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Vecchio 22 febbraio 19, 09:35   #21 (permalink)  Top
CarloRoma63
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Originalmente inviato da marcodef Visualizza messaggio
Mah

Io rimango della mia idea, la Ri entra in gioco solo nel momento in cui colleghiamo i pacchi e le celle in parallelo e regola la corrente che circola nel transitorio fino a quando non raggiungano la stessa tensione.

Una volta che sono in parallelo, cioè alla stessa tensione, la resistenza interna non c’entra più nulla e le correnti si ripartiscono in funzione della loro capacità e basta.

Se la ripartizione delle correnti dipendesse dalla Ri allora i pacchi in parallelo non si potrebbero ricaricare.

Se una cella ha un guasto allora siamo nei guai... e questo è il rischio della ricarica in parallelo. Ora il 99% delle failure delle batterie corrispondono ad una perdita di capacità , il che ci salva perché se ho ragione io quella cella assorbirà meno corrente. Dal momento che tutti i trapani elettrici, le auto elettriche, i computer portatili etc... hanno celle in parallelo e non esplodono ogni giorno mi fa pensare che forse è possibile


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Vediamo di disegnare il circuito equivalente, in cui ogni cella è composta da un generatore ideale e da una Ri in serie



Per semplicità diciamo che E1 è il caricabatteria e R1 è la resistenza (controllata elettronicamente) che limita la corrente erogata e li consideriamo come un generatore a corrente costante. Diciamo che gli altri E sono le celle, ognuna con la sua Ri.

Esaminiamo singolarmente ogni accoppiata tra il generatore e la cella: Mettiamo il presupposto che la tensione erogata dal generatore sia fissata dal suo carico nel momento che stiamo analizzando. La tensione ai capi della Ri sarà sempre la differenza tra la tensione erogata da generatore e quella a cui si trova la cella (sempre misurata a vuoto). La corrente che ci scorre dentro sarà calcolata proprio dividendo questa tensione per il suo valore.

La tensione della cella dipende dal suo stato di carica, quindi più è carica e meno corrente passerà nella Ri.

Questo ragionamento concorda con il tuo, per cui ogni cella si autoregola. Quello che tu escludi è che in regime stazionario la Ri non sia influente, cosa che tecnicamente è assolutamente impossibile (la Ri non può essere zero, quindi non può essere zero la tensione ai suoi capi quando è attraversata da corrente). Se la cella (misurata a vuoto) fosse alla stessa tensione del generatore, non si avrebbe passaggio di corrente.


Quello che accade nel parallelo, in realtà, è che ogni cella riceve tanta corrente quanta ne fa passare la Ri in base alla differenza di tensione tra quella erogata dall'alimentatore e quella della cella misurata a vuoto. Una cella capiente richiederà quindi più carica di una piccola per caricarsi e ciò comporterebbe, se la corrente erogata alle celle fosse omogenea tra tutte le celle, che la sua tensione a vuoto crescerebbe più lentamente rispetto a quella della cella più piccola. Questa minor crescita di tensione comporterebbe che la tensione ai capi della sua Ri aumenti e, di conseguenza, aumenti la corrente che la attraversa e che la va a caricare. In parole più semplici, è la maggior capacità delle cella a richiedere maggiore corrente.

Questo processo avviene sempre, non solo nel momento in cui colleghi i pacchi in parallelo.

A conferma che la Ri esiste sempre, basta che osservi che la tensione ai capi della batteria (che quindi comprende anche l'effetto della Ri) è maggiore durante la carica che a vuoto, tant'è che il CB, con una certa periodicità, interrompe l'erogazione di corrente ed esegue una misura di tensione delle celle per vedere a quale livello di tensione effettiva sono arrivate.

Questo non toglie che nel 99% dei casi non ci siano problemi nel caricare celle diverse o che una cella difettosa non sia normalmente un grosso problema di sicurezza, basta però conoscere i meccanismi di carica per ragionare sui suoi limiti.

Carlo
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