Discussione: Motorizazione Vor 250
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Vecchio 21 febbraio 14, 22:43   #41 (permalink)  Top
Manubrio
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anche per me Vor fu il primo vero aliante. Cipolla in pinna e meeeeeeeeeeee lente salite fino a quando non si esauriva la miscela. La fusoliera non la si riusciva a incollare né con se stessa né con altri cazzamaveri. Devo forse avere dei resti, chissà dove.

Distrutta la capottina la sostituii con una semi-bottliglia di acqua minerale in pet, con tutte le sue corrugazioni. A volte verde, a volte blu, o trasparente. Non duravano.
Gli amici lo ribattezzarono bottiglia, ancora non frequentavo aeromodellisti per cui si trattava di gente normale.

Leggevo di winglets e un giorno incollai due grosse orecchie di balsa ai terminali, all'insù, e mi sembrava che il tutto fosse più stabile ed efficiente.

Con il Vor catturai la mia prima termica, anzi fu lei a catturarci.
Ne parlavano sulle riviste ma mi ero fatto l'idea che in pianura, dove volavo io, fossero rare e così effimere che solo un modello di cartavelina avrebbe potuto sfruttarle. Pensavo che servissero alte quote agli alianti "veri" per godere degli effetti sostentatori dell'aria calda.

Era da poco passato il temporale, il cielo era nero con squarci di azzurro, sul prato di fronte alla ditta non c'era acqua o forse si. Era domenica. Filtrava il sole, luce in chiaroscuro, colori intensi. Avevo un'ora di tempo, forse, per preparare, rifornire, mettere in moto, rimettere in moto e poi ancora e ancora perchè il Cipolla si spegneva, carburare un mistero, eccolo finalmente intonato e infine fare un voletto.

Meeeeeeeee, breve corsa, sbracciata, non non aveva toccato terra dopo il lancio come sovente mi capitava.
Con i sensi spalancati e la trepidazione del principiante dovevo girare sul prato salendo a ogni traversone quel poco che la trazione mi consentiva. Quel giorno il Cipolla sembrava indiavolato, ci mise poco a far quota e lassù la mia vista era incerta. Si esaurì finalmente la bumba e il Vor fu libero.

Veleggiava e pensai che miracolo oggi le winglets. Mi diede l'impressione di salire, sotto al nero della nube. Ovviamente mi stavo sbagliando, il motore era fermo. Lo mandai verso il torrente perchè avevo letto che le pietre calde generano termiche.

Stranamente non perdeva quota ma volevo andar via dallo scuro perchè per le termiche, si sa, ci vuole il sole.
Trovai una zona sul torrente tutta blu dove potevo descrivere degli otto in pianta senza che l'aereo perdesse quota. Che fosse una termica? Mannò, sarà dinamica creata sull'argine e dai filari dei pioppi. Guai ad andare via di là; anche se l'aereo era ormai lontano, mi avvicinai alla zona passeggiando di lena. E non perdeva quota, che bravo che sono, mi dissi. Certo, ero molto più basso che sotto lo scuro ma stava su.
Guardai fuggevolmente l'orologio ed era passato un quarto d'ora buono, un record assoluto !

Il volo durò 23 minuti ed ero ancora in aria quando arrivò il mio ospite.
Ci ripensai, ancora nel prato, ricostruii mentalmente il volo, eccitato per l'exploit e mi fu ovvio che sotto la nube nera il modello aveva incocciato una termica.
Mi ero affacciato su un nuovo mondo.

L'aeromodellismo mi aveva preso fra le sue grinfie, definitivamente.
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