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Vecchio 20 ottobre 16, 21:45   #51 (permalink)  Top
Clabe
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Originalmente inviato da mattafla Visualizza messaggio
Manubrio, ogni manovra è un “casino” aerodinamico, ma mi sto invischiando in un “ipercasino” . Nel mio avatar (tuttala in configurazione A, a freccia positiva) non ci sono altre piegature di ipersostentazione o iperstabilizzazione: occorre piegare giustamente le uniche 2 “pseudowinglets” per ciò che si vuol ottenere.
La riduzione deliberata di un solo svergolamento, poniamo a sinistra, aumenta la portanza della semiala corrispondente, facendo rollare abbassando la semiala destra, e contemporaneamente la “pseudowinglet sinistra alzata” (ma sempre a svergolamento negativo, minore dell’originale) fa picchiare il modello (con contro rollio automatico a sinistra?), forse diminuendo la resistenza della semiala sinistra (che procurerebbe un’imbardata a destra) e forse diminuendo anche l’incidenza della semiala destra?
Normalmente in un rollio la semiala abbassata lavorerebbe con un angolo di attacco maggiore di quella alzata, quindi si dovrebbe avere maggiore portanza, automaticamente stabilizzante, sulla semiala abbassata, ma francamente non so se succederà la stessa cosa nelle condizioni sopracitate.
So che la virata è gestibile in pratica facilmente con le ali di cartoncino, regolando esattamente la posizione di una o di entrambe le 2 pseudowinglets.
Per inciso, su modelli RC l’aggiunta di una (o 2 derive) con timone verticale non sarebbe un peccato mortale per i tuttala, ma potrebbe essere una virtù cardinale per effettuare virate coordinate, con possibilità di effettuare imbardate deliberate.
Gli Airbus 380 e 350 hanno i “droops” ( scrivere con 2 “o” e 1 “p”, perché con 1 “o” e 2 “p” significano “slats”, o talora “slots”) circa paralleli sul bordo d’entrata, uso ipersostentatori, non per manovrare nel senso di virare, come invece vorrei provare io sui futuribili tuttala A-RC, per ridurre il numero delle parti mobili dell’ala.
Senza negare la stabilizzazione simmetrica in volo diritto, vorrei provare con le 2 “pseudowinglets” messe in virata asimmetriche, in un ristretto campo suborizzontale di inclinazioni variabili, leggermente diverse tra loro, restando sempre ad inclinazioni negative rispetto all’ala principale.
Infatti vedo le “pseudowinglets” come “droops”, però a cerniera in diagonale rispetto al bordo d’entrata, con cerniere disposte a freccia maggiore della freccia alare. Se si alza una pseudowinglet (in precedenza già abbassata) si aumenta la sua portanza e la portanza complessiva dell’ala, mentre se si alzano i droops la portanza dell’ala generalmente diminuisce (dipende da come erano messi prima i droops, in quanto un droop troppo abbassato crea deportanza, o eccessiva resistenza?...).
L’idea del mio svergolamento anteriore variabile è uno svergolamento usato credo come manovra da taluni pionieri dell’aviazione e credo abbandonato principalmente per le difficoltà di incernieramento delle estremità con i profili curvi, ad elevato camber.
La fantasia non virtuale dei modellisti potrebbe ovviare a tali difficoltà?
Il problema è che ogni cambiamento che facciamo nel profilo originale comporta inevitabili variazioni di resistenza. Ora la massima efficienza la si ottiene nel momento in cui il comando pur essendo sufficientemente efficace crea una bassa resistenza. Questa situazione la si ottiene più facilmente lasciando le parti mobili dietro piuttosto che davanti per i motivi già più volte spiegati. Ora tu puoi metterle dove credi ma vedrai che disponendole sul bordo di uscita otterrai i risultati migliori... Saranno tutti matti i progettisti di aerei?
Claudio
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