Grandi alianti >4m, vecchi ricordi e idee "Autonomistiche" per giocarci Maxi alianti, Autonomy F5J e idee varie a riguardo Leggendo qua e la e parlando con alcuni partecipanti alla nostra Autonomy F5J ho scoperto che molti di noi non fanno solo alianti “ultralight” da termica, ma giocano spesso con quelle che una volta chiamavamo “orchidee”: i maxi alianti semi riproduzione con cui mi dilettavo in pendio e alle gare di Aerotraino negli anni 80-90. E così torna a galla un mare di ricordi… Quando ero ragazzino facevamo con l’aerotraino la formula “Torino”: 4 voli di durata la libera, ma che dovevano essere completati con atterraggio di precisione sul tempo, al minuto e la cui sommatoria doveva essere 20 minuti. Poi eravamo passati alle gare di durata Durata-Velocità: 2 prove di durata da 10 minuti e 2 prove di distanza su 4 basi da 250 metri e infine si era arrivati alla “Pelizza” dove i voli da fare erano 4 da 10 minuti ognuno. Ricordo l’ultima gara di quel tipo sul campo di Venegono, Coppa Movo, 20-21 maggio 1989. lo ricordo perché ho ancora la coppa bassa a “ciotola” che uso come contenitore sul bancone di lavoro. Quella gara la vinse Max Verardi con un ASW20 tutto fibra… Max era già super all’avanguardia ai tempi, io arrivai terzo. Poi c’era la 6 ore di Molinella a squadre: partecipammo con gruppo misto, un po’ di torinesi, tra cui Eugenio, Michele Dagna e, da Milano, il mitico Dino Pelizza con Alex Clerici, mr Movo, che trainava: non ricordo come andò la gara, ma ci divertimmo tantissimo… tanti ricordi legati a un mondo a cui mi ero avvicinato prima dei 18 anni che da tanti anni non frequento più e a tante persone e amici, alcuni dei quali purtroppo non sono più tra noi. Tanti ricordi legati a un vecchio modello, la mia prima ed unica “Orchidea” semiriproduzione di oltre 4 metri e l’idea di rimetterla in volo per farci cosa? Qualche bella gara in pianura e in termica: stessa formula dell’AUTONOMY F5J, stessi logger etc, ma svolgimento più conviviale e rilassato come si addice ad alianti di quel genere: modelli dovranno essere almeno 4 metri di apertura alare e almeno 5 kg di peso, il resto è libero: per l’elettronica si lascia libero l’uso di tutto, del variometro, della telemetria, etc. Si caricano i soliti 1200 metri e 600 secondi nel logger per tutti e poi si gioca: si dovranno fare in tutto 4 voli da 15 o 20 minuti a testa lanciando quando si vuole nel tempo operativo che sarà di 2,5 ore almeno. Tra tutti quelli che faranno i 4 voli, a fine gara si leggerà il residuo di quota sul logger: chi avanza più quota … vince. In giornate estive si possono fare anche 2 manche, una prima e una dopo il pranzo. In una formula del genere si potrebbe anche lasciare libero accesso ai “trainati”, si potrebbe collegare il logger al servo dello sgancio invece che all’ESC: a gancio chiuso il logger registra la quota consumata a motore al traino, a gancio aperto, controlla solo il tempo di planata. Questa sarebbe l’idea di base di cui avevo già paralato a Marco Rodi l’anno scorso a Carisio… Per ora è solo un’idea, ma chissà che non piaccia a qualcuno e si possa pensare ad un raduno di prova questa primavera quando si sarà usciti da questo casino. Tornando al vecchio modello e ai ricordi, complici tutte queste idee e, soprattutto, complice il lockdown, non ho resistito e, recuperato il suo cassone carico di anni e polvere, ho provato ad aprirlo e a vedere cosa c’era ancora dentro. Ed è così ritornato alla luce, che non vedeva dal 95, il mio vecchio SB11, un meraviglioso Kit dell’artigiano tedesco Hanel acquistato nel 1986 in un negozio storico per gli aliantisti RC a Genova Pegli. Avevo17 anni ai tempi: un pomeriggio passato a guardare modelli, uno più bello dell’altro, per decidere quale portare a casa come regalo di compleanno… che regalo e che belli quei negozi del tempo, impregnati di quell’odore tipico che da troppi anni non ricordo più di aver sentito. Non ricordo più il nome del titolare, ma qualche aliantista ligure magari mi aiuterà a ricordarlo. Tornando al modello, non restava che controllare le varie parti e assemblarlo per vedere in che condizioni era: il tempo, anche chiuso nel cassone, passa inesorabilmente. Ed eccolo qui, con l’Econocote bianco di allora rattoppato nelle varie riparazioni e con i colori giallini diversi che ne denotano le differenti età: https://i.imgur.com/VMD3xO1.jpeg Allora, preso da pietà per lui e anche per me che lo avevo abbandonato dopo una serie di riparazioni spesso frettolose o, peggio ancora, fatte sul capo tra un lancio di gara e l’altro, ho cercato di rimetterlo in sesto. Attacchi baionette, supporto servi ala, attacco carrello, i servi vecchi con età tra i 34 e 37 anni… praticamente tutto danneggiato o con incollaggi “cristallizzati” che si sbriciolavano solo a guardarli.. per non parlare dei servi d’epoca : alcuni davano chiari segni di sofferenza, altri sembravano funzionare… ma come potersi fidare? Dopo qualche giorno mi sono reso conto che il passatempo stava diventando un lavoro, ma ormai ero in ballo e di rimetterlo nella cassa in quello stato, come era già successo nei corso dei 25 anni passati, non me la sentivo proprio. Così ho iniziato a procurare qualche servo STD nuovo o perlomeno più recente perchè trovato in fondo al cassetto: inutile fare un lavoro del genere e poi affidarlo ad una elettronica fatiscente per l’età, se si dovrà distruggere perché ormai troppo stanco, che sia almeno per un cedimento della struttura obsoleta e non per un servo sostituibile con pochi Euro. La sequenza delle foto completa con le relative descrizioni la potete trovare sulla mia pagina Facebook di Progetto Urca: https://www.facebook.com/media/set?v...52100734894081 Qui vi riporto alcuni dei passaggi salienti Prima di tutto ho verificato quale motorizzazione avrei potuto mettergli, perché per me dover dipendere da un trainatore è impensabile: in punta al modello ci sono quasi 500 grammi di piombo e il pacco batterie da 220 grammi. Con 700 grammi ci si può mettere qualunque motorizzazione moderna utile a portare in quota 5,5 kg di modello senza problemi. Dal cassetto esce un AXI 2820/8 ridotto 1:4 che con una 4S è in grado di tirare eliche da 17-18 pollici. La casa lo consiglia con una 18,5 x 12, e nel cassetto ho una 17x13 e altre eliche assortite di quelle misure che possono adattarsi. https://i.imgur.com/qi4G1qC.jpeg Non resta che tagliare il “nasino”, mettere una delle mie ordinate porta motore in alluminio custom da 38 mm e vedere di adattare una ogiva per preservare il più possibile le forme del modello. Si procede al taglio https://i.imgur.com/xGc5Ogv.jpeg Si impianta l’ordinata portamotore https://i.imgur.com/9y357XQ.jpeg Purtroppo nessuna delle mie ogive accoppia bene, il diametro è ok, ma la forma resta troppo allungata e il modello sembrerebbe pinocchio: non resta che farsela e dopo un abile disegno “cad man” di passa alla realizzazione : 2 dischetti di compensato del giusto diametro, un po’ di espanso e il trapano a colonna trasformato in un tornio verticale: per la sagomatura basta l’occhio, le dime di compensato già annegate nel master e poco più ed ecco il risultato customizzato per il mio modello e la mia ordinata motore disponibile. https://i.imgur.com/dKSiFgx.jpeg https://i.imgur.com/FTFENpX.jpeg https://i.imgur.com/DnwdB9O.jpeg Laminata l’ogivetta, e rifinita con un po’ di fondo e una velata di vernice, impiantato il mozzo Reisenauer, l’elica custom è pronta https://i.imgur.com/T4wFy8x.jpeg https://i.imgur.com/yybgook.jpeg Finiti questi lavoretti poco impegnativi, ora bisogna rimettere il “vecio” in condizioni di volare. I servi vengono ordinati assieme alle batterie, ma per il resto serve olio di gomito. To be continued:wink:..... |
Ciao Claudio, Su segnalazione di Paolo Dapporto, intervengo con qualche suggerimento in questa discussione. Qualche anno fa (forse più di "qualche"...) in quel di Fano, organizzai alcune garette sociali con l'unico scopo di far volare e divertire il maggior numero possibile di soci. In pratica, libertà assoluta di portare in quota il proprio modello con qualsiasi mezzo: elettrico, scoppietto, traino, ruzzola, ecc. E poi volo a tempo, senza più usare motore. Questa semplice formuletta, raccoglieva un buon numero di concorrenti che potevano divertirsi col modello che avevano, senza tanti preamboli. Mi pare che una cosa del genere, potrebbe ben sposarsi alla tua idea, ponendo l'unico limite alla tipologia del modello da te suggerita: riproduzione /semiriproduzione, over 4 mt e over 5/6 kg. No manici di scopa, no modelli dedicati. Chissà che ripiglia pure a me la voglia di far garette in amicizia |
Se la apri ai 3,50 ho un vecchio modello f3i (non j) che potrei ristrutturare, è nato poco dopo il tuo SB. Invece che un peso totale sarebbe più equo il carico sulla superficie, 50/60 gr dm potrebbe essere un limite decente. |
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L'idea mia era nata dedicata agli "Autonomy-sti" dotati di un aliantone e la voglia di provare qualcosa di un po' diverso, ma data la diffusione di FES vari credo potrebbe piacere anche ad altri. Il concetto di applicare il logger col fw Autonomy F5J ai maxialianti, permette di usare il motore come e quando si vuole e non costringe a fare una sola salita alta e poi cercare termiche con il modello sempre "lontano". Inoltre, il fw Autonomy tiene la sommatoria di tutte le quote guadagnate a motore di tutti i voli, così se, ad esempio, nel primo volo non si è fortunati e si spende molta quota, magari il secondo si aggancia subito e si compensa e su 4 voli si media bene la condizione più o meno buona che i può trovare. L'idea mia era nata dedicata agli "Autonomy-sti" dotati di un aliantone e la voglia di provare qualcosa di un po' diverso, ma data la diffusione di FES vari credo potrebbe piacere anche ad altri, anzi, sarebbe bello condividere questa esperienza con chi ha modelli del genere e non ha possibilità di gare una garetta tranquilla e piacevole. Non so se ricordi, ma proprio nella formula torinese degli anni 80 si usava già un sistema simile, prima ancora che ci fossero gli altimetri sui trainatori per sganciare tutti a 200 metri. Dovendo fare un certo numero di minuti totali nella manche e potendoli distribuire sui 4 voli se caitava il momento buco, lo si compensava con quello buono: la conduzione di gara era molto facilitata, il fattore C contava poco o niente e i distacchi tra i concorrenti restavano ridotti. Tutto all'insegna del giocare in compagnia con un minimo di "pepe" per insaporire il gioco. Quindi a risentirci e buon "lavoro"... ti seguo su FB sul Diana 3 e mi piace tantissimo: è anche guardando il tuo modello nascere che mi è rivenuta voglia di un Aliante con la A maiuscola da usare magari con il vario a bordo. I nostri alianti superspecializzati d atermica sono particolari e mi piacciono molto, ma ricordo ancora, anchse son passati tanti anni, che gli Alianti davano un piacere unico e particolare e mi ricordavano tanto il full scale su cui ogni tanto volavo da "giovane". Un saluto p.s. ma se un giorno qualcuno ti chiedesse un Kit del Diana, magari fatto "light", cioè più da pianura perchè qui da noi di pendii che tirano sul serio non ce ne sono:fiu::wink: |
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Penso che l'idea del carico minimo sia più che giusta e 50 g dm2 potrebbe essere un numero ragionevole, ma 4 metri e 5 Kg minimi e il logger fw Autonomy per tutti per iniziare a vedere se la cosa piaceva, mi sembrava una cosa facile da capire e mettere in pratica. Se arrivassimo a un primo raduno per giocare, nessuno si metterà col metro o la bilancia a controllare niente:P Penso che per buonsenso nessuno si presenterà con un F5J mascherato, perchè proprio non c'entra nulla, ma se qualcuno non avrà proprio 4 metri minimo e 4,5 kg invece di 5 penso andrà bene lo stesso: come detto, l'idea dell'icontro di prova è... una prova per capire se può funzionare e piacere e... Anche per per farci una bella mangiata in compagnia con un distanziamento minimo magari per festeggiare la fine di questo bordello:wink: Come dici tu tante volte: prima si parte col gioco, poi, se piace e c'è un seguito, c'è tempo e modo di affinare e migliorare. |
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Sono curioso, alla prossima occasione di aerotraino, di provare il logger collegato al servo dello sgancio, l’idea mi intriga. |
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Bravo Paolo! Lasciate perdere i limiti e pensate se vi può piacere: se lo elettrizzi va poi a finire che lo usi ... invece che lasciarlo a casa e se vai in pendio e non tira, voli lo stesso: l'elettrico fa sempre comodo:wink: Il mio modello non l'ho rimesso assieme e elettrizzato per questo possibile raduno, ma l'ho fatto con la speranza di farlo di nuovo volare un po' invece che buttarlo senza averlo mai più usato al prossimo trasloco. E poi, se è 3,75 e ti piace il giochino, con meno lavoro di quello per elettrizzarlo.... gli fai 2 tip di 13 cm aggiunti e diventa 4 metri abbondanti , non per il limite minimo ma perchè... magari vola anche di più:wink: Oppure, dato che ci sono tanti modelli scala 1:4 di alainti STD da 15 metri che sono appunto 3,75, si potrebbe mettere quello come limite minimo. Però, quando c'erano le gare di Aerotraino nel 1986 e volevo partecipare, avevo un Fiesta Multiplex che volava molto bene, ma era 3,25 metri con il limite minimo a 3,50 ed inoltre era un po' pesante. Quindi per partecipare lo stesso e magari guadagnare qualcosa in in planata, in una sera ho preso due pezzi di balsa da 12mm lunghi 13 cm, un tampone e l'occhiometro e... prima della mezzanotte era diventato 3,51 metri. Insomma, non facciamoci *eghe sul 4 o il 3,5 metri, incominciamo vedere quanti potremmo essere interessati, facciamo un test sul campo e poi... si vedràB). |
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i modelli o li ho venduti o son "morti in gloria", mi è rimasto per caso un F3I che avevo progettato e che abbiamo costruito in 4 esemplari, ma è 3,51 m carico sulla superficie 75, me lo ha regalato Davide Resca, ormai a lui non interessava più. Altro non ho, posso fare una cosa alla volta con impegno ma non sostengo il gioco senza usare una attenta gestione di magazzino....ne entra uno e ne esce un altro :D Pazienza. |
Presente, Discus 4.50 gia motorizzato. Antonio |
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Voglia di vecchia, buona Pelizza, ancora valida nonostante le violenze subite da decine di modifiche del tipo " vorrei, ma non posso ". Un disegno firmato da Dino. https://i.postimg.cc/nrFTWjWW/Traino-Dino.jpg |
Ricordo quei tempi, Dino e mi padre che cercavano idee per mettere le basi dell' aerotraino... Quel Disegno di Dino andrebbe incorniciato... Flavio |
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a proposito di asw20 un restauro, sventramento... rinnovo servi... |
varie, motore e riverniciatura.... |
finitura prendendo spunto da un full size |
e per finire, mi chiederete, ma di che asw20 si tratta, perchè ce ne parli? perchè non potevo farne a meno. è il restauro del asw20 di Massimo Verardi citato nel 3d, almeno credo sia proprio quello od una versione successiva, con cui il grande Max, ha vinto anche due campionati. staordinario modello, a dir poco... restaurato qualche anno fa, che non mi stufo mai di volare. |
bellissimo modello...per caso vendi la radio nella prima foto??? :fiu: |
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Quel modello puè essere solo tuo o mio.....se lo tocca un altro sono 7 anni di guai ;-) |
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Però qui siamo Ot qui perchè non è il mercatino del robivecchi anche se incomincia a sembrarlo. Ti suggerisco, non avendo capito a cosa e a chi ti riferisci, di contattare in MP l'utente della radio nella prima foto. |
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Molto bello, e poi elettrizzato gli si può dare nuova vita volando in pianura o in condizioni calme dove le vecchie strutture dicono ancora la loro e forse non patiscono troppo. |
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Grazie DPL, adesso che l'ho letto me lo ricordo: il Sig Piro e il suo bellissimo negozio... che nostalgia. Essendomi negli anni 90 (e nei successivi 15 molto intensamente) dato ad altro volo sempre inerente il pendio, ma più para-pendio, ho poi perso tutti i contatti: fino a quando è andato avanti il negozio? |
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Questo modello è incredibilmente tecnologico, potremmo definirlo tranquillamente unlimited dal punto di vista strutturale. Sull'ala centrale ci si può certamente sedere senza colpo ferire. |
Ricordo anch'io con nostalgia quel gentile signore di Genova.,Mario Piro, ed il suo negozio a Pegli (Hobby Model Center). Estasiato alla vista di quei bellissimi alianti che non avevo mai visto prima dal vero,durante una visita nel suo negozio rimasi colpito dalla totale mancanza nelle vetrine di motori a scoppio (metà anni 80 non si parlava ancora di elettrico ). Alla mia domanda,Piro mi rispose serafico che con le montagne che avevano i motori non servivano perchè ,con la giusta condizione,anche se avessero lanciato un sasso questo avrebbe volato e svelò a me,modellista di pianura,l'esistenza di quell volo meraviglioso che è il pendio. Da allora sono passati solo 40 anni..... |
Visto che la riesumazione di roba vecchia pare avere un qualche interesse, vi posto anche il seguito del lifting al mio vecchio rottame che ora ha preso un aspetto più guardabile. Diciamo che rimetterlo a nuovo è anche un piccolo omaggio al passato e a quelle persone dotate di tanta passione che avevano reso possibile la diffusioen di certi modelli, come Mario Piro o artigiani come Hanel e non solo. ----------------------------------- Continua da qui: https://www.baronerosso.it/forum/aer...ml#post5211231 Il restauro comincia dalla fusoliera, verificando tutto quello che appare danneggiato o fatiscente. Smontato il carrello, i suoi attacchi vengono riconsolidati con una laminazione di tessuto di carbonio e con la preparazione di puntoni che scarichino parte degli sforzi sulla struttura superiore porta servi che viene anche essa irrobustita con un po’ di legno e carbonio dove serve. Gli attacchi delle baionette a lama 14 x 2 necessitano di una revisione, così come alcune crepette nella fusoliera consigliano un rinforzo attorno all’apertura della capottina sull’ala: anche quelle sono sistemate con resina e rowing di carbonio laminati all’interno. Il risultato sembra solido e mi auguro che al collaudo tenga: la fusoliera e relativa resina sono datate, spero che non sia troppo infragilita. https://i.imgur.com/bPJMp69.jpeg A questo punto resta il lavoro peggiore, togliere l’econocote vetusto dalle ali: dopo qualche prova, scopro che si riesce abbastanza bene sul ventre (che ha preso meno luce ed è meno giallo) con una spatolina infilata sotto i lembi del termoretraibile e scaldando con il phon. Per l’estradosso è un po’ più complicato perché in molte zone un residuo di pigmento e colla giallastri rimangono sul balsa delle ali. Però si riescono a rimuovere abbastanza bene con un tampone abrasivo e la 120: con qualche ora di passione e qualche “improperio”, le ali sono pronte per il nuovo rivestimento previa la stuccatura delle varie ammaccature collezionate nel tempo e nella rimozione del rivestimento. https://i.imgur.com/pZr3lM9.jpg Per la nuova ricopertura ho scelto l’Orastick, che si applica molto facilmente e velocemente come fosse un vinile spaziato e si rifinisce solo dove serve con il ferretto: in un tempo che stimo di meno della metà di quello necessario con un normale oracover, le ali e i timoni sono pronti. https://i.imgur.com/1ukfP2j.jpeg https://i.imgur.com/bHJQEAR.jpeg Finiti i lavori impegnativi, occorre cambiare tutti i servi, ma dopo il resto è quasi un passatempo. Qui l’elenco dei servi usati: -Servo del carrello 1x Hyperion (HP-DS20x-GCD) programmato 180 gradi di corsa (ex timone di una barca a vela) -Servi alettoni 2x MAX3051, -Servo diruttori 1x JX 6208MG. -Servo profondità e direzionale 2x HS5085 Hitec. -Il servo sgancio per ora resta l’originale, sembra ancora perfetto e super potente e poi… probabilmente non verrà più utilizzato Tutti i servi nuovi sono std abbastanza economici, ma potenti e abbastanza precisi; sostituiscono dei vecchissimi Futaba S128 che avevano meno di metà della coppia degli attuali. La vecchia RX Graupner sui 72MHz lascia il posto a un X8R FrSky a cui verrà collegato il vario o a una nuova G-RX8 con vario incorporato. In 10 minuti il programma sulla Taranis è pronto derivandolo da uno dei miei Autonomy decurtato di un po’ di miscelazioni e bastano pochi ritocchi per gli azzeramenti e le corse che, però, sono da fare a modello montato dato che, come era una volta, i servi sono tutti in fusoliera. https://i.imgur.com/K5gcRlj.jpeg Quando è tutto regolato, non resta che passare anche al “lifting” della fusoliera: il gelcoat è ancora brillante, ma purtroppo con molte piccole rigature e crepette. Si dovrebbe grattare, riconsolidare tutto e riverniciare, ma date le dimensioni e la stagione sarebbe un lavoro immane. Opto per una passata di polish e per la sostituzione delle decorazioni verniciate in un blu fluo, che di fluo non ha ormai più nulla, con adesivi in vinile che mi preparo con qualche stampa da pc per le scritte e qualche disegno a mano + il taglierino ben affilato. Il “muso” resterà tutto bianco come l’ogiva e l’elica per mascherare le pale ripiegate. Anche il cockpit meriterebbe un rifacimento totale, ma opto per un semplice lifting in attesa, se tutto va bene al collaudo, di sostituirlo completamente con una nuova capottina trasparente e relativi interni da realizzare ex novo. Ora il risultato è perfettibile, ma gli adesivi nascondono all’occhio i difetti peggiori e l’insieme è gradevole. Adesivi home made in corso di realizzazione e posizionamento https://i.imgur.com/OI8I1bz.jpeg https://i.imgur.com/4Z0YjS7.jpeg Restyling del cockpit, pale verniciate in tinta, filetti decorativi sui fianchi e verniciatura blu eliminata dal muso. https://i.imgur.com/ztvPKfb.jpeg E infine modello riassemblato per i controlli finali https://i.imgur.com/LuNJS7S.jpeg https://i.imgur.com/3UNURTe.jpeg La sequenza delle foto completa con le relative descrizioni la potete trovare sulla mia pagina Facebook di Progetto Urca: https://www.facebook.com/media/set?v...52100734894081 e anche su https://imgur.com/gallery/bRMHbNA https://imgur.com/gallery/bRMHbNA Adesso non pare dimostrare gli oltre 34 anni di età: appena possibile si cercherà di collaudarlo e vedere se le vecchie ali saranno ancora in grado di volare come un tempo. Intanto, se avete un aliante semiriproduzione sui circa 4 metri e 4-5 kg da termica in pianura (per intenderci, non un F5J grande che è un'altra cosa), pensate alla opzione proposta nel primo post per una semplice garetta-ritrovo pseudo Autonomy-F5J per volare in compagnia con le nostre “orchidee”, come le si chiamava in un tempo lontano. L'invito è rivolto a tutti gli Autonomy-sti, ma non solo. Da un primo giro di contatti potremmo già essere una decina. Non si vuole fare concorrenza con nulla, semplicemente un ritrovo amichevole a far volare maxi alianti elettrici (e non solo) però con il logger a bordo che dà un minimo di sale alla semiseria competizione. Non ho ancora preso contatti con nessun campo perchè è prematuro, ma appena si vedrà uno spiraglio di luce di uscita dal "Covid" provvederò. Se nel frattempo qualche campo fosse interessato a ospitare il giochino, può "manifestarsi". Appena la situazione si sarà chiarita posterò gli aggiornamenti, ma se volete fare domande o altro, o far vedere qualche bel modello elettrificato/elettrificabile in restauro o costruzione... la topic è qui, libera a tutti. Un saluto e buon divertimento a chi, se anche resta a casa, qualcosa di bello da fare lo trova lo stesso. |
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