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Vecchio 28 settembre 21, 12:33   #104 (permalink)  Top
quenda
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Il leggendario Fairey Rotodyne, dal punto di vista aeromodellistico, pone varie sfide ma il controllo del modello sull’imbardata non è un problema.
Infatti la trazione differenziale dei due motori permette di contrastare facilmente l’attrito di trascinamento del rotore principale e soprattutto consente di dirigere il modello dove desidera il pilota….e non alla “pene di segugio”

Una riproduzione in scala del Rotodyne dovrebbe avere per forza il rotore principale a giri costanti e passo collettivo. Non è richiesto passo ciclico ma utilizzando una normale meccanica da elicottero RC, il ciclico aiuterebbe ulteriormente a controllare il modello.
I due motori sotto l’ala saranno controllati dallo stick del motore e ANCHE dallo stick del direzionale e avranno normali eliche a passo fisso a giri variabili.
Il sostentamento sarà sempre affidato al rotore principale perché l’ala è troppo piccola per fornire sufficiente portanza in volo orizzontale che sarà al massimo di 70 / 80 Kmh.

Rispetto al Rotodyne il Triebfluegel di Luigi Rossi ha due enormi problemi, per me irrisolvibili:

1) Attrito di trascinamento variabile con il numero di giri del rotore e quindi impossibile da contrastare, a meno di non ricostruire il rotore con passo collettivo e usare la ventola in fusoliera per soffiare un flusso d’aria costante sui piani di coda.

2) Controllo di direzionalità impossibile in volo orizzontale.

Questo secondo problema è legato al fatto che i piani di coda NON sono solidali con la fusoliera e con il rotore e quindi muovendo i direzionali e/o gli elevatori il modello NON verrà diretto dove vuole il pilota…..ma la coda ruoterà sul suo asse come una girandola rendendo impossibile il controllo del modello che si schianterà al suolo dopo alcuni secondi….non sappiamo quanti

Il fenomeno può essere capito meglio osservando il tradizionale traino di un aliante (che il Gran Decapo conosce appena un pochino…).
Applicando direzionale e/o alettoni e/o elevatore all’aliante, il trainatore segue comunque la sua traettoria dato che, entro certi limiti, il cavo di traino NON trasmette i movimenti dell’aliante al trainatore.
Diversamente, se il traino fosse fatto utilizzando una lunga asta rigida, il movimento del direzionale, degli alettoni e dell’elevatore dell’aliante avrebbero immediato effetto sul trainatore.

Come dice Zaia…….ragionateci sopra

Ettore
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