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Vecchio 24 marzo 15, 12:53   #45 (permalink)  Top
m.stara
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I cannoni per sparare alle zanzare.

La questione è che l' ENAC ha deciso di regolamentare un' attività, l' aeromodellismo, che, di fatto, non è regolamentata praticamente in nessuna parte del mondo, quantomeno non da organismi governativi, mentre, le varie associazioni e i vari club, ancorchè non obbligati da nessuno, per proprio senso di responsabilità ci tengono a dotarsi di proprie regole, soprattutto per la tutela della sicurezza di tutti.

Ora, ancorchè condivisibile dare una regolamentazione al settore, tale normativa parte con un errore di fondo: non aver coinvolto, sin dalla prima stesura, le parti interessate (ad esempio FIAM e perchè no, anche la sezione aeromodellistica dell'AeCI), ma valutato la cosa solo e troppo dal punto di vista "aeronautico", decidendo che era meglio, per la sicurezza, proibire/limitare in maniera estesa/conservativa, lasciando la possibilità di eventuale deroga ad hoc.

Che se andiamo a vedere, accademicamente, potrebbe non essere sbagliato come approccio, purtroppo, oltre alla farraginosità e onerosità della pratica, nella realtà non funziona: quando mai un burocrate locale si sogna di prendersi la responsabiltà di autorizzare, sulla propria pelle, deroghe di cui nel malaugurato caso di un incidente deve rispondere penalmente: "lei ha autorizzato l' attività contro le direttive dell' ente regolatore e a causa della sua decisione è successo questo...".

Credo che, onestamente, nessuno di noi, se non fosse interessato all' aeromodellismo, si prenderebbe una responsabilità del genere per il piacere di "4 bambinoni che vogliono giocare con gli aeroplanini..." e purtoppo la collettività, che non conosce l' Aeromodellismo (e/o che non gliene frega niente), nel dubbio di vedere un Jumbo jet abbattuto da un easy star mannaro, sposa la sua decisione.

Allora la regolamentazione ben venga, ma con un approccio più più liberale, commisurata all' effettiva rischiosità (vedi sotto le statistiche...), ad esempio semplicemente consentendo di poter svolgere liberamente l' attività:

- ad una distanza di almeno 3 km dagli aeroporti (entro potrebbe esserci traffico in avvicinamento/allontanamento a bassissima quota; oltre i 3 km, oggettivamente, inizia ad essere discutibile la presenza di un aeromobile sotto i 500 piedi);

- ad una quota massima di 70 metri dal punto più alto nel raggio di 600 metri dalla sua posizione (la quota minima di volo consentita per gli aeromobili è 500 piedi/152 mt. dal punto più alto nel raggio di 600 metri dalla loro posizione quindi, in ogni caso e situazione, si starebbe sotto a neanche la metà della quota di volo di eventuale traffico aereo);

- fuori dalle zone proibite.

Fine.
Ovviamente lasciando la possibilità di richiedere zone segregate dove poter svolgere attività oltre detti limiti.

Ma ritornando all' errore di fondo, si tratta l' aeromodellismo come attività da contingentare e tenere segregata per via della "estrema" pericolosità... ma quale pericolosità?
ho provato a ricercare le statistiche di quanti "incidenti" e/o "collisioni" fra aeromobili ed aeromodelli ci siano stati negli ultimi anni, per giustificare un tale accanimento e una normativa così restrittiva ... risultato:
ZERO incidenti!!
poi ho provato a scrivere "bird strike"... nel solo 2013, 982 casi solo in Italia!!!

http://www.enac.gov.it/repository/Co...TRIKE_2013.pdf

Sarebbe più opportuno fare un regolamento per vietare il volo agli uccelli, anzichè vessare gli aeromodellisti.
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