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A partire dal basso: Base
Stampo
Polietilene a protezione dello stampo. Il polietilene ha 18 centesimi di spessore e si trova comunemente nei negozi di agraria. Si può usare, vista la sua antiaderenza, anche la carta – Le foto mostrano la sequenza di montaggio:
forno ma ci sono degli inconvenienti, La carta forno è sottile e copia perfettamente eventuali rugosità della sagoma in legno, lascia sul D box una pellicola siliconata che richiede un’accurata pulizia prima del suo incollaggio.
Vetro impregnato, in questo caso due strati, uno dritto e uno diagonale da 80 gr/mq. Per comodità ho inserito un D box già fatto ma il vetro impregnato da stampare è abbondante di circa 10 mm per lato e sarà rifilato dopo la catalizzazione.
Polietilene a protezione della gomma.
Gomma, in questo caso spessore 4 mm. La gomma si trova in rotoli alti un metro nei negozi di materie plastiche, per qualcuno in zona Udine “Tardivello” con il nome di mousse.
Ed infine il contostampo, lo stesso si serra contro la base con le viti M6.
Ovviamente prima di arrivare a questa fase bisogna impregnare il supporto che costituirà il D box e qui si apre un mondo.
In questo caso Franco ha usato due strati di vetro da 80 uno diagonale e uno dritto in quanto sta costruendo un paio d’ali da F1E, per un modello da F5J o simili ad occhio userei due strati da 110 con un D box esteso al 20 – 25% della corda non di più.
Per fare meglio più volte ho fatto un panino di vetro esterno 27 dritto – Kevlar diag. da 80 – vetro 50 dritto. Visto l’impiego non estremo dei miei modelli, al tempo F1E e ora veleggiatori radio con motore elettrico, raramente ho usato il carbonio. Quando l’ho fatto mi servivano prestazioni eccezzionali in termini di robustezza e quindi ho usato rigorosamente tessuto di carbonio diag. impregnato in autoclave a 8 bar con sottovuoto per il posizionamento.
Nello scegliere i materiali tenete presente le loro caratteristiche ed il tipo di modello, nell’F1E le sollecitazioni erano relativamente modeste ma l’incontro con i pini era frequente quindi usavo D box in vetro perchè facilmente riparabile.
Il kevlar va bene in quanto più robusto e leggero del vetro e un poco più elastico, tiene bene gli urti e “contiene” la rottura in spazi ridotti.
Le strutture in carbonio sono rigidissime e leggere, a mio modo di vedere conviene usarle per modelli che devono sopportare grandi sollecitazioni con pesi strutturali ridotti, credo valga la pena di impiegarlo solo per scendere a carichi ridotti tipo 12 gr/dmq.
A seguire
Edi
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