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Vecchio 27 dicembre 20, 18:02   #34 (permalink)  Top
quenda
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Data registr.: 22-05-2006
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Come tutti resto chiuso in casa, ho quasi niente da fare e quindi, in attesa di mettere in acqua il simulacro del mio modello, riprendo il discorso.



@Beppe
Citazione:
Originalmente inviato da Ehstìkatzi;
Direi che l'errore sta nel segno del Cm che è deve essere negativo.
Il foglio Xcel l'hai fatto tu coi dati di Hepperle ? Fai un confronto dei dati così ottenuti col foglio di Panknin, ci metti un attimo.
Il foglio di calcolo “Hepperle.xls” non l’ho realizzato io ma ho scaricato quello del post #16 e ho inserito i dati del mio modello nei vari campi. Ho corretto il valore “COEFF. DI MOMENTO DELL’ATT.” portandolo da 0,027 a -0,027 e in questo modo lo ”Svergolamento geom. richiesto” è diventato 2,26: va inteso come -2,26° ??

Sperando di non aver fatto altri errori ho messo a fianco i due fogli di calcolo e vedo che i due valori di svergolamento sono molto diversi: -2,26° e -9,8°.
Sono tentato di usare uno svergolamento che sia la media dei due…..




Citazione:
Originalmente inviato da Ehstìkatzi;
La soluzione delle due ventole negli scarponi è assolutamente da scartare
Avevo scritto: “…nuova versione del Flying Boot (la quarta), che a scanso di equivoci, garantisco che rimarrà solo sulla carta”.

Citazione:
Originalmente inviato da Ehstìkatzi;
Avevo suggerito di spostare la ventola dietro e vicina all'ala in modo che fosse protetta in qualche modo dagli spruzzi e hai risposto di pensare di non poter sistemare il CG adeguatamente senza piombo. Ma la batteria ? Fare un calcolo approssimativo è piuttosto semplice usando solo i pesi di batteria e ventola.
Ho poche certezze ma una di queste è che la ventola installata verso il bordo d’uscita sia soggetta a maggior rischio di ingestione d’acqua. Questo è evidente osservando la seconda immagine del post #14.
Inoltre proprio ieri ho fatto qualche prova di bilanciamento con il simulacro del modello e ho avuto conferma che per ottenere il corretto bilanciamento (per adesso a 320 mm. dalla punta dell’ala), è richiesto quasi mezzo chilo di peso in punta. Quindi la ventola e anche la batteria devono essere posizionate davanti al centro di gravità e anche così sarò costretto ad aggiungere zavorra nella punta dei galleggianti o ad usare una batteria più pesante.

Citazione:
Originalmente inviato da Ehstìkatzi;
Per quanto riguarda la pianta alare perché non pensare a 2 rastremazioni in modo da avere una parte centrale con più corda in funzione paraspruzzi ?
L’idea è buona ma per adesso attendo il risultato della prova di galleggiamento perché questa è basilare per tutto il progetto.

Citazione:
Originalmente inviato da Ehstìkatzi;
Dimenticavo, Rutan ha progettato il Quicky che ha un carrello sistemato all'estremità delle semiali, ti suggerisce niente la cosa ?
Installare i galleggianti all’esterno è rischioso perché la resistenza dell’acqua in decollo e ammaraggio è diversa per le due estremità e quindi il controllo della direzionalità del modello risulterebbe molto difficile. Per il decollo e l’atterraggio su asfalto le ruote all’esterno possono essere una buona idea…….ma se è così raro vedere altri modelli o aerei veri con questa configurazione, significa che è meglio mantenere la carreggiata entro certi limiti. E’ vero che il Lockheed U-2 e il Boeing B-52 hanno dei carrelli d’estremità ma si tratta di semplici sostegni delle ali in rullaggio e parcheggio.

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@ Personal Jesus
Citazione:
Originalmente inviato da Personal Jesus;
”Eeeehhhh fiiii che do baliii..."
Per questo….ti abbraccio!!

Citazione:
Originalmente inviato da Personal Jesus;
Secondo me montare un profilo convesso invertito all'estremità è una gran cazzata.
Ti sei fatto traviare da Lippisch. So che lui lo usava e presumo anche che sapesse quello che stesse facendo ma, detto ciò, a naso mi vien da dire che lo facesse a puri fini di stabilità: sicuramente non a fini d'efficienza, manovrabilità e chi più ne ha più ne metta.
E poi:
Citazione:
Originalmente inviato da Personal Jesus;
…mettere un piano convesso invertito all'estremità secondo me è il miglior metodo per rompere il modello...
L’idea di usare un profilo rovesciato all’estremità (che avrebbe ridotto lo svergolamento geometrico dell’ala), derivava dalla mia difficoltà di reperire l’estruso da 10 cm. di spessore che è indispensabile per tagliare le semiali con -9,8° di svergolamento.
Tuttavia, ammesso che l’estruso da 10 cm. di spessore riesca in qualche modo a procurarmelo, rimane il fatto che Beppe ha lo stesso mio dubbio: -9,8° gradi di svergolamento non sono troppi?

Comprendo bene che questo valore risulta dai fogli di calcolo e da software sofisticati….ma “a occhio”, l’ala realizzata con un tale svergolamento, fa un po’ impressione….



Il piccolo Lippisch DFS-40/Delta V, utilizza l’ala del Me-163B Komet con profilo Gottingen 765 (autostabile?) alla radice e simmetrico all’estremità.



Il disegno indica due diversi valori di svergolamento: 7° 02” e 5° 7”.
Sul mio modello, che fortunatamente vola bene, ho usato 6° e garantisco che guardando l’ala di profilo, “a occhio” lo svergolamento sembra già molto.

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Citazione:
Originalmente inviato da Personal Jesus;
Ventola: da profano mi viene da dire che devi semiannegarla nell'ala alla radice, con l'asse di spinta che passa esattamente per il baricentro.
La anneghi in modo che abbia un poco d'inclinazione per spuntare tangente al dorso del profilo con la presa d'aria tutta fuori e con lo scarico che invece va a finire dove va a fine: probabilmente devi fare un "buco" in mezzo all'ala per far passare il condotto della ventola con lo scarico che magari spunta mezzo fuori, o tutto fuori, di sotto.
Così forse non induci nessun momento picchiante.
L'acqua magari non ti entra da sopra ma tender magari a risalire dallo scarico.
Il problema del momento picchiante prodotto dal motore c’è di sicuro ma è presente in quasi tutti gli idrovolanti. Guardando ad esempio il leggendario SM 55 si vede che le eliche sono molto distanti dalla linea di galleggiamento e per questo motivo l’inclinazione del loro asse era di +8,3°.
Nel Flying Boot la ventola è quasi appoggiata all’ala e di conseguenza il momento picchiante sarà sicuramente inferiore e presumo gestibile, anche in virtù del sistema di variazione dell’incidenza che ho in mente.



Con la ventola annegata nell’ala si riduce il momento picchiante ma anche la spinta e oltretutto aumenta il rischio di ingestione d’acqua.
In un progetto “assurdo” come questo bisogna sempre scegliere il male minore e nel mio modello quello che va evitato ad ogni costo è che entri acqua nella ventola. Tutti gli altri problemi passano in secondo piano.
Tant’è che, se non fosse per la maggiore difficoltà costruttiva, mi verrebbe voglia di alzare la ventola ancora di più utilizzando una struttura simile a quella dell’Acquabird:



Ma anche in questo caso, per evitare che il progetto diventi un altro Duomo di Milano.……manterrò l’ala dritta e senza diedri strani.

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Citazione:
Originalmente inviato da Personal Jesus;
Sul calettamento degli scarponi mi dispiace dire che...ti arrangi.
Non ho la ben che più pallida idea di come piazzarli: mai fatto idro in vita mia.
Ricevuto forte e chiaro.

Gli articoli di Francesco Bussi sugli idrovolanti pubblicati su MODELLISMO 157 - 159 - 160 approfondiscono con grande precisione la relazione tra galleggianti e/o scafo e l’acqua mentre nel numero 161 si affronta il problema della resistenza aerodinamica negli idrovolanti.
Per me, comprendere tutte le formule presenti nell’articolo, è impossibile.
Leggo però che:
“L’installazione dei galleggianti produce, per via della resistenza generata da questi e concentrata al disotto del baricentro, un momento aerodinamico picchiante che tenderà ad alterare l’equilibrio statico del velivolo. In aggiunta a questo primo effetto, i galleggianti comportano una variazione nella posizione del centro aerodinamico del velivolo e dunque il cambiamento sia della stabilità statica sia di quella dinamica.”

E ancora:
“Per ultimo, ma non certo per importanza è da considerare lo spostamento del baricentro sia longitudinale che verticale. Mentre il primo contributo può essere considerato trascurabile, il secondo è notevolmente importante. […omissis…] ….si può concludere che, rispetto a un velivolo terrestre convenzionale, un idrovolante richieda un diedro longitudinale maggiore e, oltretutto, un aumento del margine statico.”

Per mia fortuna l’ultima considerazione, anche se generica, è comprensibile.

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Per ora chiudo augurando BUON ANNO a voi e a tutti gli altri…..lettori “silenti”.
Come sappiamo il 2020 è stato veramente terribile e quindi, a livello statistico, ci sono molte probabilità che il 2021 sia migliore.

ettore
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