|
ho avuto un Quasar.
Volava da dio.
Ricordo un pomeriggio a Canossa con altri due piloti, Cammellini e Elio Fornaciari, allora seriamente praticante. Entrambi molto più bravi di me. Ma il Quasar stava sempre davanti e più alto. Cercavano di farmi parlare per distrarmi ma quel piccoletto virava più stretto perdendo pochissima velocità e sul dritto filava. Saliva di suo nel poco di quel giorno e bastava un invito a picchiare al momento giusto per trasformare l'energia e continuare a correre. Come modello da competizione era già obsoleto nelle forme nei profili nelle misure e nei materiali ma quel giorno in quelle condizioni di beveva modelli più grandi e sofisticati pilotati con pollici da chirurgo.
Che bello fu quel giorno verso sera, con quell'aria e gli amici
|