Visualizza messaggio singolo
Vecchio 26 gennaio 17, 09:28   #7 (permalink)  Top
Archi
User
 
L'avatar di Archi
 
Data registr.: 16-12-2004
Residenza: Genova
Messaggi: 2.076
Citazione:
Originalmente inviato da saxo8v Visualizza messaggio
Io vorrei restare sul 3 fase, sia per evitare un raddrizzatore da 20 kW, sia perché 3 resistenze più piccole sono più gestibili di una grossa.
Credo pure io che la prova duri poco, anche il motore termico ha bisogno di raffreddare.

Correggetemi se sbaglio:
1-guardo il regime di rotazione massimo del motore della 500
2-guardo il motore bl papabile che tensione genererebbe al massimo
3-vedo se con quei volt, la corrente per i 20 kW non supera la max del motore (con un po' di tranquillità, visto che si tratterà di brevi periodi)
4-se supero il punto 3 calcolo che resistenze devo mettere per dissipare la potenza e con che tipo di collegamento. Se no scelgo un motore con più kv o di taglia maggiore
5-con motore, resistenze e tipo di collegamento valuto l'eventuale ausilio alla dissipazione e le sezioni dei cavi
6-se avessi fondi illimitati metterei un bel magnetotermico sui cavi della resistenza, con un contatto ausiliario dello scatto che mi fa aprire un bel teleruttore che stacca la batteria del motore. Molto più probabilmente ripiegheró su "se senti puzza gira la chiave e spegni tutto"

Resta aperto il problema accoppiamento. Da fifone e non esperto di meccanica ci metterei 2 pulegge con cinghia, più tolleranza geometrica e fusibile meccanico. Se fossi più sicuro userei un manicotto con un millerighe lato motore termico e cosa lato motore bl?
Purtroppo non è così semplice.
Per il motore termico da la massima potenza ad un regime che non è quello massimo di rotazione.
Inoltre per caratterizzare il motore dovresti poterlo caricare con una resistenza variabile in modo tale da trovare il punto di lavoro on line.

Detto questo, il bello delle resistenze da treno è che puoi smontarle e spostare gli isolatori, in questo modo puoi metterle in serie o parallelo a seconda della velocità.

Normalmente quando si fa un vero banco prova, al motore elettrico si collega un inverter, questo in pratica fa l'effetto di una resistenza variabile e quindi è in grado di regolare la potenza frenante a qualunque regime di rotazione.

Se lavori a mano dovrai essere in grado di fare diverse prove con diversi valori di resistenza.

Ciao.
Archi non è collegato   Rispondi citando