casi eccezionali) e parlando delle differenze mi ha fatto vedere appunto la differenza tra il mio HP100 e un clone cinese che lui usa solo per fare sfondi sulle magliette, il mio faceva una linea impeccabile e senza sbavature, il suo economico a prima vista era uguale, ma guardando le linee che faceva erano tutte piene di micro sbavature e goccioline.
Dopotutto anche in aerografia, come in tutto, chi più spende meno spande.
Come diceva il vigile urbano "se devi fare una parete grande non ti serve il pennello grande, ma un grande pennello"!
Ora dipende da te scegliere cosa intendi fare, se vuoi una pistola per fare qualche lavoretto saltuario e senza pretese puoi benissimo risparmiare e andare su sottomarche e cloni, se invece ci tieni a fare lavori fatti bene e pensi che l'aerografia possa diventare una passione, e perchè no, fonte di guadagno, allora ti consiglio di partire con materiale non dico di primissima scelta, ma almeno di un livello leggermente superiore, e vedrai che non te ne pentirai.