Discussione: Il GDPR secondo FIAM
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Vecchio 01 giugno 18, 22:04   #1 (permalink)  Top
buzz lightyear
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Il GDPR secondo FIAM

Il GDPR secondo FIAM

“Il 25 maggio 2018 è entrata in vigore la nuova formulazione del decreto 196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali - leggasi PRIVACY) come previsto nel Regolamento UE 679/2016 (GDPR) del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016.
Dopo opportuni accertamenti possiamo affermare che le Associazioni, che siano o non siano ASD/SSD, che non svolgono prevalentemente attività commerciali non sono tenute all’applicazione del codice sulla protezione dei dati in quanto tutti i dati relativi a finalità amministrativo/gestionali non rientrano nella classificazione dei dati sensibili.
Pertanto i dati che concernono anagrafica, residenza, recapiti mail, recapiti telefonici, certificati medici di idoneità, finalizzati esclusivamente al tesseramento e copertura assicurativa (obbligatoria a norma del decreto 03/11/2010) non costituiscono dati sensibili.”

Legge sulla privacy (30/05) | fiamaero


Il GDPR in sé e per sé

“Se il 50% delle imprese è in ritardo nell'adeguamento al Regolamento europeo per il trattamento dei dati personali (GDPR o 2016/679) la percentuale fra le associazioni di volontariato e le realtà non profit sale probabilmente al 99,9%.
Purtroppo il GDPR non prevede nessuna esenzione per il terzo settore o non profit che dir si voglia. La normativa europea sulla privacy parla di "organizzazioni" e intende piccole e grandi, votate al profitto o a fini sociali, non importa.
Anzi possiamo dire che il GDPR colpisce soprattutto le realtà del volontariato.
Prima di tutto perché, a differenza delle imprese, queste trattano quasi esclusivamente dati di persone fisiche.
In secondo luogo perché queste organizzazioni hanno bisogno di lavorare con enti locali e amministrazioni pubbliche e presto queste realtà inizieranno a porre l'aderenza al GDPR fra i requisiti necessari per ogni finanziamento o convenzione o collaborazione (e avrebbero anche ben ragione di farlo).
In terzo luogo perché molte realtà non profit trattano i dati più sensibili legati alla salute, agli orientamenti politici, religiosi o filosofici per fare un esempio che sono particolarmente protetti dal Regolamento europeo.”

GDPR, cosa devono fare le organizzazioni Non Profit | 01net

“Sì, sono coinvolte anche le Associazioni no profit. Potremmo dire SOPRATTUTTO le Associazioni no profit.
Chissà perchè molti presidenti di Associazione italiani sono convinti che queste regole non li riguardino.
“Massì, io sono una persona perbene e faccio tutto da volontario senza guadagnarci un centesimo… figurati se vengono a darmi una multa! Gli dirò che sono una persona perbene e finirà lì”.
Ecco, se la pensi così anche tu è meglio che ti risvegli dal mondo dei sogni. Come diciamo sempre, i controlli ci sono per tutti, e l’unica cosa che puoi fare per essere sicuro di non finire nei guai è gestire correttamente la tua associazione.
La buona fede non ti salverà.
Anche il GDPR prevede delle sanzioni, proporzionali al carattere doloso o colposo delle violazioni (oltre che alla natura, gravità e durata delle stesse), ma sappi che si può arrivare fino a 20 milioni di euro di multa (si, hai letto bene: 20 MILIONI DI EURO guarda l’articolo 83 del GDPR) o fino al 4% del “volume d’affari globale” registrato nell’anno precedente (per comodità il valore totale delle entrate del tuo REFA dell’anno solare precedente). E, nei casi peggiori, c’è la GALERA per chi dovesse trasgredire il GDPR… quindi c’è poco da scherzare.”

GDPR: cosa cambia per le Associazioni Non Profit? | teamartist
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