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GuitarBoy 07 agosto 21 11:59

Autopilota in mare - Normative
 
Ciao a tutti,

la mia domanda è: posso mollare in mare un modello e farlo andare completamente in autonomia? Sarebbe possibile farlo in Italia?

Ho fatto qualche ricerca nel forum in merito all'argomento 'Autopilota'. Il più dei topic e delle domande sono incentrate su cose tipo carpfishing.

Qui sul barone qualcuno ha postato un link su questo progetto fantastico SEACHARGER - SeaCharger Oceangoing Autonomous Boat - Home

Mi piacerebbe realizzare una cosa analoga, per pura curiosità, portando la barca ad esempio a Genova e poi andarla a prendere ad esempio a Venezia. Il progetto è ancora in fase di concepimento, se non è fattibile per cause legali probabilmente non ne farò nulla.

Ringrazio tutti per la disponibilità e la cortesia :)
Luca

enrico58 08 agosto 21 11:01

.. Non ho idea di cosa dicano le normative ma ti domando come lo tieni sotto controllo a distanza?
In mezzo al mare non c'è la rete cellulare. Pensi di usare un satellitare?
Perché immagino che non ci sarà nessuno a seguirlo.
Come pensi di rilevare eventuali ostacoli, naturali o no, che potresti incrociare, anomalie, guasti che potrebbero accadere?

E soprattutto di che stazza e motorizzazione stiamo parlando?

Enrico

Elmas 08 agosto 21 20:18

Si era già parlato tempo fa di un argomento simile, credo per questoa specie di regata:

https://www.microtransat.org/index.php

GuitarBoy 08 agosto 21 22:29

@enrico58:

-pensavo di tenerlo relativamente vicino la costa, cosi che possa inviare aggiornamenti e ricevere comandi ad intervalli temporali regolari tramite rete 2g/3g/4g, LoRa, o qualche tecnologia analoga.

-gli ostacoli naturali suppongo siano evitabili tramite una pianificazione accorta, mentre quelli artificiali ancora non me ne sono fatto un'idea. Non so quanto sia sensato dotarla di sensoristica e relativa gestione oppure affidarmi al caso. Invece per i guasti pensavo di valutare spannometricamente le probabilità di fallimento dei sottosistemi e valutare caso per caso se utilizzare un sistema ridondante o, anche qui, affidarmi al caso.

-per quel che riguarda tutto l'aspetto pratico non ho davvero idea. Non avendo conoscenze modellistiche studierò da zero se la legislatura sarà dalla mia parte.

@Elmas

grazie mille per il link, ad una prima lettura sembra davvero interessante. Non perderò occasione di studiarlo approfonditamente.

L'idea di fondo è che non voglio violare la legge, ma cosa ancora più importante per me, non voglio causare alcun rischio a nessuno.

Ringrazio tutti per la disponibilità e la cortesia
Luca

nicolap 09 agosto 21 19:09

Io non conosco le regole per la navigazione in mare ma dubito che si possa far navigare un' imbarcazione priva di equipaggio (per quanto piccola sia) senza avere un permesso o autorizzazione. Per un percorso così lungo è pressoché impossibile calcolare una rotta che sia libera da ostacoli perché vicino alla costa ci sono molte piccole imbarcazioni che non hanno un percorso prestabilito mentre più in mare aperto trovi traghetti e navi più grandi che, pur avendo una rotta da seguire, non sempre transitano in orario. Per il progetto in questione, che ritengo comunque interessante, vedrei meglio un obbiettivo meno ambizioso come ad esempio la traversata di un lago...

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enrico58 09 agosto 21 20:03

Citazione:

Originalmente inviato da GuitarBoy (Messaggio 5229673)
@enrico58:

-pensavo di tenerlo relativamente vicino la costa, cosi che possa inviare aggiornamenti e ricevere comandi ad intervalli temporali regolari tramite rete 2g/3g/4g, LoRa, o qualche tecnologia analoga.

-gli ostacoli naturali suppongo siano evitabili tramite una pianificazione accorta, mentre quelli artificiali ancora non me ne sono fatto un'idea. Non so quanto sia sensato dotarla di sensoristica e relativa gestione oppure affidarmi al caso. Invece per i guasti pensavo di valutare spannometricamente le probabilità di fallimento dei sottosistemi e valutare caso per caso se utilizzare un sistema ridondante o, anche qui, affidarmi al caso.

-per quel che riguarda tutto l'aspetto pratico non ho davvero idea. Non avendo conoscenze modellistiche studierò da zero se la legislatura sarà dalla mia parte.

@Elmas

grazie mille per il link, ad una prima lettura sembra davvero interessante. Non perderò occasione di studiarlo approfonditamente.

L'idea di fondo è che non voglio violare la legge, ma cosa ancora più importante per me, non voglio causare alcun rischio a nessuno.

Ringrazio tutti per la disponibilità e la cortesia
Luca

Solo per curiosità, di che stazza stiamo parlando?

Perché vorrei capire come pensi di gestire le onde e il vento (forza e direzione) che possono impedire la navigazione di modelli anche di stazza importante a soli pochi metri dalla riva.
Una raffica al traverso fa capovolgere senza difficoltà anche una vera imbarcazione..
Penso che prima delle normative dovrai immaginarti come risolvere ben altri problemi..

Enrico

GuitarBoy 09 agosto 21 21:20

Ciao!

@nicolap

-Io credo che per le navi grandi siano un problema minimo perché immagino non se ne accorgano neanche. Credo sia lo stesso per quelle più piccole.

-quello del lago è uno dei punti che ho pianificato. Sono di Saronno, qui vicino di laghi ce ne sono un infinità, ma per arrivare a quel punto ci sono davvero moltissimi passi da fare prima. Il primo in assoluto dal mio punto di vista è capire se si può fare. Se e solo se si può fare allora inizierò a pensare al come fare. Per me questo delle normative è un aut aut.

@enrico58

-Io non ho mai parlato di stazza :fiu:
Non so secondo i canoni modellistici quanto è "micro", quanto è "piccolo", "da principiante" e via dicendo. Non lo so neanche in canoni di naviganti reali.

Mi permetto di contraddirti solo perché si tratta di filosofia e non di tecnica: risolvere i problemi è la parte bella del progetto, perché implica studiare, fare, sbagliare e ripartire. Però come dicevo sopra, si tratta di un aut aut, se non è fattibile per un discorso normativo allora non se ne farà nulla e non ha senso che mi metta a fare calcoli.



Se in mare non si può fare, allora il target sarà fare Como-Lecco o qualcosa del genere, se legalmente è possibile.
Nel frattempo ho scritto alla guardia costiera, se mi daranno informazioni le condividerò qui con voi.

Vi ringrazio per la disponibilità e la cortesia,
Luca

enrico58 09 agosto 21 22:03

Vedi, puoi chiamarla filosofia, mantra, spirito santo, ma sono le conoscenze tecniche che servono alla fine credimi...
Certo quello che chiami filosofia serve per avere un obiettivo e superare le difficoltà che troverai sulla strada.

La stazza è fondamentale se vuoi andare in acque mosse, e non per forza parlo di mare, il lago di Garda o il lago di Iseo sono famosi per le burrasche che mettono in difficoltà natanti di 10 mt..!
Certo I laghi tra Como e Lecco sono più gestibili e possono essere un'ottima palestra e ti permetterebbe di usare modelli piccoli e dai costi accettabili.. Una volta fatta la prima traversata anche di pochi km potrai pensare di andare oltre..

Enrico

nicolap 10 agosto 21 08:24

Citazione:

Originalmente inviato da GuitarBoy (Messaggio 5229719)
Ciao!



@nicolap



-Io credo che per le navi grandi siano un problema minimo perché immagino non se ne accorgano neanche. Credo sia lo stesso per quelle più piccole.



-quello del lago è uno dei punti che ho pianificato. Sono di Saronno, qui vicino di laghi ce ne sono un infinità, ma per arrivare a quel punto ci sono davvero moltissimi passi da fare prima. Il primo in assoluto dal mio punto di vista è capire se si può fare. Se e solo se si può fare allora inizierò a pensare al come fare. Per me questo delle normative è un aut aut.


Il fatto che le navi più grandi possano non accorgersi della presenza di un modello non significa che non sia un problema...anche solo entrare nella scia dei propulsori potrebbe essere un problema per la tua barca. Ho letto da qualche parte che vista e udito rivestono un ruolo importante nella navigazione soprattutto per le piccole imbarcazioni e di fatto tu metteresti in acqua una barca cieca e sorda. In qualsiasi caso ritengo giusto il tuo intento di verificare la fattibilità legale prima di iniziare il progetto. L'argomento è sicuramente di mio interesse quindi seguirò volentieri le evoluzioni[emoji106]

Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk

GuitarBoy 12 settembre 21 11:17

Buongiorno a tutti!

rientrato dalle ferie, ricominciamo con la routine :P

questa la risposta della guardia costiera

si informa che l’articolo 3, comma 1, del decreto legislativo 18 luglio 2005, n. 171 (cd. Codice della nautica da diporto) definisce le unità destinate alla navigazione da diporto, fra le quali, alla lettera h-bis), l’unità da diporto “a controllo remoto” quale “...unità da diporto a comando remoto priva a bordo di personale adibito al comando”.
Al riguardo, non si ha evidenza di una specifica disciplina che regolamenti tale tipologia di unità, significando che, per eventuali approfondimenti, la S.V. potrà rivolgersi alla Direzione generale per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per vie d’acqua interne


quindi ora contatterò questa direzione generale.

@ enrico58
Assolutamente vero. Una volta appurata la fattibilità della cosa penserò ad i vari passi per cercare di testare per intero il sistema.

@ nicolap
Queste sono davvero informazioni preziose. Si potrebbe dotare il sistema di un qualche tipo di sensore di superficie. Qui dovrei sperimentare un po, perché non so i vari tipi di sensori come si comportano con l acqua.

in ogni caso inizio a sperare per qualcosa di positivo :D
nel frattempo vi ringrazio per la collaborazione e la disponibilità.

Grazie,
Luca


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