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Vecchio 18 aprile 18, 16:09   #162 (permalink)  Top
claudio v
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Ora che sono fermo con la costruzione per un paio di giorni per motivi collaterali, ne approfitto per tornare sul tema del design dei modelli per l’Autonomy F5J riguardo la maggiore o minore modernità di concezione del progetto.
Per cominciare farei un confronto con alianti “veri” moderni; già da anni abbiamo nei full scale ali con diedri multipli ed estremità rialzate come i nostri modelli attuali della Autonomy e in cui spesso l’alettone non arriva all’estremità dell’ala.

Questo avviene anche perché, con un multidiedro a estremità rialzate (che aiuta anche la distribuzione ellittica della portanze) farlo è una complicazione costruttiva e un aggravio di peso non molto giustificato.
Il possibile “guadagno” di efficacia in un’ala così, in cui la ricerca del miglior rapporto tra resa strutturale, aerodinamica e peso è uno dei parametri principali di progetto, non mi pare così importante.

Credo che tale approccio sia comune nel design dei full scale: lo si vede nelle varie immagini e dai trittici di alcuni alianti Schempp-hirt, soprattutto in quelli, come molti dei nostri, non dotati di profilo variabile.







si vedono diedri multipli e marcati con angoli anche importanti con alettoni che si fermano ben prima dell’estremità, senza contare che in full scale la flessione delle ali in volo livellato spesso aumenta notevolmente il diedro “statico di progetto”




Come già anni fa, nel 2007, scrissi qui http://www.baronerosso.it/forum/aero...-mondiale.html e pubblicato anche sul mio sito URCA - Barca a vela RC da Record, si era pronosticato il discorso dei diedri importanti che potevano dare una certa utilità nel volo in termica e stabilità statiche maggiori di quelle usate allora sui modelli F3J. Negli anni successivi, infatti, si era visto aumentare il diedro delle ali e impiantare (in Italia) i timoni dell’Explorer (ben più grandi degli originali) su vari Pike Perfect.

Ora anche il buon Dappo pare aver abbracciato in parte quella strada dotando di timoni grandi e code lunghissime i suoi modelli dell’ultima serie di MattAli. Forse non planano di più degli altri, ma volano “diversi” in quanto la stabilità statica “maggiorata” aiuta l’ala a mantenere più facilmente le incidenze con cui è stata progettata e messa a punto a tutto vantaggio di angolo di planata e efficienza.



Riguardando il passato e gli attuali sviluppi si vede anche come lo sviluppo dei full scale sia continuato in quella direzione e che l’ala “multidiedro” non sia stata un fenomeno di “moda “momentanea, ma ormai sia una geometria consolidata.

Ora, osservando i più moderni alianti motorizzati (i vari FES con motori elettrici) si vede come spesso le strade tra modelli e alianti full scale si inseguano e si intreccino tra loro e potrebbe anche essere che in alcuni casi, come anche in questo, la facilità di sviluppo e test sui modelli portino questi ultimi ad arrivare prima del cugini Full Scale a soluzioni molto simili.


Quindi mi sembra che considerare desueti certi design che utilizziamo nella Autonomy F5J, possa non essere una conclusione affrettata.
La nostra Categoria, grazie al suo regolamento, dà spazio ai modellisti che progettano e costruiscono e che liberano la fantasia nel ricercare soluzioni diverse e che nel contempo non devono aspettare di poter comprare un modello di fattura meravigliosa, ma progettato e realizzato da altri che, giustamente, avendo bisogno di vendere oggi, ma anche domani e dopodomani, produrranno in modo da cautelarsi.

Infatti tra di noi nessuno costruisce modelli nuovi per venderli, ma l’impegno massimo viene profuso sviluppando a affinando le proprie idee e tecniche alla ricerca del miglior “attrezzo” possibile da usare per la sua gara; molteplici sono i sistemi e gli approcci al medesimo problema e di conseguenza c'è ampio spazio per la fantasia.
E già questo è proprio un gran bel gioco
claudio v non è collegato   Rispondi citando