Problema aerodinamico Il titolo rappresenta un tentativo di attirare immediatamente l'attenzione. La verità è che mi chiedo se sono completamente svampato o se qualcuno ciurla nel manico. Vi propongo questo breve paragrafo ricavato da un libro che mi è arrivato un paio di giorni fa. Non vi dico titolo e autore per non indurvi in tentazione. Voglio sentire prima un vostro parere, vi sembra un ragionamento lineare ? http://img189.imageshack.us/img189/2969/p2231448.jpg http://img804.imageshack.us/img804/7673/p2232159.jpg |
:oops: Citazione:
Title: Sailplane Design 2nd Edition Author : Vittorio Pajno Number of pages : 455 ISBN : 88-8340-274-X Note : a very complete and thorough "bible" on sailplane design for students and designers...... Non ho avuto il piacere di leggere il volume in oggetto, ma intendo il paragrafo 4.3 come specifico su come alcune problematiche Strutturali, influenzino gli aspetti Aerodinamici in particolare su macchine full-size, e come l'autore ritiene preferibile affrontare il problema, benchè a modo suo, ma pur con un certo "pragmatismo" volto a risolvere il problema in concreto. In effetti non sembra ci sia scritto che certe correlazioni tra effetti sono omnipresenti, ne che tali contromisure debbano essere scelte obbligate. L'altro giorno in un thread qualcuno si domandava di quali aspetti considerare nel progetto/costruzione di un velivolo come l'ETA, dove di sicuro certe problematiche sono enfatizzate ai massimi livelli, e le contromisure mai definite univocamente, e lungi dall'essere interamente e completamente comprensibili, proprio perchè ancora mai sperimentate, o sperimentate solo in parte. A. PS: azz Beppe sei veloce assai, in soli 2 gg sei già al par. 4 !!!! :wink: |
C'è una cosa che non capisco nella seconda pagina. Parla di ridurre il camber andando dalla radice verso l'estremità. Significa che le sezioni avranno via via meno momento a picchiare rispetto al fuoco. Si sviluppa un momento torcente (lo dice anche lui, "aerodynamic torque") che credo dovrebbe dare una tendenza a aumentare l'incidenza delle sezioni esterne, mentre il testo parla di riduzione dell'incidenza delle sezioni esterne ("negative rotation ecc."). Che ne pensi, Beppe? |
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Le sezioni interne al carico ruotano da un valore zero ad un valore massimo in corrispondenza al punto di applicazione del momento, ma lo stesso valore di rotazione lo troviamo da qui fino all'estremità. Ci sono invece altri punti che mi lasciano perplesso. P.S. bella recensione, se poi lo avessi anche letto chissà cosa sarebbe saltato fuori.:shutup: |
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P.S. Recensione? |
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Pensa ad una trave con un perno sporgente infilato perpendicolarmente al suo asse . Un carico messo all'estremità del perno provoca una torsione ( supponiamo per semplicità che la trave sia sostenuta in modo che non possa flettere ) Le sezioni ruotano di un angolo proporzionale al momento torcente, al momento d'inerzia torsionale ed alla distanza tra una sezione e l'altra. Ogni rotazione si somma alla precedente fino ad arrivare alla rotazione massima in corrispondenza del carico. Se sistemo un altro perno, con le stesse modalità del primo, all'esterno, anche se ho un carico minore e quindi un minore momento torcente, si creeranno nuove rotazioni che vanno ad aggiungersi a quella precedente. Il P.S. non era riferito a te. |
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Se intendi la recensione del volume in oggetto, come quella su Cumulus, pare che se ne parli "bene" :wink:: Cumulus Soaring, Inc. - Sailplane Design No, se ti riferisci a me, non intendo + "dilettarmi" in discussioni che poi finiscono sempre allo stesso modo.:) A. |
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