Discussione: Campo Gaudio
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Vecchio 02 maggio 22, 15:00   #492 (permalink)  Top
quenda
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Originalmente inviato da giocavik Visualizza messaggio
Manualmente, ovvero con metodi non stampa 3d...Si sagoma per quanto possibile un blocchetto di polistirolo delle dimensioni esterne dell'ogiva, con taglierino e si liscia, sagoma e rifinisce facendolo ruotare su trapano a colonna...ci vorra' si e no una mezzora/oretta...(poi due pecette di carta da stampante imbibite di vinavil, et voila')
Oppure se ne puo' fare stampo di gesso da cui ricavare di tutto di piu'..
(..ma non avevi scritto un articolo su Ecomodel per la lavorazione del polistirolo..?..il SuperChipmunk..?....)
Da quello che scrivi sono convinto che tu non abbia mai fatto un lavoro del genere o almeno lo hai fatto solo per ogive di dimensioni nomali.
La soluzione del master in polistirolo a perdere infatti non funziona per ogive grandi e in particolare mi riferisco a quella del mio Convair Pogo che era alta 285 mm e larga 160 mm. alla base.
Per realizzare il master in polistirene estruso (per intenderci quello giallo usato in edilizia) non c'è voluto molto ....anche perchè lo aveva fatto il mio amico Luigi
Purtroppo una volta ricoperto in tessuto di vetro (vari strati da 80 e 160 gr./mq) e resina bicomponente (Sorvolando Compositi 240 minuti), in fase di catalizzazione la temperatura saliva e il master si deformava leggermente ma n maniera comunque visibile.
Dato che ero determinato a ottenere un'ogiva perfettamente in scala, senza se e senza ma, ho dovuto seguire una strada MOLTO più lunga:
1) Realizzazione di un master in legno duro (molto difficile trovare un tornitore con voglia e tempo per farlo)
2) Verniciatura a specchio del master in carrozzeria (idem c.s.)
3) 12 mani di cera distaccante
4) Ricopertura in fibra di vetro
5) Levigatura finale sul tornio del punto 1
6) Estrazione dell'ogiva dal master che nonostante il distaccante si è rivelata un'operazione di immane difficoltà.

Campo Gaudio-ogiva.jpg

Molte persone si ostinano ad affermare che realizzare ogive, cappottine ecc. in fibra di vetro, sia cosa facile. E' evidente che non l'hanno mai fatto perchè in realtà si tratta di lavori complessi e molto, molto noiosi.
Ben vengano le stampanti 3D che permettono di ottenere pezzi in tempi ragionevoli e soprattutto a costi molto bassi.

q

P.S.: una volta colludato lo SkyShark con motore ed elica singola, proverò a convincere Beppe a studiare un sistema ad eliche controrotanti perchè in questo modo diventerebbe un modello veramente unico....a livello planetario
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