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Come suggerito posto qui la spiegazione di come faccio i D box in composito, per capire come e perché nascono così, bisogna andare un poco indietro. Premetto che oggi simili manufatti si trovano in commercio, Romeo Sartori ne fa di bellissimi, ma questo scritto vale per chi vuole fare da se con una attrezzatura relativamente semplice.
Ho iniziato ad usare il vuoto e la pompa da frigo nel 1984 per fare le pale dei Wakefield e le ali in polistirolo–vetro-kevlar degli F1E, abbandonato il polistirolo il passo successivo furono le ali ed i timoni centinati con D box in vetro/kevlar/carbonio stampati in diversi modi. La descrizione che seguirà è relativa alla versione stampo e contro – stampo con sola pressione meccanica e senza vuoto.
I pdf che posto sono tratti da un mio lavoro pubblicato su “Il giornale dell’aeromodellista” attorno al 2000. I disegni sono relativi alla versione vuoto più pressione meccanica, infatti la sagoma in legno è predisposta per il vuoto, si notano l’attacco rapido per la pompa ed i canali per portare la depressione fino in fondo alla sagoma.
La mia attrezzatura e un D box già fatto li ho recuperati dall'amico Franco Brumat che proprio in questi giorni ne sta stampando una serie.
Le foto mostrano: la base in lamiera d’acciaio da 2 mm con i rinforzi inferiori saldati a punti e filettati per la viti di serraggio M6.
Il contro stampo in lamiera d’acciaio da 2 mm
A seguire
Edi
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