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La tecnica dell'infusione usa un metodo diverso per arrivare allo stesso risultato, ovvero ottenere un manufatto in materiale composito.
Si tratta di una tecnica più pulita dal punto di vista del disordine e dello sporco che si crea lavorando in maniera classica, ovvero impregnando i tessuti a mano e stendendoli in uno stampo.
Praticamente i tessuti vengono messi asciutti nello stampo rispettando la stratificazione che si desidera, poi si realizza un sacco del vuoto nel quale viene inserito un tubo per la resina.
Si crea il vuoto con la pompa e si collega il tubo ad un secchio con resina già miscelata al suo catalizzatore.
Per effetto della depressione, la resina viene risucchiata nello stampo ed inizia a bagnare tutti i tessuti fino ad arrivare ad un apposito punto dove la resina dopo aver bagnato tutto fuoriesce e cade in un secchiello , a quel punto il manufatto è stato impregnato OMOGENEAMENTE di resina e si aspetta la completa catalisi conservando il pezzo in sottovuoto.
Il vantaggio di questo metodo è la pulizia con la quale si lavora nello stendere i tessuti
Lo svantaggio potrebbe essere che la resina non arrivi a bagnare tutto il manufatto e che non si può più intervenire durante il processo, ma aspettare che finisca ed eventualmente riprendere bagnando a mano quei punti che non si sono impregnati.
E' una tecnica NON semplice che richiede MOLTA esperienza, resine adatte per evitare che inizino a catalizzare durante il processo di infusione.
Mi sembra molto strano che tu sia riuscito a creare depressioni di un bar con un motore da frigo, poichè la massima depressione realizzabile è proprio di un bar (e neanche, per questioni di fisica) che non si ottiene neanche con pompe professionali.
Mi sembra strano che tu sia riuscito a creare sacchi a zero perdite usando semplicemente nastro da pacchi.
Però tutto può essere.
Io trascrivo soltanto quello che so con esperienza diretta perchè facevo infusione di pale eoliche da 45 metri
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