Discussione: Il canto del cigno
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Vecchio 14 giugno 16, 23:20   #23 (permalink)  Top
Manubrio
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Originalmente inviato da Personal Jesus Visualizza messaggio
Secondo me è sempre successo e in ogni "epoca" e in ogni "lavoro", non solo nel modellismo.
Tanto più che anche nel modellismo vecchio stampo, non di rado, io ho anche visto gente che più che condividere e passare il testimone, mi sembrava più che altro preoccupata di custodire "gelosamente" i proprio (piccoli) segreti. (Non parliamo poi del mondo del lavoro...)

Al giorno d'oggi è solo tutto un pochettino più veloce. Forse per quello ci sembra stia cambiando qualcosa (ma nei fatti continuo a pensare che le dinamiche siano sempre vecchie come il mondo e a ben guardare già viste e riviste).
Forse questa dinamicità ci fa saltare all'occhio fenomeni sempre esistiti ma su scala leggermente più lenta. E visto che adesso ci se ne può render conto ben più che a memoria d'uomo, la cosa sembra nuova e in cambiamento.
Secondo me internet e i nuovi media (anche social) danno l'impressione di aver cambiato qualcosa ma non è proprio così. Secondo me fungono solo da lente un po' "distorsiva e leggermente aberrante" della realtà.
Ripeto, io anche nel "virtuale", se guardo bene, ritrovo esattamente le stesse dinamiche che una volta c'erano: al bar, all'oratorio, al circolo, nei punti di ritrovo classici in genere...
E le "chiacchiere" erano le stesse...
Quindi mi domando sempre "Perchè se le chiacchiere da bar, che erano emerite boiate una volta come oggi, andavano bene lì dove erano, non possono andar altrettanto bene ora che se sono spostare anche su altre piattaforme? Solo perchè una una volta il fenomeno sembrava ormai 'secolarizzato'? Ma allora quando anche tra altri 10-20-30 anche il 'virtuale' sarà secolarizzato andrà bene pure lui".

Per tutto il resto condivido tutto quello che è stato scritto.
Se si vuol fare basta aver la voglia di fare che la roba si trova.
Eventualmente mi trovo leggermente in disaccordo sulla disponibilità e reperibilità dei kit. Effettivamente una volta c'era una fiorente industria dietro che poteva più che saturare il mercato. Ora non più ma se si vuol fare si riesce ugualmente (se uno è in grado di trovare qualunque cianfrusaglia su un sito cinese, dovrebbe benissimo essere in grado di trovare qualcosa di valido su un sito francese, tedesco, inglese, americano, dell'est europa, ecc.)
Tanto più che un aeromodellista "maturo" virtualmente dovrebbe, ma non è detto, arrivare a un punto che ai kit ricorre sempre meno mentre si fa sempre più tutto da solo, in casa, partendo praticamente da zero.
Ma questa è un'altra storia.
Per contro, avendo avuto la possibilità di vedere l'evoluzione dell'aeromodellismo negli ultimi 30 anni, posso pure dire di aver visto gente più che valida e valente che, prima ancora che internet fosse minimamente all'orizzonte insieme ad ARF e droni, si è limitata a costruire sempre e solo da scatola di montaggio.
E quindi? Erano forse meno validi? Io dico di no.
quanto alle tue note a proposito di ogni epoca ed ogni lavoro, è una verità innegabile. Solo che in questa epoca ho la sconsolata impressione, anzi certezza, che le giovani generazioni soffrano di una peculiare sindrome: imparano da FB invece che dai maestri o dai libri. Nel lavoro mi scontro continuamente con una ignoranza sui fondamentali che era inammissibile quando io muovevo i primi passi. Chi non conosceva la teoria portava con sé l'abilità pratica del grande artigiano.
Allora era difficilissimo imparare per mancanza di testi, c'erano ma irreperibili e comunque in lingua inglese (oggi è quasi tutto a un click di distanza) e l'ignoranza, che mi corredava abbondante, era contrastata dal desiderio di imparare. L'umiltà e l'ammirazione per i maestri ti permetteva di aprire porte e ricevere, appunto, l'ammaestramento. Si andava a bottega per imparare il mestiere da chi sapeva farlo. E da lì si varcava un'altra porta, con l'ingegnere che ti dava le riviste americane ed inglesi da studiare.

Oggi no. La generazione digitale nasce "imparata" e con ogni diritto. Spiegano la storia a chi quella peculiare storia la ha fatta. C'era. Era li. Uno di quelli presenti a quelle azioni. Ed allora scopri come sia facile distorcere la storia. Non è più un concetto che leggi sui libri. Ti trovi davanti professori da FB, intendo ragazzotti tracotanti senza arte ne parte, che erudiscono classi raccontando chi era il padre e chi il figlio, solo invertendo l'uno con l'altro, sbagliando date e inventando di sana pianta fatti mai esistiti. Lo fanno con sicurezza, ed hanno capito che funziona: l'ignorante può convincere altri ignoranti, sentendosi così maestro. E' facile convincere se stessi, l'uomo ama ingannarsi per piazzare sé stesso nella nicchia desiderata dal proprio ego, fondendo realtà e irrealtà in un nuovo coacervo.

E comunque hai ragione, forse è sempre stato così. L'era dei videogames e della rete dove tutto è possibile ha creato mostri diversi, di una "qualità" mai vista prima.

Li inviti a pranzo e non dicono una parola, perchè abituati al dialogo mediante dita agitate sul telefonino. Sguardi vacui, di chi vive su un piano diverso. Apprendono il diteggiare sugli schermi di un macchinario ma non ne comprendono il funzionamento, perchè non gli interessa. Al primo problema che esula dal diteggiare, sono fermi, immobili come statue con lo sguardo perso nel vuoto. E che cazzarola di protervia: davanti al meglio che c'è al mondo, il loro parere è "poteva essere fatto meglio", per poi scoprire che intendono i colori e le forme sulla schermata. Non abbastanza da videogame, probabilmente.

Il grande fratello è fra noi. I ragazzi hanno capito che l'opinionista televisivo convince le vecchiette e anche le casalinghe, impressiona le pupe.
Quello che spiega la storia distorta, in realtà è un incrocio fra un tronista, un furbo, un ciarlatano e un mostro da FB. La mamma dice a tutti, lui compreso, com'è bravo il fliglio coi computers (non ne sa una mazza, non sa programmare, non sa come funzionano) ma i ragazzi si sentono fenomeni. Sono convinti di esserlo.

E ci meravigliate dei video dei dronisti che si mettono in mostra? Sono fenomeni e si sentono tali ! Mondo, guarda quanto sono figo !
E' l'era dell'ego rinforzato a ormoni virtualpopolari e dell'apparire.

Si, c'è una differenza fra questi ventenni e trentenni rispetto a quelli del passato.
Ed è colpa nostra, non eravamo preparati, in quattro e quattrotto siamo passati dai tubi catodici verdi davati alle nostre dita alle schede grafiche capaci di quadrilioni di triangoli al secondo.
Il mondo virtuale sta prendendo il posto di quello vero, nella testa della gente.
Manubrio non è collegato   Rispondi citando