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Vecchio 18 settembre 10, 09:43   #21 (permalink)  Top
claudio v
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Originalmente inviato da luca71-5 Visualizza messaggio
... il classe M era sicuramente + lento delle AC120 in acqua in quel momento , ma solo ed esclusivamente xchè il vento era in un range favorevole a queste ultime .
.........

Se sono fortunato ora mi addormento e domattina al risveglio mi renderò conto che è stato solo un'incubo .................

notte
Venendo alla vostra simil Coppa America alias la AC 120 e guardando la situzione da fuori, non si può che prendere atto di alcuni fatti recenti.

La AC120 ha un regolamento simile alla IOM dove il peso è vincolato per tutti e il momento raddrizzante idem (dislocamento 4,5 kg e, lunghezza deriva e peso bulbo +deriva 3kg)
Questo significa lasciar zero spazio alla costruzione sofisticata e ultralight.

Il fatto che un classe M sia andato più piano di una 120 in un minitest è un puro caso: una M a punto (con il gioco di vele giusto per la condizione) può solo andare più veloce.
Una M può mettere con i suoi 73 dm2 di vele e il piano velico che le pare o quasi il piombo che vuole sotto e, se pesa 4,5 Kg, stai sicuro che nel bulbo ce ne sono almeno 3,3 di piombo contro i vostri 2,85.
Se poi dovessi progettare una M per regatare contro le 120 e avere comporamenti omologhi nelle varie condizioni, la farei di 4 kg con 3 di bulbo e a quel punto credo che in nessun range di vento una 120 le possa stare davanti.
Avrei maggior finezza, maggior lunghezza utile al galleggiamento, meno peso e meno superficie bagnata con lo stesso rapporto di peso/superficie delle vele: non serve un VPP per sapere come può andare a finire

E qui mi ricollego alla nuova classe nata, la AC100.
Il loro regolamento è molto simile alla M per cui, chi sarà capace, farà delle barche "piuma" piene di piombo sotto.
Quindi, dati gli altri parametri fissi, significa dare tutto lo spazio che vuole al progettista/costruttore per fare la barca più leggera possibile.
Molto intrigante, molto carino giocare a costruire leggero!! (mi piace un casino)

Quindi scafi "velina" in carbonio e carbonio kevlar come le M, alberi in supercarbonio alto modulo come la M, etc, etc, etc
Naturalmente questo costerà un po', soprattutto in tecniche di costruzione e materiali. All'inizio non sarà così, am appena arriverà qualcuno che metterà l'asticlella un po' più in alto partirà la corsa e diventerà come o peggio della M.

Quindi, la AC120 ha già una rivale similare (la AC100) più vicina allo spirito ultratecnologico della AC vera.
Quel che lascia un po' perplessi è che a far partire quetsa classe siano i lunarossisti Dea che, dalla monotipia più rigorosa, non sono voluti "venire" nella AC120 che era molto simile (quasi monotipia anche nella AC120) per buttarsi in questa AC100 che alla fine potrebbe costare come 3 AC120, ma essere molto più comoda (??)...
20 cm di lunghezza di scafo in meno e più o meno altrettanti nell'albero... che a livello di trasporto non fa nessuna differenza o quasi (come ci insegna Mattias che fa entrare 2 AC120 in una Smart da Roma a Ravenna Grande!! Volere è potere!! )
L'altra cosa strana è che sia partita proprio a Roma dove il gruppo di AC120 mi sembra bello e ben affiatato.

A questo punto facciamo il conto di quanti praticanti ci sono oggi da una parte e dall'altra e risulta evidente che se le 2 classi si fossero messe assieme avrebbero raggiunto una bella massa critica per tenere duro a lungo e andare avanti negli anni...peccato che siano 2 classi diverse, per certi punti di vista antitetiche, e che quindi le forze rischino di disperdersi.

Quindi, il futuro della Coppa America modellistica in Italia, dove andrà a finire?
claudio v non è collegato   Rispondi citando