Discussione: Fisica I
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Vecchio 07 aprile 16, 19:54   #24 (permalink)  Top
Ehstìkatzi
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Originalmente inviato da Personal Jesus Visualizza messaggio
E se uno rispondesse che la questione è "mal posta"?

Io avrei una domanda da porre: visto che sono state "imposte" un sacco di ipotesi semplificative, posso mettermene ("sciovinisticamente") una anche io a mio uso, abuso e consumo?

Posso "ammettere" che comunque l'attrito tra gomma e asfalto sia sempre sufficiente a scaricare tutta la potenza del motore di cui è dotata la vettura?
Quindi a generare sempre la medesima forza motrice sia sulla terra (sotto una campana di vetro all'incirca a 45° di latitudine) che sulla luna (o qualsiasi altro grave dell'universo)?

Se ammetto quest'ultima ipotesi, beh, allora il "ca**ettino a molla" impiega meno tempo sulla Luna che sulla Terra a compiere il "quartino di vino" (oppure impiega lo stesso tempo ma impiegando meno energia ammettendo che esista pure un controllo della forza motrice).

E ciò è presto spiegato.
Principio di d'Alembert.
L'accelerazione della massa del veicolo (che come qualcuno ha scritto risente comunque degli effetti dell'inerzia sia che sia all'orizzonte degli eventi di un buco nero che sia in orbita attorno all'unghia che mi sono appena tagliato) è data "solo" dalla differenza tra la forza motrice applicata, che io mi sono imposto a mio comodo essere costante sia sulla Terra che sulla Luna, e la forza resistente di rotolamento delle ruote. Quest'ultima, sempre come qualcuno ha scritto, è proporzionale (sotto tutte le altre ipotesi semplificative) solo all'accelerazione di gravita a cui il veicolo è sottoposto.
Quindi sulla Luna minore accelerazione di gravità, minore attrito delle ruote da vincere.
A parità di forza motrice, minore attrito delle ruote da vincere, maggiore accelerazione impressa al veicolo. Maggiore accelerazione impressa al veicolo, minore tempo per coprire lo stesso identico spazio.

Questo de iure.

De facto sono validi tutti gli altri suggerimenti che sono stati dati.
In primis quello di chi dice che, con minore accelerazione di gravità, è minore il carico gravante su i pneumatici e quindi, di fatto, potrebbe pure succedere che sia altrettanto difficile scaricare tutta la potenza disponibile nel motore a terra. Quindi il tempo sul "quarto di vino" potrebbe risultare equivalente se non peggiore di quello fatto a terra (sotto la campana di vetro).

By the way (a costo che me la purghino) don't feed the troll.

Oppure qualcuno mi deve mettere qualche altro vincolo alla soluzione d'intelligenza convergente del problema, altrimenti la soluzione didattica del principio di d'Alembert lascia troppo spazio alle interpretazioni...

Buffo, a scuola, l'applicazione di tali principi e problemi è più che altro tesa a vedere se "il candidato" sia in grado di riconoscere il principio d'applicare e se sia in grado, numericamente, d'applicarlo, piuttosto che pretendere di aver risultati e soluzioni verosimili...
Come si possa pensare ad avere risultati verosimili da un problema che di verosimile non ha niente è una cosa che mi sfugge, è quindi evidente che, come a scuola, il problema tende a vedere ecc. ecc. , ma anche se non si perde in Ucassiane considerazioni e coglie il nocciolo della domanda.
Vieni il 24 che ti spiego.

P.S.
Egr, DevCad
a forza di affilare ho quasi consumato il coltello.
Ehstìkatzi non è collegato   Rispondi citando