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Vecchio 06 agosto 18, 12:39   #4 (permalink)  Top
claudio v
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Ciao,
La stabilità e l'autoraddrizzamento dello scafo nella foto deriva principamente dalla deriva zavorrata: se vuoi fare uno scafo autoraddrizzante basta mettere sufficiente piombo sotto e dare una forma arrotondata alla coperta senza esagerare con la larghezza.

Tutte le barche a vela radiocomandate, ad esempio le IOM (un metro di lunghezza) e le classe M (1,28 metri (per forme e regolamenti vedi Regolament di Classe Modelvela Italia) sono autoraddrizzanti in ogni condizione.

Per andare a quelle velocità e con quella lunghezza l'idrodinamica è relativa se hai potenza a volontà, ma sei comunque al limite della velocità di dislocamento.
Con la formula semplificata (radice quadrata della lunghezza in piedi= velocità critica in nodi), con circa 4 piedi avrai 2 nodi di velocità... poi dovrai iniziare a planare se hai potenza sufficiente.

Una IOM è 4 KG con 2300 grammi circa nel bulbo e immersione 42 cm.
se non hai bisogno di così tanto raddrizzamento non avendo le vele, probabilmente basterà una deriva piombata più corta e più leggera.che farà anche meno resistenza all'avanzamento.

Potresti pensare di usare uno scafo del genere, ma qualunque considerazione sullo scafo dovrebbe essere basata sul dislocamento in navigazione, altrimenti non si può nemmeno cominciare a definire come farlo.
Il cad può anche non servire per uno studio di base, il calcolo del volume dello scafo è molto semplice, basta sommare le superfici di ogni ordinata immersa, farne la media e e moltiplicarla per la lunghezza al galleggiamento.
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