Citazione:
Originalmente inviato da blacksheep_67  Trovo interessante il tuo commento ma non dimentichiamo che per ogni argomento trattato esistono vari livelli di approfondimento. Quel che racconti in merito al modellismo statico è vero ma...dipende a quale livello ti riferisci. Esiste gente (e sono molti, credimi) che parte dai pezzetti di plastica solo per convenzione, poi di quei pezzetti ne utilizza il 20% non prima di averli comunque profondamente trasformati. Tutto il resto è autocostruzione. Nel mio mondo non esiste gente che parla male di chi utilizza i set di conversione o miglioramento delle parti interne degli aerei o dei vani carrelli, tutti sono liberi di arrivare alla meta come meglio crede tanto in sede di concorso davanti alla giuria conta il risultato finale. Io amo questo mondo perche da esso ho imparato la storia dei mezzi e sopratutto degli UOMINI che conducevano queste splendide macchine in volo alla pari di coloro che si sporcavano le mani ed altro nel mantenimento dei mezzi o pulivano i cessi del locale ufficiali, e delle DONNE che avvitavano i bulloni credendo fermamente che il loro paese in guerra si trovasse dalla parte dei giusti. Questo è il lascito per coloro che prendono a cuore il riproduzionismo statico o dinamico che sìa partendo da una...fotografia scattata in tempi lontani raffigurante un mezzo volante colorato in un determinato modo con determinate macchie di sporco in un preciso momento della sua vita operativa. Tutto il resto è aria fritta per chi si sente un professore che non avendo nulla da insegnare detta le proprie regole all'interno della sua aula accogliendo o estromettendo da essa gli "allievi" a proprio piacimento. |
Citazione:
Originalmente inviato da blacksheep_67 Concordo appieno d'altronde il livello medio dei modellisti statici sanno che un P47 D dalla versione 28-29 non era più un D ma diventava un M, cosa che getterebbe nel panico il 90% dei riproduzionisti di pari livello dinamico. Ma non diciamolo ad alta voce  |
Con me sfondi una porta aperta.
Verso la fine degli anni 50, spinto da quanto pubblicato sul giornalino allegato al "Giorno del giovedi", una rubrica in parte dedicata alla storia dell' aviazione e che traeva spunto dalla serie di W.Green "Famous fighter of WWII", convinsi mio padre ad acquistarmi i volumetti suddetti e che apparivano periodicamente in libreria
Erano le pime pubblicazioni del genere pubblicate in Italia dopo lo "sblocco" dalla fine della guerra.