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Vecchio 25 maggio 11, 08:58   #8 (permalink)  Top
losisi
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come si comporta il modello cerco di spiegartelo io ( ce l'ho, anche se non lo volo molto, ultimamente )

è un'ala alta, daccordo, ma NON è un trainer, men che mai un primo modello.
il profilo è piano convesso ma le estremità sono molto rastremate e lo spessore abbastanza sottile
quindi: occhio alle virate secche ( sopratutto a velocità basse ) perchè potrebbe tendere a "chiudere" la virata decisamente ( con tutte le conseguenze del caso....)

è un modello che tende a venire, finito, un po' pesante ( il mio, se nn ricordo male, con un 6,5cc , sfiora i 3,7 kg ) e questo, ovviamente, nn aiuta
ottima e ben rifinita, a mio parere, la fusoliera tutta in legno (a differenza di qualche concorrente in fibra davvero brutta) peccato per i servi a vista nell'ala (qui la Phoenix poteva sicuramente fare di meglio )

non mi piacciono molto neppure le squadrette di comando: senza interporre qcosa di duro all'interno non si possono stringere ( la balsa non oppone certo molta resistenza...) e di conseguenza potrebebro prendere gioco; penso che in futuro le sostituirò con altre autocostruite ed incollate nello spessore dei profili.

vola bene anche con motori di piccola cilindrata ( dopotutto, vedere un Cessna che viaggia come un F3A non sarebbe proprio il massimo...poi, de gustibus.. ) penso che il "suo" sarebbe un .52 oppure un .61 4T anche se l'altezza di un 4T ( data la presenza del coperchio valvole ) costringe ad aprire vistosamente la naca, con i problemi estetici del caso.

con un 2T piccolino ( anche se è indispensabile aggiungere peso in prua ) vola comunque bene, decolla in modo realistico in 40-50 mt, i tonneaux non sono un problema ( ovviamente correggendo con un po' di picchia ), rimane un po' "impiccato" nei loopings.

i flaps: sono esteticamente gradevoli ed efficienti ( a patto che siano ben regolati ) da preferire su due posizioni: un 20-25° per il decollo e 30-40° per l'atterraggio ( di più inducono solo resistenza ) è necessaria una miscelazione a picchiare ( da definire in volo ) perchè provocano un deciso effetto cabrante.
alla massima deflessione ( atterraggio ) è necessario tenere dentro un po' di motore fin quasi al touch down, pena un rallentamento eccessivo e rischio di arrivare corti o, peggio, di stallare, magari a 1 mt da terra.....una volta presa la mano si riesce a farlo toccare con le ruote principali e poi a mettere giù il muso, come il vero ( a me riesce una volta su 5...) tende un po' a saltellare se si arriva decisi e/o pesanti

attenzione anche al decollo, il carrello è un po' stretto in rapporto all'apertura alare e una imbardata in fase di rullaggio, magari a tutto motore, indurrebbe ( anzi: induce, te lo dico per esperienza...) un principio di capottamento con conseguente strusciata a terra di: estremità alare, naca ruota anteriore ed elica, nell'ordine.....sino ad arrivare al rovesciamento...

spero di essere stato utile
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Simone

Ultima modifica di losisi : 25 maggio 11 alle ore 09:06
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