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Vecchio 15 giugno 09, 20:05   #7 (permalink)  Top
giank1957
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Ciao Giank,
direi che concordo pienamente con stefano sulla poca utilità del carbonio per scafi "prima realizzazione" e soprattutto di dimensioni attorno al metro: + complicazioni, + spesa, nessun vantaggio. Per avere vantaggi a livello di peso dovresti usare 2 strati da 80 grammi /m2 che costano un po' tantino.
ciao ClaudioV e ciao Stefano,
vista la questione cerco di rispondere a tutti e due in contemporanea.
lo scafo è 135cm e ho laminato uno strato di vtr da 50gmq perchè era molto fino per la "pelle" dello scafo. Le pezze di carbonio ce l'ho già ma non da 80 ma da 180 (erano state acquistate tanto tempo fa) quindi i costi sono stati già ammortizzati ma mi chiedo se posso usare solo quella pezza (forse è esagerata)
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Penso invece sia molto importante imparare a laminare lo scafo monolitico con il dritto di prua: tutte le realizzazioni di buon livello sono monolitiche in quella parte.
Per farlo è abbastanza semplice: basta mettere il gelcoat nello stampo e lasciarlo gelificare fino al punto che sia leggermente appiccicoso e poi laminare lo scafo. Se lo scafo viene realizzato a pezze con una leggera sovrapposizione è molto più facile ottenere un buon manufatto con poche imperfezioni e un'ottima struttura. Di solito divido lo scafo in almeno 3 pezze longitudinali che si sovrapongono tra loro circa 10-20 mm.
Per uno scafo da 1 metro 2 tessuti da 80 e uno da 110 sono già sufficienti se laminati bene con una buona resina: le sovrapposizioni diventano una "nervatura" di rinforzo ottima e non segnano affatto.
beh, quello che è fatto è fatto!!!
Il primo strato l'ho dato anche al dritto di prua e non ci sono bolle. Quindi al momento lo scafo è monolitico con dritto di prua e specchio di poppa.
Solo stasera mi sono accorto di un distacco allo spigolo tra opera morta e specchio di poppa (proprio dove si dovrebbe raccordare con la coperta. Ho provveduto a rimuovere la parte di fibra essiccata con un cutter e passerò una piccola pezza di aggiustamento, peccato perchè se lo lasciassi a vista si vedrebbe.. ma mi preoccupa poco visto che poi vernicio.
Il gelcoat non l'ho usato come dicevo nella mia mail precedente. esso era presente solo nello stampo quando l'ho ricavato dal master. il primo strato è laminaato su abbondante alcool polivinilico e sotto c'è anche diversa cera.
le pezze sono trasversali e non longitudinali sovrapposte di 20 mm e sono 7 più una striscia longitudinale di rinforzo sulla chiglia.
quindi mi consigli di andare di VTR e lasciare il carbonio a future barche.. (ma si che così ci faccio un altro barchino) certo che quel bel 180 twill.... stava bene nel vor!!! ma siccome non sei il primo che mi dice usalo più avanti allora me lo risparmio e vedo che cosa esce fuori.
siccome non ho abbastanza tempo per laminare tutto in una volta debbo lavorare sul duro con nuovo umido... ora mi do da fare con la paglietta dei piatti e acqua...
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Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
Nel dritto di prua conviene mettere abbondante gelcoat e tessuto in più pezzi ben impregnati di resina magari con anche un po' di resina + riempitivo.
Se la chiusura anteriore dello stampo è rimovibile e in materiale trasparente, lexan o metacrilato, questo facilita il lavoro: eventuali bolle superficiali nel gelcoat che negli spigoli sarà un po' più spesso si vedono e si eliminano subito prima di laminare i tessuti dentro.
A scafo polimerizzato, rimuovere la sua chiusura anteriore poi è un grosso vantaggio in fase di separazione tra scafo e stampo (vedi foto allegate tratte dal CD di Urca IOM).
stessa soluzione per lo specchio di poppa di Urca IOM che rimane solidale alla coperta daldole rigidezza nel lato posteriore.
Anche lì lo stampo è scomponibile a tutto vantaggio della sua facile sepazione dal master e dai particolari realizzati.
I pezzi di metacrilato di chiusura sono tenuti in posizione con normali viti e spinette da 3 mm contro i rispettivi stampi
Saluti
mmmmm la questione si complica assai ma apprendo le tue tecniche che cercherò nella mia imperizia di applicare in futuro. Al momnto lo stampo è monilitico come la prima laminazione già fatta quindi nessuna apertura.. ma l'idea mi stuzzica molto e forse modificherò lo stampo per eventuali seconde realizzazioni. (improbabili!!!) penso che farò modelli più contenuti in dimensioni
a meno di trasformare il terrazzo di casa in una darsena con poca gioia di mia moglie!!!
giank1957 non è collegato   Rispondi citando