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Vecchio 13 agosto 16, 00:47   #26 (permalink)  Top
Manubrio
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a me era piaciuto il trattato di Galè sui tuttala.

Qui coloro che hanno affrontato la materia a fondo dando inchiostro alle penne sono Simone Nosi e Giuseppe Ehstikatzi Ghisleri. C'era un loro bellissimo articolo -occupava più di un numero di Modellismo- sui tuttala veloci ma non si limitava a quello.
Potresti trovare parecchie risposte alle tue domande -alcune retoriche perchè conosci già le risposte, probabilmente-.
Ghisleri ha anche a suo tempo progettato un complesso cazzamavero, il Cobra, che è stato recentemente realizzato in stampo dai ragazzi di Voloinpendio.
Per me i tuttala sono troppo sottili e impervi alla vista, altrimenti...ma ad ognuno i suoi limiti.

Stabilità ed efficienza, dici...i due parametri hanno indubbi collegamenti.
Se ottieni stabilità con la svergolatura, indubbiamente la svergolatura -geometrica o aerodinamica- diminuisce l'efficienza. Una parte di ala lavora con buona portanza, una parte no.
Da qualche parte su un tuttala il compromesso ci deve essere, da una parte rinunci al trave di coda, obiettivo che non è poca cosa, dall'altra...
Inoltre:
C'è gran differenza tra le lastre piane e i profili "pieni"; come indicava Ehsti per un suo tuttala, questi aveva un profilo a cm negativo alla radice...

Scrivere un trattato qui sul forum?
mmm...
Non siamo riusciti nemmeno a determinare perchè gli aerei volano.

Un bell'argomento sarebbe quello dei flying body alla maniera della NASA, specie di tuttala dopotutto. I tuoi aeroplani di carta sono dei flying body...dove l'ala e la fusoliera si miscelano in un tutt'uno.

Drela al MIT con il suo D8 propone invece fusoliera vera e propria "very wide body" (la fusoliera per essere larga e rigida ha la sezione inventata da Bartini) relativamente portante con un accento del lift nella parte di prua, con un'ala classica, dritta, non ha cioè freccia positiva o negativa, a modesta corda, molto allungata. La parte frontale della fuso produce lift che permette ai piani di coda di essere più piccoli richiedendo meno spinta "di compensazione" verso il basso.

Osservando la pianta di alcuni delle tue aerodine, non posso non chiedermi quale sia il contributo della distribuzione del lift, tra prua e poppa, specie della parte anteriore e quanto questo effetto incida su stabilità ed efficienza. Quanto varia la quantità di reflex necessaria, a parità degli altri parametri, quando "il naso" porta in maniera significativa?
Osservando i tuoi esperimenti c'è, ritengo, molto di più da scoprire rispetto a quanto ci sia da spiegare utilizzando le nozioni convenzionali dei tuttala alla horten e lippisch.

Per quanto convenzionale possa essere un tuttala, ovviamente.

Va bè, domani si vola.
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