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Vecchio 24 novembre 20, 13:59   #96 (permalink)  Top
Mastertone
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Ciao Mater
Azz, siamo finiti sulla Nostromo! Dov'è Jones? Non computo!

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[...] mi sono spaventato un attimo
Benvenuto nel modellismo propriamente detto... Ti dirò: preferisco pilotare che smanettare, la programmazione è d'altro canto necessaria. Già gli elimodelli sono impegnativi per i fatti loro; se poi ci si aggiunge la complicazione di dover adattare una fusoliera per non avere sempre davanti agli occhi la medesima struttura ormai stereotipata che a guardarla pare non possa esistere altro, è una tristezza. È questo divario con l'aeromodellismo a costituire la spina nel fianco. L'idea di base dell'aeromodello non è un traliccio con tutto a vista la cui fusoliera è considerata un extra, un lusso e spesso entrambe le cose (senza nulla togliere ai gioielli che si ammirano in rete, ai maximodelli a turbina eccetera); ma non si può volare a vita con la sterotipatissima configurazione trainer senza aver voglia di un po' di realismo. Sinceramente l'utilizzo degli elicotteri come fossero attrezzi da "atletica volante" (cfr. atletica leggera) e l'esasperazione delle prestazioni fa forse bene a ricerca e sviluppo ma ammacca l'anima di un sognatore, aviatore con i piedi sul terreno ed il cuore tra le nuvole.

Gli elimodelli «pod & boom» sono da sempre, o quasi, bruttarelli: tranne rarissime eccezioni il servo di coda, quand'è presente, è appeso al trave anziché integrato nel posteriore del telaio. Molti stanno perfino eliminando supporti del trave ed impennaggi (ed il modello sembra ancor più una lisca di pesce che un elicottero), capottine che assomigliano più a punte di scarpa femminile che abitacoli da quanto sono acuminate, striminzite, in una parola irrealistiche e con un'aria a dir poco aggressiva; grafiche stereotipate con colori sgargianti, zero vetrature (un abisso rispetto ai gloriosi Hirobo o anche solo E-Sky) e un'aria di cosa buttata lì a mo' di velo pietoso giusto per non lasciare il telaio del tutto sguarnito: stile minigonna o hotpants, coprono solo il muso in zona batterie lasciando scoperto praticamente tutto il resto poiché il settore conta solo sull'innovazione tecnologica di centraline, motori e servi. Eppure nella realtà non mancano elicotteri con telaio e trave ridotti all'osso, a volte neppure carenati (Hughes, Bell, Aérospatiale...), spesso autocostruiti o pertinenti alla categoria ultraleggeri, con abitacolo dalla forma armoniosa, mai aguzza, la cui finestratura - sovente a bolla - se applicata ad un elimodello già ne cambierebbe la faccia rendendolo meno arcigno. Sarà mica lo stesso motivo per cui le esibizioni di voli 3D sono accompagnate da musica fracassona? Una capottina decente che copra bene le fiancate ed il retro pare sia considerata il massimo del superfluo, prova ne sia che non ne esistono. Sarebbe invece quanto meno auspicabile che allestimenti essenziali ma dall'aria meno aggressiva fossero offerti in alternativa a quelli di fabbrica poiché, in materia di riproduzioni, la situazione negli anni è stagnata parecchio. Dagli elimodelli giocattolo, tutti coassiali con flybar, quasi tutti con radio a infrarossi, dall'aspetto ridicolo causa rotori fintissimi e sproporzionati che spuntano da fusoliere esteticamente curate, si passa direttamente alle fusoliere in vetroresina per elimodelli classe 450 e oltre, che da sole costano come due o tre elimodelli classe mini o micro messi assieme... La classe micro è graziata ogni qualche anno dal lancio di un modello in scala, verissimo, ma sono mosche bianche. E hanno il vizio di tutti i micro: spariscono alla svelta.

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parte che come ti ho detto al telefono sei un'enciclopedia
Vola bass!
Volando s'impara. Ho ancora qualche neurone funzionante e cerco di farne buon uso. A questo serve un magazzino ricambi ben fornito e a questo serve una buona manualità e l'esigenza di sviscerare le questioni onde poter intervenire al meglio anziché rassegnarsi ad acquistare elaborazioni o ricambi di terze parti. Come insegna il mio mestiere, nulla deve trovarmi impreparato, non c'è problema che non possa trovare soluzione. Frequentare un elimodellista professionista con negozio, campo volo, pubblicazioni e consigli spassionati, soprattutto gentilezza e disponibilità illimitate, spalmare la lettura e l'aggiornamento su più fonti in rete (specialmente Deviation) e tenermi in contatto con esperti non solo a chiacchiere mi ha insegnato molto sul pragmatismo, che in coppia con la fantasia dovrebbe sempre avere ha la meglio sui deliri da consumatore incallito viziato e mai contento, il tipico so-tutto-io appollaiato sui rami di RC Groups o Helifreak che dieci minuti dopo il lancio di un elicottero ha già pronto il proprio panegirico all'insegna del pollice verso, pieno di astio verso la stessa azienda presso cui spende interi salari, con il medesimo copione che va in rete (stavo per dire "in onda") ad intervalli regolari, la cagnara mediatica che ne consegue e la raccomandazione di sostituire buona parte del materiale originale.

I micro quasi mai sono fatti volare bene: basta andare su YouTube per rendersene conto. Li si sbatacchia su e giù a furia di piroflip mentre i passo fisso sono trattati anche peggio, alla stregua di trottole con sotto appesa una fusoliera o pseudotale, in balìa del vento e chissenefrega se volano di traverso anziché tenere la direzione, e virata coordinata chi ti conosce?

I passo variabile non se la passano meglio: sono ormai la macchietta del settore, considerati dai più stuzzichini, ripieghi per la brutta stagione, sfizi da un volo e dieci scassature, o giocattoli tout court - dimenticando che di fatto è un giocattolo anche la riproduzione a turbina da migliaia di euro, la quale non vedrà un impiego operativo come invece è ormai realtà per i multirotore (video, fotogrammetria) e perfino per gli aeromodelli da traino. E la consapevolezza di costituire una categoria da sé stante, degna di esistere, permane solo nel cuore e nei pollici di una manciata di appassionati. C'est la vie...


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penso che ci rifletterò molto, se farlo o meno
Sei partito col piede giusto? Adattare una fusoliera statica ad un elimodello classe micro è un grande esercizio di modellismo. È un ottimo antidoto allo stress, non dovrebbe essere fonte di stress!


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Originalmente inviato da blue61 Visualizza messaggio
O altrimenti optare su quelle della scale quality master....credo si scriva cosi
Heli Scale Quality. Sono tedeschi, producono kit per fusoliere di elicottero con accessori in plastica di ottima qualità e diverse serie complete di decal con marche e coccarde riproduttive che consentono risultati spettacolari. Però richiedono molto più lavoro rispetto ad un kit statico il quale in sintesi va solo adattato alla meccanica che riceverà. Il foglio di lexan che costituisce la parte principale di ciascun progetto HSQ è molto più leggero del polistirolo ma va rifilato su misura e tutta la costruzione è delicatissima e doppiamente impegnativa rispetto ad un kit statico adattato al volo; senza contare che il prezzo proposto, per un insieme di parti che in realtà non sono vere scatole di montaggio, è a dir poco esorbitante.

Ma anche qui non facciamoci ingannare: gli elicotteri veri sono macchine pesanti, non parapendio o veleggiatori! La fusoliera ricavata da un modello statico è pesante? Si aumenti in proporzione la potenza dei motori o si opti per la meccanica di un altro modello. Ne risulterà un velivolo fuori specifiche ma che, se ben equilibrato, grazie alla massa superiore tenderà a mostrare in volo un comportamento realistico anziché schizzare come un missile. È forse codesto un fattore secondario? Non direi.

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Originalmente inviato da blue61 Visualizza messaggio
grazie ancora per i tuoi consigli.
Prego, figurati! Sempre a disposizione, in presenza (quando si potrà, speriamo bene) o telematicamente. Come tutti i modellisti sono qui per imparare quel che ancora non conosco e, in cambio, aiutare a districare qualche matassa riguardo a questioni che invece conosco a menadito.
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