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fai4602 29 gennaio 04 14:47

Conservazione batterie
 
Prendo lo spunto da una discussione fatta sulla lista di Yahoo e che mi ha lasciato un pò, anzi alquanto, perplesso.
La discussione verteva, anzi verte perchè non credo si sia esaurita, sul modus di stoccare le batterie.
Premesso che nel nostro hobby quasi mai è detta la parola definitiva su qualche cosa che viene discussa e che poi ognuno di noi fà le sue scelte in base alle sue ragioni e punti di vista, a parere o esperienza vostra, quale ritenete sia il modo migliore per conservare le batterie, essenzialmente NiCd e NiMh, da una settimana all'altra dopo i voli, e per periodi più lunghi ? Cariche, scariche, o come vi capita ?

wildshark 29 gennaio 04 16:32

Sempre Cariche!
Non voglio fare il fisico e sapere qual'e' la cosa migliore, per me è FONDAMENTALE arrivare al campo e volare, e non aspettare mezz'ora perché ho le batterie a terra...
Il tempo è tiranno e spesso per poter soddisfare il nostro hobby siamo costretti a rubacchiare un po' quà e un po' la', farsi trovare impreparati è da fessi...

E se qualcuno mi dice che così facendo le batterie mi durano 100 ricariche in meno delle 1000 previste, gli faccio una pernacchia e lo invito a farmi conoscere chi, volando solo il fine settimana, ha fatto più di 500 voli con le stesse batterie....
E se pure così fosse, 20€ per 500 voli ... uno scoppiettaro ci metterebbe la fima !

Antonio

Hannibal 29 gennaio 04 17:04

pernacchie a parte :tajo: ...

da quanto ho potuto leggere in giro (soprattutto da un testo on-line di nome "Batteries in a Portable World" della Cadex :sborone: ) tra una settimana e l'altra non ci sono miglioramenti apprezzabili tra lasciarle totalmente cariche o al 50% o scariche.

Più importante è lasciarle (sia NiCd che NiMh) al 40-50% della scarica se si prevede di non utilizzarle per tempi lunghi (diciamo dai 3-4 mesi a qualche anno). :idea:

Questo perchè in un pacco scarico (0,8v-1v per cella) una cella può scendere al di sotto della soglia consigliata (considerando una autoscarica per le NiCd del 20% al mese e del 30% delle NiMh che ovviamente è comunque funzione della carica) con il rischio di avere un'inversione di polarità. Se la cella è staccata dal pacco questo problema non c'è.
D'altra parte si sconsiglia di lasciarle al 100% della carica per lunghi periodi perchè c'è una elevata probabilità che si formino delle cristallizzazioni che produrrebbero una perdita di capacità della cella. :mumble:

Non sono un chimico quindi riporto solo le informazioni lette da una fonte "attendibile" :dunno: però ti posso dire che io ho seguito questi consigli e dopo un anno di inutilizzo i miei pacchi erano in piena forma (ovvimente previo un paio di cicli scarica-carica lenta :cheers: ).

Ps: squalaccioselvaggio, dipende da quanto hai pagato il pacco...
se perdo 100 cicli delle mie RC3300... :wall:

damgiu 29 gennaio 04 17:07

Io le lascio come si trovano e se il fine settimana decido di andare al campo il giovedi e venerdi inizio il ciclo di scarica e carica lenta. Questo vale sia per Tx, Rx e pacchi per elettrico. Se per un certo periodo non riesco ad andare al campo oppure un modello non l'ho uso spesso controllo periodicamente il voltaggio e se necessario eseguo un ciclo.

Ciao

Hannibal 29 gennaio 04 17:21

eseguire un ciclo ogni tanto è comunque la cosa migliore.

fai4602 29 gennaio 04 17:29

Lorenzo, siamo certi che invece non sia proprio il 100% della carica ad evitare il formarsi delle cristalizzazioni che potrebbero mettere in corto gli elementi interni della cella perchè le brucia ?
Non capisco perchè possano formarsi con il 100% e non con il 50%.
Il 50% renderebbe inoltre meno lungo il tempo di stoccaggio a causa del minore quantitativo di energia a disposizione per l'autoscarica.
Fino ad ora dopo ogni sessione di volo le ho sempre caricate e da una settimana all'altra non mi sono curato di loro, almeno se non presentavano necessità per cali di prestazioni.
Quest'inverno però per problemini fisici e meteorologici (sono un pò in crisi di astinenza) non ho avuto ancora la possibilità e pertanto attualmente stò ciclando i miei pacchi di batterie.
Alcuni pacchi danno segni di cedimento ed uno è kaput !
Dalla discussione cui ho accennato risulterebbe che le batterie vadano tenute scariche-od al limite del BEC-fra una sessione di voli e l'altra,
e detto da un noto elettricaro gareggione di lungo corso.
D'altro canto le istruzioni del mio CB dicono di mantenerle cariche.

damgiu 29 gennaio 04 17:56

Il mio bimotore elettrico è fermo da circa 6 mesi per riparazioni e i 2 pacchi che uso su questo modello sono fermi da allora. In questo periodo ho eseguito solo 2 cicli di scarica e carica, ho fatto alcune prove motore in casa e sono ancora efficienti. E' da anni che applico questo sistema anche ai pacchi di Tx e Rx (volo poco con l'elettrico, preferisco i motori a scoppio) e non ho avuto problemi.

Ciao

Hannibal 29 gennaio 04 18:04

Ti riporto degli estratti del testo: :lode:

...Keep batteries in a cool and dry storage area. Refrigerators are recommended...

...A fully charged NiCd that is allowed to self-discharge during storage is subject to crystalline formation (memory)...

...For best results, a NiCd should be fully charged, then discharged to zero volts. If this procedure is impractical, a discharge to 1.05V-1.1V/cell is acceptable...

...Most batteries are shipped with a state-of-charge (SoC) of 40 percent. After six months storage or longer, a nickel-based battery needs to be primed before use. A slow charge, followed by one or several discharge/charge cycles, will do...

Un pacco al 40(meglio)-50% della capacità si scaricherà prima ma devi considerare che la curva di autoscarica è una "curva" (!) e non una retta. Quindi al 100% della carica una NiCd perderà circa il 20%; all'80% perderà il 18%... ecc fino a quando la capacità residua è talmente bassa che la curva diventa quasi piatta, cioè la autoscarica "quasi" si annulla.

Per i tuoi pacchi hai provato a ciclarli mooolto lentamente (tipo 1/10 della capacità)? La perdita di efficienza per "cristallizzazione" non è comunque così tremenda da rendere inutilizzabile un pacco. Sei sicuro che il problema non ci fosse anche prima?
Un paio di cicli (o anche 3-4 se hai sufficiente pazienza) sono in grado di far rinascere un pacco. Ovvio che non ci deve essere qualche cella totalmente andata. Non sono ispezionabili le celle dei tuoi pacchi? Prova caricare il pacco, tagliare il termoretraibile e a controllare con un tester cella per cella. Scriviti i valori e confrontali. Se sono molto diversi l'uno dall'altro potrebbe esserci una cella andata. Magari posta i risultati.

poi manca la parola di :lode: Anfarol, lasciamo a lui l'ardua sentenza...

Ciao!

anfarol 29 gennaio 04 18:26

Breve e costosa espereienza personale....
due anni fa, sono passato dalla classe 600 alla 400 e per alcuni mesi, non ho usato un pacco relativamente nuovo (una 30 di cicli) di RC 1700.
Poi ho ripreso in mano i classe 600 o bimotore 480, quindi batterie così toste erano necessarie, ma nel frattempo sono venute fuori le 4/5, che risparmiando peso, mi hanno fatto lasciare nel dimenticatoio le mi RC1700 quasi nuove...
Beh, nell'aliante andavano ancora benone, perciò un mesetto fa (prima di natale) mi ero deciso a rispolverare il mio vecchio aliante con tutto il necessario fra cui anche le batterie (che erano scariche), beh, la mia batteria, quasi nuova, dava appena 2 V.
Ho infilato gli aghi sotto il Termoretraibile delle singole celle (cosa che faccio ogni tanto per ciclare le singole celle e verificarne lo stato), anche se in una batteria così nuova non l'avevo ancora fatto.
Dunque su 4 celle, c'erano circa 0,5V... pochini... ma su altre 3, un bello0.
Provando a aforzare la carica anche su ogni singola cella, il caricatore, mi diceva corto... Forzando corrente con un alimentaore, la tensione non saliva sopra lo zero... insomma corto secco, non semplicemente esageratamente scariche, ma chimicamente compromesse e in corto!
Quindi ho tentato di "Zapperare" le celle gravemente malate... Dopo alcune zapperate violente, si sono riprese, e ho inizaito lenti cicli di carica e scarica delle singole celle... dopo circa 3 cicli, le celle sembravano rianimate, quindi ho ricominicato a fare cariche di tutto il pacco nel complesso, con correnti sempre più forti, fino alla carica autmatica con 5A. Tutto sembrava ok, ero convinto di aver rianimato le mie povere celle... di aver elimanato il corto... in scarica, ottenevo la media di 1500mA, meno dell'ultimo ciclo a memoria (1650), am ameglio di niente...
Infatti il corto non c'era più, ma lasciandole ferme qualche giorno, le celle sono ritornate in corto o quasi... insomma chimicamente andate...

Tutta 'sta bella pappardella, è durata da poco prima di natale a 3 gg fa... tutto il giorno e molte notti... ma niente.
Sarà una coincidenza, non saprei, ma celle quasi nuove, lasciate scariche in circa 2anni, sono da buttare...
Ciao!

wildshark 29 gennaio 04 18:33

Una cosa che ho imparato con le batterie ricaricabili è che devono essere usate .
Se proprio devi stoccarle, vendile, regalale oppure facci una croce sopra e prega.... Tutto il resto è teoria, io la penso così...

Concordo che la curva di scarica è una curva, in fin dei conti la legge di ohm ci dice che man mano che cala la tensione siamo tutti più tranquilli... ehemmm diminuisce la corrente e quindi si scarica sempre più piano...
Allora, ogni sera mi carico una batteria, lenta lenta, cosi al sabato sto bello carico, al campo faccio solo un rabbocco, così si scalda e funzia meglio... poi le strapazzo bene bene per tutto il fine settimana.... (sabato non mi ripartiva la macchina.....)
E poi ricomincio...
E se il weekend fa brutto tempo.... :twisted: :twisted: :twisted: :evil: :evil:

Antonio

anfarol 29 gennaio 04 18:46

Citazione:


...For best results, a NiCd should be fully charged, then discharged to zero volts. If this procedure is impractical, a discharge to 1.05V-1.1V/cell is acceptable...

Concordo con tutto quello che Hannibal ha scritto e riportato tranne sul pezzo sopra, che non è comunque di sua iniziativa...
Non sono d'accordo perchè è ambiguo...
Nel senso che il ragionamento, va bene, ma solo se si parla di celle singole. Allora si può scaricare a 0 Volt.
Ma chi usa celle singole :?: Credo nessuno. tutti noi, dei pacchi. E portare un pacco a 0V è un errore grave anzi gravissimo...
Le celle, seppur nominalmente uguali, hanno sempre caratteristiche diverse, anche di un 10% (per questo quelle selezionate costano di +... sono tutte della parte migliore del lotto).
Quindi alcune si scaricano prima di altre, e quando la "media", da 0 Volt, in realtà ti trovi con delle celle, in cui c'e' ancora energia e tensione, mentre su quelle "+ deboli", invece di erogare energia, la assorobono e si inverte la polarità provocando danni chimici.
L'esperienza riportata da me prima, è la più "pratica legata al modellismo", per farmi capire, mi ero stupidamente scordato di avere quella batteria ( e quanta altra roba ogni tanto ritrovo qua e la nelle scatole... :roll:) , e ricordo che era perfettamente funzionante, quindi il problem non è da imputarsi a una scarica sbagliata, una sovraccarica, ma sicuramente al mantenimento....
Inoltre, sono tanti anni, che per hobby e per lavoro ho a che fare con le batterie, e seppure a volte con risultati contrastanti, effettivamente, garantisco che è meglio stoccarle cariche... Arrivare a Zero, seppur come dice Hannibal, è un processo molto lento, la curva non è realmente asintotica, perchè ci sono fattori come la temperatura e umidità che modulano la curva e comunque, ad un certo punto si insinua uno strano effetto valanga sulla curva, che intorno ai 100mV (dipende da marca e modello)) rischia di portare a in corto la cella in pochi giorni. Qui probabilmente ci vuole un chimico specializzato per spiegare il collasso, ma così ho riscontrato.

Ciao! e buona conservazione in frigo...


Quindi scaricare una cella a 0 per poi ricaricarla, si
Scaricare una cella a zero per metterla a riposo, NO
Un pacco, ne per metterlo a riposo, ne per ricaricarlo a breve, MAI portarlo a ZERO :!:

Hannibal 30 gennaio 04 01:09

be', l'estratto è un estratto... il libricino conta un centinaio di pagine e almeno 10 volte è ripetuto che solo una singola cella può essere portata a zero, per qualsiasi motivo. Mai un pacco.
Per "impratical" credo proprio che intendesse questo.

Comunque, la cosa migliore in assoluto è ricordarsi di ciclare lentamente un pacco ogni 2-3 mesi. Visto che però è facile dimenticare, tanto vale lasciare un pacco al 40-50% e si potranno dormire sonni tranquilli.

Ripeto la mia esperienza, 2 pacchi di RC3300 e 2 di RC2000 dopo 1 anno in cui non sono mai state toccate, lasciate al 50% della carica hanno ancora il 100% della capacità nominale.

fai4602 30 gennaio 04 09:57

Perciò attualmente, dopo due pagine di risposte, il succo pare sia questo:
Dopo una sessione di voli lasciare le batterie semiscariche (livello di BEC) o cariche (ricaricate dopo l'ultimo volo) per una settimana è indifferente.
Dico bene?
Stoccarle per tempi più lunghi "dovrebbe" richiedere invece:
a) Scarica a zero e mantenimento in frigo (magari come fanno i macchinettari, che le mettono anche in corto con una resistenza).
Poi per riprenderle e bla bla bla.....(cicli e ricicli ultralenti) e sperare nel Buon Dio.
b)Caricarle e andare alle Bahamas tranquilli.
Al ritorno, dopo un mesetto, riciclare alcune volte e volendo si può ripartire o andare al campo.
OK????????????????

anfarol 30 gennaio 04 10:59

Citazione:

a) Scarica a zero e mantenimento in frigo (magari come fanno i macchinettari, che le mettono anche in corto con una resistenza).


NO :!: Mai scaricare un pacco a Zero con una resistenza, lampadina o altro. Sbilanci molto le celle. Solo su celle singole puoi farlo, ma dubito che voli, disassembli il pacco, lo scarichi, lo riassembli e lo metti in frigo...

Ciao!

fai4602 30 gennaio 04 12:34

Non ho mai pensato di scaricare a zero un pacco e metterlo in frigo.
Non credo che la mia paziente compagna della vita se ne starebbe quieta quieta ad accettare anche questo mio ghiribizzo.
No, assolutamente no!
Meglio le Bahamas!
Comunque, dopo la sessione di volo, caricare il pacco o mantenerlo scarico ?
Rimane sempre aperto il quesito iniziale. :climb:

damgiu 30 gennaio 04 12:43

Secondo me la cosa importante è controllare periodicamente il voltaggio e regolarsi di conseguenza. Quando torno dal campo mi capita di avere un pacco carico che non ho utlizzato e l'altro che ha finito il volo (tanto non arrivo mai al limite del bec, mi stufo prima) e così li lascio fino alla volta successiva.

Ciao

anfarol 30 gennaio 04 12:45

Io quando torno a casa, normalmente carico le batterie, così, se vado entro 1-2 settimane a volare ancora, basta un rabbocco al campo e volo subito. E poi evito quanto detto fino a qui...

Ciao!

TermicOne 30 gennaio 04 13:06

batterie
 
Visti i messaggi su questo thread ho teste' fondato l'Associazione contro il Mobbing delle Batterie.

Se avete batterie che pensate di non utilizzare per molto tempo sono disposto ad utilizzarle io per voi in modo che quando vi serviranno ve le restituisco in gran forma... :idea:

...non e' una grande idea? :lol:


A parte scherzi le batterie io le uso al sabato e domenica e le lascio cosi' come si trovano alla fine dei voli (normalmente scariche da BEC).

Ho provato anch'io a zappettare le batterie morte ...a volte funziona e la batterie torna a vivere ...non e' piu' pero' un gran che'...

Ciao!

Luciano

anfarol 30 gennaio 04 13:21

Parlando di queste cose, mi sono giusto ricordato che ho due pacchi da 3000 quasi nuovi che uso con gli scafi da qualche parte... ma dove? è dall'ultimo ghiaccio dello scorso inverno che non navigo... da qualche parte nel capannone... bisogna trovarle e vedere in che condizioni sono... :roll:

fai4602 30 gennaio 04 14:27

Ahahahahah.....Termicone, buona questa.
Se vuoi venirle a prendere per spupazzarmele un pò ti dò l'indirizzo.
Vedi Andrea che a volte a parlare e a riparlare di certe cose, magari dette e ridette, magari su quaranta liste diverse ealtrettanti forum, qualche cosa di buono salta fuori ( redarre una FAQ anche sulle batterie?)
Così, addesso che la stagione volgerà al bello (sic) e andrò a volare, proverò a non preoccuparmi più di caricare le batterie al termine dei voli.Ci penserò la volta successiva.
Sperin ben.
Mandi.
PS: Riguardo allo "zappare" le celle. Come procedete? Ho provato ad attaccarle- cum grano salis e debite precauzioni- per un'istante alla batteria 12V per "scossarle" un pochettino, ma con risultati deludenti.
Arimandi.

BaroneRosso 30 gennaio 04 15:06

Allora lo scaricare a zero le celle tipico dei macchinettari si fa in questo modo.
1) si collega una resistenza per ogni singola cella del pacco e la si lascia fino a quando la cella arriva a zero
2) una volta che tutte le celle sono a zero si mette in corto tutto il pacco con uno spezzone di filo
3) si tolgono le resistenze dalle celle
4) si mettono in frigo o in un posto fresco

Per riattivare il pacco, togliere le celle dal frigo e staccare il corto, quindi dopo aver fatto riposare il pacco per un paio di ore, metterlo in ricarica a carica lenta o al massimo ad 1/5 della capacita', scaricate e ricaricate velocemente.

La tecnica l'ho usata spesso quando facevo le gare con gli elettrici 1/10, funziona ma va bene solo per celle di buona qualita', celle economiche di solito non gradiscono molto questo trattamento.

BaroneRosso 30 gennaio 04 15:09

Riguardo lo zapping delle celle si fa scaricando un condensatore carico sulla singola cella o sul pacco, con la batteria da 12volt ci fai poco

fai4602 30 gennaio 04 15:53

Ho letto del "pushing" dei BB, ma pensavo fosse una cosa diversa. In pratica è lo stesso ? ma mi pare complicato .
Ciao.

BaroneRosso 30 gennaio 04 17:20

Pushing e zapping sono la stessa cosa, zapping dovrebbe essere il nome dato dagli americani mentre il pushing e' quello europeo.
La tecnica di per se non e' complicata ma e' rischiosa, infatti e' facile danneggiare le celle se si esagera.

fai4602 30 gennaio 04 18:17

Capisco, ma se permette di "resuscitare" le celle potrebbe valere la pena.

BaroneRosso 30 gennaio 04 20:22

1 Allegato/i
Ecco lo schema

Hannibal 30 gennaio 04 21:53

:mumble: Ma è così complicato?

Io pensavo bastasse un condensatore caricato a una cinquantina di volt. Non so da che capacità. :dunno:

Però in effetti non mi sono mai chiesto come caricare il condensatore...
vabbè, niente zapping...

anfarol 31 gennaio 04 11:11

Hannibal,
In realtà questo schema è quasi semplice. Perchè spesso al posto del relè che chiude il contatto verso la batteria, si mettono grossi (ma grossi) dispositivi di potenza, come SCR o IGBT, con correnti anche di 300-400A.
Questo perch' la corrente generata dal Condensatore, su un "corto", è ipoteticamente infinita (ovviamente non lo è).
Va anche detto che il bellissimo condensatore, deve essere di qualità per forti carichi switching, non un elettrolitico qualunque, meglio se con placche in oro (ma se lo trovi gli lasci uno stipendio) o in alluminio (lo stipendio di una giornata). Oppure una batteria di condensatori "normali", in modo da ridurne l'impedenza...

La Zapping (o pushing), oltre per resucitare vecchie celle in corto (in pratica l'enorme spunto di corrente fonde il corto circuito interno), serve anche a ridurre di diversi punti percentuale la resistenza interna).
Ora... un accrocchio del genere, anche se fatto in casa, costa tanto, perchè tutto roba di potenza... (anche il relè in reatà, dovrebbe essere un teleruttore industriale che sopporti commutazioni di decine e centianaia di A). Quindi per un uso hobbistico puro.... non serve a un ca :shutup: ... ti compri la cella nuova, fai prima, spendi meno e il risultato e sicuro....
Diverso se si fanno competizioni, dove ogni punto percentuale guadagnato, vale "oro"...


Ciao!

anfarol 31 gennaio 04 11:21

La soluzione dei macchinari per gare, è abbastanza pratica, hanno le celle allineate e spesso senza termoretraibile che le tiene unite, quindi tutto i poli sono accessibili ed è possibile scaricarle singolarmente senza disassemblare il pacco.
Per l'hobbista della domenica, che non ha grosse pretese, la cosa è + complessa... io da anni, saldo le batterie in testa e quindi i poli non sono facilmente accessibili. Inoltre, le mie esperienze passate, mi hanno dimostrato che comunque le si usani (frigo si/no, scariche /cariche, etcc), alla fine dopo qualche anno, sono comunque "sgonfie" e quindi tanto vale cambiarle un po' prima senza sbattersi tanto.... almeno per me...
Sto guardando la mia valigetta e ci sono....1 ,2,3... 19 batterie "di potenza" e una 20 di celle pronte per essere assemblate.... se dovessi prendere tutte le precauzioni, non volerei mai...
Quando si presenta un problema, provo a risolverlo...., ma senza perdere personalmente troppo tempo.... sennò via...
Se il mio modello spintarello, invece di fare i 120Km/h, fa i 115 e se invece di durare 180sec, volo solo per 170, a un certo punto... chi se ne frega...

Mio modo di vedere il modellismo hobbisticamente... :P
Ciao!

BaroneRosso 31 gennaio 04 14:40

Infatti per costruirselo vale la pena recuperare tutta robba surpluss, anni fa quando ne ho fatto uno per un amico, avevo comprato il grosso rele' in fiera (costo 20.000) mentre per i condensatori avevamo messo in parallelo una ventina di condensatori sempre di recupero.


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