Visualizza messaggio singolo
Vecchio 26 luglio 04, 14:30   #44 (permalink)  Top
fai4602
User super Plus
 
L'avatar di fai4602
 
Data registr.: 22-07-2003
Residenza: La Piccola Patria del Friuli
Messaggi: 20.726
Nella mia carriera, no, è un termine che non piace, carriera....phuà !
Nei miei trascorsi aeromodellistici ho avuto la possibilità di utilizzare vario materiale per rivestire o ricoprire che dir si voglia , le superfici dei miei modelli.

Ho iniziato con la modelspan, pesante e leggera, chiamata pure carta seta, ho proseguito con la seta giapponese, o Jap tissue , poi con il nylon, pure questo pesante o leggero, splendido il Perlan della Graupner, leggero quasi come la seta , poi naylon per tende e anche le calze di nylon di mia madre per finire ai giorni nostri con l’uso dei vari termoretraibili.
Vorrei provare la “lavagna”, ma non saprei dove reperirla, e anche il Mylar reperibile nei supermercati, ma qualche buontempone del Forum dopo aver gettato il sasso ha ritratto la mano.Paura di un morso ?

La seta si utilizza nel seguente modo.
La struttura, aperta o chiusa che sia, và trattata con collante o turapori nitro diluiti e leggermente scartavetrata pe eliminare i pelucchi che immancabilmente si “rizzano” (sic).
Sulla struttura viene posato il tessuto tagliato tagliato a misura considerando le pieghe dei bordi.
A questo punto due sono le scuole di pensiero, o forse tre, ma attenzione, se la struttura è un’ala si riveste sempre prima l’intradosso ( superficie inferiore).
La prima raccomanda di fornirsi di una bacinella colma d’acqua fino al bordo, prendere il tessuto per due spigoli e farlo scorrere sulla bacinella per inumidirla.
Poi, bagnata, posarla sulla struttura e con l’ausilio del collante diluito e delle mani farla aderire perimetralmente . Io direi però, visto che abbiamo oggi la possibilità di usare lo scottex, di assorbire l’acqua in eccesso prima della posa.
La seconda propone invece di posarla asciutta , incollarla sui bordi, e solo successivamente di bagnarla con uno spruzzino.
Si ripete l’operazione sull’ estradosso ( superficie superiore) incollando sempre sui bordi.
Si appoggia quindi l’ala su di un piano con dei pesi posti sul bordo di entrata e di uscita per evitare il formarsi di svergolature e si lascia asciugare.
Asciugando la seta si tende ( è bene fare attenzione sempre al senso della trama per evitare incroci che potrebbero portare a svergolature.) e quando è asciutta si può trattare con collante diluito per incollare su tutta la struttura ed impermeabilizzare. Minimo tre mani a mio ricordo, ma dipende dalla diluizione.
La terza scuola di pensiero ( la mia) è quella di non utilizzare l’acqua ma tendere sulla struttura all’atto dell’incollaggio e demandare al collante diluito l’opera di tesatura.
Ma la struttura deve essere robusta ed il sistema và bene con le strutture moderne per modelli diciamo “pesanti”
fai4602 non è collegato   Rispondi citando