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Materiali Compositi di tutto e di più Consigliato da Peppe46 apro questa discussione per riunire consigli ed informazioni sulla costruzione di stampi ed esecuzione di stampate + varie ed eventuali come la scelta dei materiali da utilizzare. mi rendo conto che il campo è molto vasto. Chi sa, parli, a beneficio di tutti. prima domanda: qual'è lo spessore ideale dello stampo, per esempio di una fusoliera? è meglio uno stampo massiccio a prova di cannonate (che garantisca la forma nel tempo), oppure uno stampo leggerino e flessibile che faciliti il distacco del pezzo..? ciao a tutti |
Ciao, io solitamente li faccio con spessori che vaiano dai 7/8 mmm in su, ultimamante per accellereare i tempi utilizzo la pasta epossidica e quindi faccio spessori più alti. I bordi poi li faccio risalire e una volta finito lo stampo lo passo sotto la calibratrice in modo che poi appoggino in piano sul tavolo.Con questo sistema non ho mai auto problemi di svergolature di stampi. Ciao Michele |
Citazione:
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Secondo la mia esperienza dipende sia dall'oggetto da realizzare che dal suo utilizzo. Un pezzo aperto, tipo una capottina o una carenatura, la faccio rigida. Un pezzo chiuso oramai lo faccio sempre leggerino e flessibile; si risparmia tempo e soldini e si ha un facile distacco. Anche se la valva singola è flessibile, quando è chiusa con l'altra non ci noto differenze con gli stampi rigidi. Occorre però fare il pezzo in un colpo solo (bagnato su bagnato). Sempre per motivi di risparmio di tempo e soldini poi ho cominciato a usare sempre di più la poliestere, è vero che può deformarsi col tempo, ma per pochi pezzi il gioco valre certamente la candela. Le deformazioni poi sono veramente esigue, per una fuso va più che bene. Una nota mi viene spontanea: si legge spesso di maniaci della lucidatura del master e dello stampo, a che cavolo serve se poi uno il pezzo lo carteggia e lo vernicia? Il distaccante migliore è la cera, almeno tre mani intervallate da lucidatura ad olio di gomito. L'alcool polivinilico io trovato il modo di darlo in maniera soddisfaciente rubando uno di quei pennelli molto grossi e con peli finissimi che mia moglie usa(va) per il fard, è perfetto, non lascia righe, specialmente se non si esagera con la quantità. Molto importante è stare puliti, ogni piccolo peletto o granello di polvere rimane evidente. Il gelcoat va bene poliestere e va dato tassativamente a spruzzo, l'unica maniera per avere spessori omogenei e copertura totale Comunque il massimo si ha usando i materiali appositi, gelcoat dedicati, epossidica, tempo e soldi... |
Perché qualcuno di voi non realizza uno stampo e ne fa un tutorial passo passo specificando tecniche e materiali? Magari di un modello semplice, in modo che chi voglia provare abbia lo stimolo, e di conseguenza un approccio positivo data la facilità del modello scelto. |
Citazione:
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Come ho scritto a Davide, l'argomento compositi e molto vasto e quindi meglio affrontarlo per argomenti, come lui stesso giustamente ha fatto, ponendo la sua prima domanda. Stampo massiccio o stampo flessibile? Visto che parliamo di stampi ad uso hobbistico, direi che debba essere sufficientemente rigido per garantire una fedele riproduzione di forma, senza essere un monolite granitico e difficilmente gestibile. Poliestere: Per fare uno stampo, tra master, intavolatura e lavorazioni varie, occorre tempo e impegno ed andare a risparmiare 10 euro usando poliestere, anzichè una epossidica, non mi pare una grande idea. A meno chè, abbiate un amico che lavora poliestere e che ve la da di strafogo, la differenza di prezzo non giustifica la qualità del laminato che inesorabilmente vi si deformerà col tempo, con evidenti difetti, specie nelle giunture, dove sarete costretti ad intervenire con estese stuccature postume, sul pezzo stampato. Uno stampo in epoxy, sarà lo stesso identico, anche se lo riuserete tra 10 anni ed avrà una resistenza sia di forma che come superficie antigraffio, incomparabile con una volgarissima poliestere. Materiali: MAI mescolare le mele con le patate e quindi: gel poliestere con resina poliestere e gel epossidico con resina epossidica. Consiglio gel specifici per stampi, disponibili in varie durezze superficiali e caratteristiche specifiche,come ad esempio, acidoresistenza che vi permetterà di ripulire lstampo (dopo numerose stampate) usando acidi tipo cloruro di metilene o altri adatti a sciogliere gliaccumuli di distaccanti,striscioni vari, ecc. Dietro il primo strato di gelcoat, si andrà a formare un sandwitch di tessuto di vetro e resina addensata con additivi specifici, tipo Aerosil e Fiocco di Cotone, entrambi ad alto potere tixotropico (cioè che non vi faranno "scendere" la pappina dalle pareti verticali). Come tessuto, potete usare pure scartini vari che avete in giro ma consiglio tessuti specifici, tipo triassiali a trama larga, che appunto grazie alla larghezza della trama, non ingloberanno famigerate "bolle", incubo di ogni stampista. Uno strato di pappina + strato di triax + pappina + triax + pappina finale, avrete uno stratificato di circa 3 / 4 millimetri, più che sufficienti per dare la giusta rigidità allo stampo, senza fare un carroarmato. |
tessuti tipo mat vano bene per gli stampi o sono troppo grezzi? |
Citazione:
Con la poliestere la quantità di resina aumenta sensibilmente, ci vuole + resina che fibra (in peso), con la epox circa 50 e 50. Comunque sono in disaccordo con peppe, il gel poliestere si può usare benissimo associato (previa opportuna catalisi) col laminato epox. Forse rimane più fragile ma ha il vantaggio di "tirare" prima. Naturalmente va usato quello senza paraffina. La paraf affiora in superficie durante la catalisi impedendo all'umidità dell'aria di agire con la poliestere e serve a non far rimanere appiccicoso il gel. Quello paraffinato va usato "a finire", come ultimo strato esterno, tipo tavole da surf. Se viene usato prima della laminazione poi questa non attacca. Il gel in epox non l'ho mai usato, ma se parliamo di stampi prof c'è quello caricato con la polvere metallica (nero), che rimane molto duro e quindi lo stampo dura più a lungo. Sempre questione di costi, dipende dal numero di stampate se ne vale la pena. Ultimamente ho fatto alcuni piccoli stampi per pezzi singoli o quasi (eliche e parti di motori) usando lo stucco-colla da marmista (quello avana in pasta) mescolato con resina poliestere per poterlo colare. Non inorridite, funziona! C'è un piccolissimo ritiro, ma per piccoli pezzi è trascurabile. |
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Ciò non toglie che non si possa usare ma è una bella rogna da laminare. |
Ops... abbiamo risposto in 2.. sorry :wink: |
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La usiamo spesso per prendere impronte in zone circoscritte di stampi grandi, da modificare. Ottima pure la resina siliconica che consente poi di sgusciare il pezzo, anche in presenza di notevoli sottosquadri. |
...Inutile dire che ognuno ha il proprio sistema per realizzare stampi...che possono essere piu' o meno validi. Nel mio caso ,per quanto riguarda i materiali utilizzati,uso solo sistemi epossidici... Gelcoat epossidico,resina epossidica e tessuti di vetro da 25-80-165-260gm.... infine Mat da 250-450gm.Come adensante uso silice colloidale,microfibre da 0.2mm e/o microsfere cave a seconda dei casi.Riguardo al Mat sono anni che lo utilizzo per "inspessire" i miei stampi in epossidica e devo dire che sinceramente non ho mai avuto problemi... Sulla questione dello spessore che dovrebbe avere lo stampo io lavoro principalmente su due punti.....le dimensioni e la forma del pezzo. Poi e' chiaro....sulla riuscita del pezzo conta molto l'esperienza...io,a mio tempo,di stampi ne ho buttati parecchi... |
grazie x la risposta. Vedo che quasi tutti sconsigliate l'uso di resina poliestere per gli stampi e, immagino, anche per la laminazione dei pezzi. Giusto per mia curiosita': qual'e' l'utilizzo specifico della resina poliestere? Io ho rifatto un pezzo di paraurti di un fuoristrada usando un kit trovato al bricocenter. Il kit era composto da resina poliestere e mat. Devo dire che a distanza di 2-3 anni e dopo qualche bottarella la riparazione e' sempre li al suo posto senza danni e senza deformazioni. Ho usato la resina poliestere e mat anche per fare lo scafo di un rimorchiatore e anche in qul caso non ho avuto particolari problemi. A distanza di 4 anni e' ancora perfetto. |
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Naturalmente si tratta della mia "tecnica" e non vuole essere assolutamente un esempio da prendere alla lettera...:wink: link https://www.youtube.com/watch?v=eetgt525ACk |
La poliestere penso abbia più un uso industriale nel settore nautico. Barche di medie e grosse dimensioni le fanno con questa resina. Anche per le pale eoliche e qualche pezzo composito di alianti veri la usano. Per i piccoli modelli nostri sarebbe preferibile usare l'epossidica ma ciò non toglie che, chi sa usarla, possa usarla anche per le nostre fusoliere. Si vedano i cinesi che la usano a gogò per i modelloni di hobbyking, soprattutto i jet. Sono mattoni. L'esperienza però, penso, possa portare anche il modellista appassionato di compositi, a farsi una fusoliera in fibra con poliestere. Io faccio i miei scafi usando poliestere. |
Lucidatura master [QUOTE=ermete;3919962]Secondo la mia esperienza dipende sia dall'oggetto da realizzare che dal suo utilizzo. Una nota mi viene spontanea: si legge spesso di maniaci della lucidatura del master e dello stampo, a che cavolo serve se poi uno il pezzo lo carteggia e lo vernicia?.......cut ------------------------------------- uno stampo lucido a specchio ti permette di stendere la vernice (poliuretanica o epoxy) direttamente nello stampo e quindi di avere una stampata a specchio col pezzo bello finito. quindi.....fine della tribolata. se fai uno stampo così e così hai una stampata così e così quindi devi poi tornarci sopra e tribolare ancora .... tutte le volte .. . non è da masochisti ?? per me (opinione personale) è meglio farsi il mazzo subito per poi ....goderne i risultati dopo. ciao |
[QUOTE=canelupo;3920369]grazie x la risposta. Vedo che quasi tutti sconsigliate l'uso di resina poliestere per gli stampi e, immagino, anche per la laminazione dei pezzi........................ ----------------------------- la poliestere puzza !!!!!!! io non l'ho mai usata per principio..... non che la epoxy sia molto più sana.....ma almeno.... ciao |
Citazione:
E la realizzazione del pezzo??? Come si prepara l'appoggio a metà del master? Dopo aver fatto il primo semiguscio come si fa per la giunta del secondo? Scusate i termini incomprensibili ma sono proprio a zero in questo settore Dai che sono avido di sapienza!!! |
polivinilico a spruzzo Citazione:
ma tu lamini a mani nude ? ed i guanti ? a quanto % diluisci il PVA per darlo a spruzzo e con cosa lo diluisci acqua o alcool ? ugello diametro ? ciao |
Citazione:
Dopo aver realizzato il primo semiguscio elimini dallo stesso il piano di mezzeria in compensato....cosi ti restera' da laminare l'altra meta' del master. Stendi una bella mano di distaccante polivinilico sul master e anche sui bordi del primo semiguscio e poi inizzi a laminare il secondo.Infine dopo la catalisi separi i due semistampi o gusci.... come li vuoi chiamare...:) |
Citazione:
Come polivinilico io uso quello blu....leggermente piu' fluido di quello trasparente della R&G....e poi cosi' riesco a vedere dove e quanto ne stendo.... Non lo diluisco....mi va' gia bene cosi'....:wink: |
uno stampo lucido a specchio ti permette di stendere la vernice (poliuretanica o epoxy) direttamente nello stampo e quindi di avere una stampata a specchio col pezzo bello finito. quindi.....fine della tribolata. se fai uno stampo così e così hai una stampata così e così quindi devi poi tornarci sopra e tribolare ancora .... tutte le volte .. . non è da masochisti ?? per me (opinione personale) è meglio farsi il mazzo subito per poi ....goderne i risultati dopo. Concordo, dipende sempre dal rapporto costi-benefici, è capitato di fare delle serie di pale per eliche, ad esempio e è stato molto conveniente smadonnare per gli stampi a specchio, ma per i miei modelli, che vernicio a bomboletta, non ci perdo più di tanto tempo. Da peppe mi piacerebbe avere notizie sulla resina poliuretanica da colata, non l'ho mai vista ma mi interessa. Altra famiglia di resine sono le vinilesteri, la Prochima una volta me la consigliò affermando che è una via di mezzo tra la poli e la epox. Forze sbagliavo ad usarla o forse era scaduta, ma non finiva mai di catalizzare. E' più resistente alle alte temperature e ritira poco. Puzza come la poli. A proposito, usare la poliestere per i pezzi di aeromodelli non conviene anche perchè ciò che da resistenza è il tessuto e non la resina, siccome di poli ne occorre circa il doppio rispetto alla epox, i pezzi verrebbero molto pesanti e grossolani. Addensanti: io faccio due distinzioni, quelli da riempimento, per i quali uso normalmente i microballoon in silice o in fenolica (che è molto più leggera) e quelli strutturali per i quali uso mescolare microball con le fibrette di vetro. Ho provato anche la cellulosa, ma da poco volume, strutturalmente va bene ma ci vuole più resina. La consiglio per fare la colla per chiudere gli stampi secco su secco. |
Spessore stampo Citazione:
Poi e' chiaro....sulla riuscita del pezzo conta molto l'esperienza...io,a mio tempo,di stampi ne ho buttati parecchi...[/QUOTE] confermo, anch'io.... l'esperienza costa......è per questo che esiste questa discussione, proprio per condividere le eperienze positive e non quelle negative. Io, mi ritengo ancora un principiante in materia, ho cominciato con cose piccole. Per limitare i danni.... ciao ps. per Gattointelligente: Ermete è il nome del gatto ? riciao |
Ho visto che qualcuno ha accennato alla quantità di resina rispetto al tessuto. Esiste una regola empirica per stabilire quanta resina fare? Mi spiego; per 100 gr di tessuto preparo xxxx gr di resina (magari dando il valore per la poliuretanica e per l'epossidica). grazie |
regola empirica Citazione:
la poliestere non l'ho mai usata. ma la regola ti serve solo a fare una stima (per sapere se ne hai abbastanza per finire il lavoro). pensa che ridere se a metà di una laminazione ti accorgi di non avere abbastanza resina!! poi nella pratica dipende dalla fluidità della resina se bagna di più o di meno. comunque, meno resina metti e meglio è. L'importante è che il tessuto sia bagnato dappertutto. tutto l'eccedente di resina, se ti avanza, anche se lo metti sul tessuto non serve a nulla se non a fare aumentare di peso il pezzo (che di solito è il contrario di quello che cerchiamo...) .Nemmeno la resistenza meccanica ci guadagna. il tex deve rimanere opaco, se è lucido e la trama è coperta hai esagerato....puoi togliere la resina in eccesso con carta assorbente. ciao |
quindi riassumendo, vediamo se ho appreso la tecnica: Io taglio le pezze che mi servono per fare il manufatto, le peso, preparo la resina considerando di farne una quantita' piu' o meno pari al peso del tessuto. Se cerco maggiore robustezza nel pezzo devo prevedere piu' strati di tessuto e non piu' resina. Poi l'esperienza mi dira' se devo preparare piu' o meno resina a seconda di quanto il tessuto "beve". |
Si certo , questo è un ottimo sistema!Su pezzi ripetitivi poi ti fai una tabella dello stratificato, per gli stampi invece fai la resina di man in mano che ti serve. Ho fatto un pò di foto dei vari passaggi degli stampi che stò facendo, appena riesco le posto. Ciao Michele |
Citazione:
Se si prevede un lavoro lungo, tipo laminazione di una fuso di medie dimensioni, meglio preparare la resina mammano che serve, in modo da averla sempre ben liquida e quindi che impregni facilmente il tessuto. Se non vuoi metter mano al bilancino, mentre lamini, puoi preparare alcune dosi in bicchieri di plastica, senza pero unirle. Al momento, verserai la dose di indurente nella resina, mescoli e sei pronto a laminare. Consiglio dosi di max 100 grammi totali, per volta, in modo da avere tutto il tempo di lavorare con calma e attenzione a microbolle e zone troppo ricche di resina. Buona cosa, ripassare la laminata appena stesa, tamponando con carta da giornale, tipo quotidiano oppure normalissima scottex, in modo da togliere ogni inutile eccesso di resina. |
In questo progetto viene riassunto parecchio di come si fanno gli stampi......Das Schweighofer Alpha Jet Projekt Ciao |
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