Sono d'accrodo con te!!! Direi che per il realismo del volo, la traspostabilità massima senza faticare troppo negli spazi dell'automobile ed in mano, lo spazio da dedicare per l'approntamento o la costruzione, il suo stivaggio in casa, il costo non troppo elevato per l'elettronica, la scala 1:4 rimane la più affascinante. Certo grandi scale (o piccole, dipende dal punto di vista) come 1:3 o 1:2 sono fantastiche, ma non alla portata di tutti.
La scala 1:5 od 1:6 funziona bene solo per alcuni tipi di modelli, certamente piu' facili da trasportare e costruire, ma meno plastiche nel volo.
Sembrerà un eresia quello che sto per scrivere, ma dando il giusto peso al modello nelle scale 1:5 o 1:4, le condizioni di pendio non sembrano proprio necessariamente ed obbligatoriamente da tormenta. Ovviamente lasciamo stare acrobatici come Fox et similia aricati a 100 g/dm^2. Anche per questi modelli con alcuni tipi di profili le condizioni non devono essere per forza troppo potenti. Ho visto L213 volare in acro con condizioni appena sufficienti per tenere su il L33 da 3,5 Kg con 52 g/dm^2.
Naturalmente queste considerazioni devono tener conto di dove si vuole far volare il modello. Da noi al Righi 7 metri di apertura alare atterrano, ma con i dovuti Santi, Crismi e Pollici.Certamente più semplici 4 - 5 metri da portare.
Ovviamente un ETA in scala 1:4 rimane sempre un po' grosso, forse meglio 1:5 o 1:6.
Queste le mie considerazioni.
Ciaps, Red
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