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Vecchio 24 dicembre 16, 15:22   #69 (permalink)  Top
Manubrio
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@mattafla
discutere con gli uccelli è complicato.
Troppi sensori, troppo complicato il sistema di reazione.
Estremamente difficile porre loro a bordo sensori di umana fabbricazione che ne catturino compiutamente il comportamento, l'angolo di attacco, lo svergolamento, il comportamento di testa e coda, il funzionamento delle loro winglets variabili piumate. Non una sola specie ma tante, il rondone è ottimizzato per la velocità, il condor delle ande per veleggiare in termica. Il condor fa una fatica bestiale a involarsi da terra ma è subito in volo se si getta da una rupe. Il passero parte da terra come un missile. Eccetera.
Mirabile, ma vasto, l'argomento. A Brighton ho osservato per ore giganteschi e pesantissimi gabbiani volteggiare per ore senza sbattere le ali sfruttando il lift dei palazzi fronte mare e anche dell'interno, piccole dune sulla sabbia, i muretti della camminata sull'oceano. "Incredibile" era ciò che mi si presentava agli occhi.
Durante il volo loro sanno e sentono cose che noi umani non avvertiamo. il loro volo non siamo in grado di riprodurre.

Sono inoltre convinto che siano in grado di abbandonare parte del piumaggio in modo auto adattivo alle condizioni dell'istante, ed orientarle nuovamente secondo desiderio in un sistema così complesso da renderli imbattibili con i poveri mezzi dell'odierna tecnologia.

La loro aerodinamica è capace di un morphing continuo. Noi abbiamo ali rigide.


Tornando alla aerodinamica di un arnese pressochè inanimato, cioè alle nostre umane aerodine, attiro nuovamente l'attenzione sulla differenza che incontrovertibilmente esiste tra aerodinamica degli aeroplanini di carta leggera e ciò che vola, o si sposta nell'aria, a un numero di Reynolds assai maggiore.

Se soffio su un pugno di sabbia, i granelli volano via, se nella mia mano reggo una pietra di arenaria dello stesso peso del pugno di sabbia, nulla si sposta. Eppure il materiale è lo stesso.
Il granello di sabbia "vede" l'aria come un fluido molto più denso, il basso numero di Reynolds corrispondente lo indica.

Tornando al tuo ultimo scritto, e riferendomi anche ai precedenti, mi sento di dire che tu dovresti convincerti che tutte le tue osservazioni sulle sezioni alari sono riportabili ad angolo di attacco e svergolamento, aggiungendo in altri casi il BU rialzato a mò di profilo autostabile.

Per ottenere un profilo o uno svergolamento acconcio e funzionante suoi tuoi modelli di carta, tu fai di continuo riferimento al BE.
Fatto è che ciò che conta è il risultato relativo, non il fatto che tu stia piegando il BE piuttosto che il BU.

Ciò che fa volare i tuoi modelli svergolati è la risultanza di angolo di attacco dell'ala e svergolamento.
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