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Vecchio 28 febbraio 20, 23:41   #80 (permalink)  Top
bilanciozero
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buonasera a tutti,
da appassionato di stampa 3d, di warbirds e di volo rc dopo aver realizzato da tanti anni modelli in legno con la tecnica tradizionale mi ci sono cimentato pure io.

secondo la mia esperienza ci sono un paio di considerazioni da fare in merito agli aerei stampati in 3d:

1) si realizzano molto rapidamente, basta avere una discreta stampante 3d e la pazienza di lasciare che termini i pezzi e poi in una mezza giornata li si mette insieme.

2) la qualità di riproduzione e alcuni dettagli appagano davvero la vista e richiederebbero tanto tempo per realizzarli a mano.

3) non sono facili da verniciare e non è facile dargli una finitura superficiale liscia.

4) temono l'umidità; il pla è biodegradabile, dopo aver tenuto il modello in cantina per qualche settimana quando l'ho fatto volare, dopo qualche minuto di volo si è disintegrato in volo. L'effetto è stato molto scenografico, colpito dalla contraerea è esploso in mille pezzi.

5) E' vero che il balsa si ripara quasi sempre a differenza del 3dprinted ma va anche considerato che il tempo per riparare un balsa (lo dico per esperienza) è spesso superiore a quello che ci vuole per rimetter insieme i pezzi stampati in 3d di un intera semiala o della fusoliera.

6) venedo alle doti di volo: si è già detto che sono oltremodo pesanti e richiedono un volo teso, va aggiunto che sono rigidi e in volo si comportano bene, le giunte, se sono incollate bene, non si rompono e reggono bene.

7) se volete evitare di usare il cianoacrilato che rende le giunzioni molto rigide e i cui vapori rendono fragile il pla, utilizzate la colla strutturale da cantiere edile, tipo il costrufiss per intenderci. (andate su Amazon e scrivete costrufiss nella ricerca)

8) se stampate i pezzi in PETG vengono più leggeri.

ho costruito e fatto volare, nell 'ordine temporale (di schianto):

3 BF 109 (senza carrelli) -> volo teso e velocissimo, ala sottile e rigida, velocità di stallo elevata, atterraggio in erba difficoltoso.

4 P47 (con carrelli retrattili) -> uno è quello che si è disintegrato in volo, uno l'ho regalato ad un amico del campo volo, il terzo l'ho schiantato atterrando male sulla pista in asfalto, il quarto l'ho finito da poco, lo collauderò a breve.

3 sturmovik (senza carrelli) -> uno schiantato per cedimento del servo del cabra picchia, uno per cedimento strutturale delle ali (incollato con cianoacrilato scadente), uno ancora intero dopo un pò di voli. Vola bene, e riesce, data la elevata corda alare, anche a volare a bassa velocità. un bel modello.

1 P38 (carrelli retrattili) -> fatto un paio di voli e poi appeso al soffitto di camera di mio figlio. Volo lento e morbido, non esagerato in velocità.

1 ta 152 (senza carrelli) -> volo teso, veloce ma stabilissimo. Non facile da atterrare in erba. sicuramente il più facile da assemblare per via della nuovo sistema con cui è progettato per cui anzichè avere un unico bordino di giunzione, i pezzi si infilano per un paio di millimetri l'uno nell'altro tipo innesto a baionetta. In un atterraggio ho danneggiato un ala, ho ristampato la sola sezione dell'ala e rimesso insieme il tutto.


B25 MItchell, ancora da terminare (mi mancano i servi), si vedono sullo sfondo lo sturmovik e uno dei BF109 ancora operativo

Ultima modifica di bilanciozero : 28 febbraio 20 alle ore 23:45
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