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Vecchio 17 febbraio 11, 17:45   #4 (permalink)  Top
claudio v
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Originalmente inviato da eupon Visualizza messaggio
non so claudio, per il momento mi sembra un tentativo di adattare le forme di una iom, al
...
le linee d'acqua possono essere ricondotte ad un iacc, ma la coperta andrebbe rivista secondo me, lo spirito di somiglianza con gli iacc dovrebbe sempre rimanere secondo me...
Ciao Eupon,
la coperta e` preliminare perche` ieri sera era troppo tardi per metterci a rifinirla come volevo e poi e` fatta cosi` per motivi strutturali: a me, delle semiriproduzioni, francamente, nun me ne puo`... de meno.
Deve funzionare come voglio, poi il resto segue

Scherzi a parte, la tuga verra` un po' piu` bassa e piatta e il raccordo con pozzetto e fiancate verra` messo a posto in modo che una volta verniciata somigli un po’ piu` ad una AC e poi, come ho scritto, e` una rivistazione in chiave futuribile, non una ricerca di forme antiche.

Se Renato Chiesa fa e concorre con una Azzurra (che era un 12 SI) con le linee delle barche della 33esima coppa penso di poter fare una simil NZL che somiglia un po’ ad alinghi ma con la coperta piu` tondeggiante

Penso che siate troppo legati a stereotipi: le IOM, le AC, le M etc... sono tutte barche similari.
Le AC vere hanno il pozzetto, e questa ha il pozzetto... ma anche le IOM e allora?

Ad esempio, su una barca RC da regata, lo spingialbero e` basilare che ci sia, funzioni bene e si regoli rapidamente: messo li` funziona bene, e` facile da fare, si regola in fretta... ergo lo metto li` e il pozzetto arriva appena davanti all’albero proprio per quel motivo.

Lo scafo monoscocca regge tutti i carichi e all’interno ha solo la scassa della deriva, dell’albero e dei controventi... ma per farlo deve avere certe forme, altrimenti non funziona perche` le sartie si devono attaccare a qualcosa di rigido: quindi lo scafo monoscocca avra` il fondo del pozzetto raccordato con la tuga e i fianchi fatti in un certo modo in funzione di dove vanno a finire gli attacchi delle sartie

Questo per spiegare che le forme sono dettate da quel che devono fare: la parte sotto deve galleggiare e navigare, quella sopra tenere gli attacchi e quel che serve nel posto e modo giusto.

Insomma, il disegno non segue l’estro e il gusto, ma la necessita`, in modo da ottenere il manufatto piu` rigido e leggero possibile: il peso minimo si ottiene non facendo una barca di “cartavelina” ma una barca senza roba inutile, legnetti, piattine e rinforzi ovunque per sopperire a forme non ottimizzate per fare quel che devono fare.
Diciamo che e` la differenza tra fare un disegno e un progetto o meglio, quello che in gergo viene chiamato “design to manufacturing”, progettare per costruire, che in un manufatto in composito e` basilare...

Quelle che Matthias che nel sito delle AC120 FORUM IACC 120 CUP • Login cita come le misure da fare per vedere le performance della barca, (in particolare la 4. Boat rigidità), sono ottimi parametri per vedere quanto bene funziona un progetto e successiva realizzazione.
Un esempio: fare una deriva indeformabile o quasi e poi avere flessione tra scafo e albero elimina ogni beneficio e fa pure perdere la regolazione delle vele... cosa che immediatamente peggiora la prestazione della barca in maniera ben piu` evidente di una deriva “molle”.

Il vantaggio nel progetto AC120 sara` anche legato a questa maggior rigidezza dell’insieme intrinseca alle forme che permettera` anche di avere una regolazione delle vele piu` stabile.
Nel caso del progetto AC/100, che seguira` al 120, come dice Matthias, il vantaggio sara` molteplice e ancora piu` evidente.
Voi (AC100isti) state facendo con tecniche tradizionali uno scafo ultralight e leggermente squadrato e lo realizzate “a scodella” con coperta piatta: questo significa non ottimizzare molto gli aspetti strutturali: la “flessibilità” dell’insieme e` abbastanza garantita a meno di salire parecchio con il peso.

Poi, naturalmente, e` solo un gioco, e ognuno lo fa come preferisce: non e` detto che per giocare con 2 barchini serva farsi tanti problemi.
Dal mio punto di vista, invece, giocare con i barchini interessa solo fino a un certo punto perche` trovo piu` “gustoso” mettere a posto il mosaico del progetto/costruzione in modo che tutto funzioni come mi sono immaginato... e qui la strada per finire e` ancora un po’ lunga: non si fa un progetto ex novo in una sera e nemmeno in 2 settimane.
Il seguito alle prox.
Ciao
claudio v non è collegato   Rispondi citando