Comunque, indipendentemente dalle questioni di lana caprina sulla questione della Ri, stavo riflettendo su cose può capitare materialmente e macroscopicamente durante una ricarica in parallelo.
Un pacco batteria è composto di un certo numero di celle. Se tutto è Ok, queste si caricano in modo sufficientemente omogeneo. Immaginiamo che qualcosa vada storto, facendo il confronto tra carica singola e carica parallela:
Definiamo le condizioni: carica singola di una batteria da 2000 mAh con il CB impostato a 2000 mA e carica in parallelo di due batterie, sempre da 2000 mAh, con il cb impostato a 4000 mA. Le batterie tollerano una carica a 1C.
Caso 1: una cella della serie va in corto
- carica singola: la tensione della cella in questione va a zero, la carica chimica accumulata fino a quel momento si scarica violentemente in calore, il CB si accorge del crollo della tensione della cella e va in allarme.
- carica in parallelo: la tensione della cella in questione va a zero, ma il CB vede la tensione prelevata sulla basetta a cui sono collegate le celle, quindi presumibilmente il CB leggerà una tensione intermedia, che potrebbe essere ancora considerata ancora valida e la carica prosegue. Da un punto di vista energetico, oltre a quanto già visto per il caso precedente, sulla cella in corto si va a scaricare completamente (attraverso i connettori di bilanciamento) la cella corrispondente dell'altra batteria. E' presumibile che i cavetti fondano, con conseguenze imprevedibili. Nel frattempo, la cella andata in corto ha ricevuto l'energia dall'altra cella, con le ovvie conseguenze da un punto di vista termico.
Caso 2: una cella della serie va in isolamento
- carica singola: il cb si accorge del problema e va in allarme oppure limita la tensione applicata alla singola cella a 4,20 V ed entra in modalità bilanciamento. Nessun danno.
- carica in parallelo: il cb non si accorge di nulla e continua ad erogare 4 A, che finiscono tutti nella cella superstite, con il rischio di danneggiarla per sovraccarica.
Carlo
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