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Vecchio 30 agosto 13, 08:34   #3 (permalink)  Top
ermete
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Secondo la mia esperienza dipende sia dall'oggetto da realizzare che dal suo utilizzo.
Un pezzo aperto, tipo una capottina o una carenatura, la faccio rigida. Un pezzo chiuso oramai lo faccio sempre leggerino e flessibile; si risparmia tempo e soldini e si ha un facile distacco. Anche se la valva singola è flessibile, quando è chiusa con l'altra non ci noto differenze con gli stampi rigidi. Occorre però fare il pezzo in un colpo solo (bagnato su bagnato). Sempre per motivi di risparmio di tempo e soldini poi ho cominciato a usare sempre di più la poliestere, è vero che può deformarsi col tempo, ma per pochi pezzi il gioco valre certamente la candela. Le deformazioni poi sono veramente esigue, per una fuso va più che bene.
Una nota mi viene spontanea: si legge spesso di maniaci della lucidatura del master e dello stampo, a che cavolo serve se poi uno il pezzo lo carteggia e lo vernicia?
Il distaccante migliore è la cera, almeno tre mani intervallate da lucidatura ad olio di gomito. L'alcool polivinilico io trovato il modo di darlo in maniera soddisfaciente rubando uno di quei pennelli molto grossi e con peli finissimi che mia moglie usa(va) per il fard, è perfetto, non lascia righe, specialmente se non si esagera con la quantità. Molto importante è stare puliti, ogni piccolo peletto o granello di polvere rimane evidente.
Il gelcoat va bene poliestere e va dato tassativamente a spruzzo, l'unica maniera per avere spessori omogenei e copertura totale
Comunque il massimo si ha usando i materiali appositi, gelcoat dedicati, epossidica, tempo e soldi...
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gattointelligente
Mi sono ferito un dito con l'elica. L'ho mostrato al dottore, ma quel cretino si è messo a guardare la luna!
ermete non è collegato   Rispondi citando