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Vecchio 15 settembre 23, 18:31   #85 (permalink)  Top
alessandroROMA
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alcuni progressi in campo statico e dinamico

Buonasera a tutti.

Volevo aggiornarvi su alcuni progressi; sono stati fatti alcuni test e in attesa che qualcuno di buona volontà mi ricordi come si inseriscono le foto direttamente, indico alcuni link che, essendo video, forse chiariscono meglio.


PROVE DI GALLEGGIAMENTO E ASSETTO
DISLOCAMENTO TEORICO - DISLOCAMENTO ALLO STATO ATTUALE - TEST PRATICI


Il primo problema, se vi ricordate, era di farla galleggiare.

Il volume immerso, calcolato in relazione alla linea di galleggiamento disegnata mi imponeva di rimanere sotto i 5 kg peso circa.

Come potete vedere in questo video di youtube, sebbene il modello non sia completo, la superficie dell'acqua è ancora di pochissimo sotto la linea di galleggiamento, l'importante è non superarla.

https://www.youtube.com/watch?v=isghAPGK3Tc

All'interno ci sono due batterie al piombo AGM di circa 700 grammi l'una di peso.

ASSETTO LONGITUDINALE
https://www.youtube.com/watch?v=EJqYVRW2ctc


PROVE DI STABILITA' LATERALE
STABILITA' LATERALE - CAPACITA' DI RADDRIZZARSI


Come ho già avuto modo di spiegare, in fase di progetto, per il quale ho usato il software Rhinoceros, volevo calcolare precisamente dove fosse il centro di carena (in assetto stabile) e il baricentro del modello, in modo da farli capitare uno sopra e l'altro sotto, al fine di ottenere la stabilità di peso.
Per motivi che non ho ancora compreso, il volume disegnato non si è chiuso perfettamente (purtroppo non sono riusciti a risolvere il problema nemmeno degli esperti che fanno lezioni su YouTube ai quali mandai il file), pertanto sebbene sia riuscito a disegnare senza problemi tutte le ordinate e la chiglia non ho avuto molte delle informazioni che volevo.
Tutto quello che ho fatto per abbassare il baricentro l'ho fatto senza poter mai conoscere dove stesse, comunque visto che in soldoni bisogna abbassare il baricentro il più possibile, ho proceduto così:
Tutti i pezzi essenziali di peso rilevante, come: il motore elettrico, le batterie al piombo tipo AGM, la trasmissione in ottone e alluminio, i verricelli, il servo del timone, ecc. li ho collocati in un spazio progettato più in basso che si può.
Tutto quello che era sopra la linea di galleggiamento ho cercato di farlo col materiale più leggero possibile.
Infine (attenzione perché questo "trucchetto" è determinante), conoscendo quanto peso potevo ancora mettere a bordo senza che si abbassasse la linea di galleggiamento che avevo disegnato, ho sostituito la chiglia in legno con un quadrello di ottone rivestito di listelli di mogano in modo che non si vedesse nulla.
Tutti questi accorgimenti mi hanno consentito di avere una buona spinta raddrizzante (chissà forse anche una stabilità di peso e non solo di forma) nei limiti del dislocamento massimo prefissato di 5 kg peso e di non mettere quelle bruttissime pinne con bulbo sotto lo scafo.

Nel video che si può vedere seguendo questo link:

https://www.youtube.com/watch?v=3YnGEF-qoG8

E' chiaro che la capacità di raddrizzamento è ancora molto forte e sono convinto che può sostenere bene venti abbastanza "vivaci" al traverso; infatti, nonostante gli alberi siano quasi orizzontali, il modello riesce a tornare in posizione, peraltro in maniera molto veloce.



PROVE MOTORE E TIMONE
Per le prove motore e timone non c'è un link video, ma posso affermare che la spinta era rilevante e il timone rispondeva bene sul flusso dell'elica (logicamente andrà testato senza che l'elica giri).

Il motore così potente non mi serve per una navigazione realistica che, in assenza di vento, dovrà essere lenta, ma per far rientrare il modello in caso di necessità, qualora non si riesca a manovrare con vento forte.
Il timone dovrà riuscire a far virare o abbattere anche senza il movimento dell'elica; ciò non è affatto scontato perchè l'elica crea un flusso diretto sul timone che permette al modello di ruotare anche da fermo o quasi sul suo punto di rotazione. Questo test non è possibile effettuarlo in una vasca da bagno.



PROVA FUNZIONALITA' DELLE VELE

La prova che potete vedere in questi due video :

https://youtu.be/r_-i5S2L6pc?si=xTlmCkaZG3IWNitH

https://youtu.be/3afGNksfE2E?si=z-o3m7PQjsNrc5Uo


mi ha rassicurato perchè, nonostante il ventilatore fosse molto debole e potesse investire un solo albero alla volta, il modello si spostava in avanti.
Come si può vedere il flusso d'aria è verso poppa a circa 45 gradi e non da dietro, perciò può navigare di bolina.
Posso affermare che le vele sono funzionali e non solo per belllezza.



PROVE VERRICELLI
COMANDARE LE VELE


Dopo aver testato le principali problematiche per la navigazione, rimaneva il dilemma di comandare le vele perchè, con la scotta fissata ad una certa lunghezza, può andare bene per un'andatura ma non certo per tutte, perciò c'era bisogno di poterla accorciare (_azzare) o allungare (lascare).

Il sistema di rinvii della scotta funzionava bene sia per le rande sia per i fiocchi ma il tratto accorciabile era troppo lungo.
Inizialmente, con nessun bagaglio di esperienze e con poche informazioni errate, ho pensato che fosse necessaria una notevole escursione e quindi ero molto contento quando ho scoperto che i verricelli fossero in grado di riavvolgere ben 36 cm di cordino.
Ho poi constatato che, per passare da un'andatura con la vela tutta "_azzata" (bolina stretta) ad una con la vela tutta lascata (poppa), bastava molto meno riavvolgimento, anzi nemmeno un terzo.
Lasciare tutta questa escursione non era solo inutile ma anche deleteria. Infatti, tutto questo cavo, lasciato libero sotto o sopra il ponte, si sarebbe sicuramente incattivato e intorcinato su uno die tanti elementi sporgenti.
Non conoscendo il mio radiocomando non sapevo come fare per ridurre questa escursione, il manuale non spiegava granchè su questo punto. Volevo chiedere qui, ma c'era poco tempo e gli unici due modellisti dinamici erano assenti, perciò ho perso molto tempo a smanettare e una soluzione l'ho trovata. Non so se è l'unica o se è la migliore, comunque la riporto a beneficio degli altri.
Inizialmente ho tentato con la funzione end point, ma con esito negativo.
Alla fine sono andato a modificare la curva del throttle (al quale avevo precedentemente abbinato i verricelli, collegati elettricamente in parallelo).

https://studio.youtube.com/video/cdYGgo2lgng/edit


https://studio.youtube.com/video/bc_zeCKY76Y/edit


Per comodità e per un risparmio economico ho predisposto un cablaggio per alimentare il radiocomando con batterie ricaricabili esterne da 12 volt.
alessandroROMA non è collegato   Rispondi citando