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Vecchio 22 dicembre 17, 11:06   #89 (permalink)  Top
pieromuzio
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Originalmente inviato da luigi.carlucci Visualizza messaggio
Buongiorno a tutti.
Mannaggia mia. Lo sapevo che se mi prendevo la “pizzicata” sulla CNC, poi rischiavo la “bacchettata” su qualcosa. Non è che non mi piacciano i motori a scoppio! Invece ne sono letteralmente affascinato, a dieci anni avevo il mio primo Ciao e passavo le notti a consumargli la testata sulla lastra con la tela smeriglio per cercare (vanamente) di dargli più compressione. Ho praticato motocross col Beta 250, ho praticato dei rally auto locali con la mia A112 Abarth. Possiedo una Vespa 200 PE del 1985 in condizioni da vetrina.
Nella mia storia aeromodellistica ho posseduto decine e decine di aeromodelli diversi col motore a scoppio, trainer, motoalianti, acrobatici. Non li elenco ma sono stati veramente tanti. Nel cuore mi sono rimasti tutti ben distintamente; quelli che amavo più di tutti sono stati i Mini Titi (ne ho avuti tre) e gli Akrobat di Bertolani (ne ho avuti quattro).
Sui motori S61ABC dei Capypso primo tipo ne consumai tanti di accoppiamenti.
Sugli OPS61 dei primi due Akrobat ne consumai tante di bielle (allora non usavano la bronzina). Poi passai al OS61 HANNO PRETTNER con pompa che era un altro mondo.
Sul campo i miei motori non facevano mai cilecca, partivano tutti a mano al primo colpo.
Dopo ogni sessione di volo li facevo spegnere staccando il tubicino, poi tolta candela il after run oil, il motore ben coperto dalla pezzolina stretta, infine a casa spazzolatina col WD40 e di nuovo pezzolina ben stretta. Mai usato l’avviatore elettrico.
Oggi sul mio campo di volo bestemmio tra me e me quasi ogni domenica quando li vedo smanettare con l’avviatore, magari col motore ancora secco. E’ inutile rispiegarglielo.
Cacchio, se è pronto per partire lo senti con l’elica tra le mani che ha pronto il colpo.
Poi per una decina d’anni ho volato con l’ultraleggero, ho utilizzato motori a due tempi e a quattro tempi. Tutti gli interventi su cellula e motore li ho sempre fatti in prima persona. Quando non erano alla mia portata, mi sono affidato a mani specializzate molto esperte.
Purtroppo, qualche anno fa, quando ho ripreso a praticare l’aeromodellismo, ero (e sono) in condizione di finanze limitatissime. Dopo più generazioni, è toccato a me di portare a conclusione la storica azienda di famiglia di distribuzione dei giornali, da allora ho fatto tanti lavori diversi, ora sono produttore assicurativo, alla base di una piramide di multilevel marketing che ti strozzina. Quindi quando ho ripreso ho subito apprezzato la economicità del sistema di propulsione elettrico, e ne sono rimasto agganciato, perché quando ho un po’ di soldi compro subito del materiale per costruire nuovi modelli.
Per il KL61 grande per adesso risolverò con un brushless 3548 da una ventina di euro.
Ma non è che non mi piacerebbe montargli un MVVS 61 diesel…… Chissà……
Un abbraccio
Luigi,

da modellista e costruttore prima che motorista mi sono già congratulato per le tue capacità , voglia di fare e impegno ; lo rinnovo qui .

KL o Loris è nella mia storia da Firenze-Peretola 1955 - Coppa Arno, entrambi con i Wakefield ma lui una STAR io allievo elasticista di quella grande categoria di modelli, per me la più importante da sempre nel mondo.Quindi puoi immaginare la mia gioia a Rimini 1963 quando lo impegnai fino al 5° lancio quando mi superò e vinse nella prima gara di indoor- modelli da sala (sotto i 10 gr. per dare un idea e tutto autocostuito) che in realtà avevo vinto al termine dei lanci previsti , ma poi i riminesi prolungarono essendo tutti a tempo 0-zero...... . Li poi mi mandò una foto che ho già pubblicato qui e anche a pag.120 del mio libro, foto che è uno dei ricordi più cari del modellismo. Ero già allora 1963 entrato a testa bassa nei motori a scoppio e nella velocitò, ecc. ecc.

Ho iniziato a scrivere ora solo per puntualizzare a quali OPS61 ti riferisci, solo per dire che OPS non ha mai prodotto 10cc con bielle senza bronzina , ovvio sul lato bottone di manovella ( evitando il classco errore testa-piede), mai dal 1968.

Saluti

Piero Muzio - FAI 241
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