Discussione: timone deriva bulbo
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Vecchio 31 luglio 13, 17:17   #6 (permalink)  Top
claudio v
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Originalmente inviato da miky731 Visualizza messaggio
Ciao, a tutti, non riesco più a trovare in rete i dati che mi interessano, quindi scrivo qui sicuro che qualcuno di voi sa darmi le risposte che cerco.
Ho una ACC120 quindi mi servono per questa, ma so che alcune cose sono standard:

A) che profilo NACA deve avere il timone?
B ) che profilo NACA deve avere la deriva?
C) il bulbo va fissato per forza nel su punto centrale (bilanciamento di pesi non di misura)
D) il bulbo và leggermente inclinato verso il basso rispetto la linea di galleggiamento?
E) un bulbo fissato più indietro o avanti cosa comporta
F) volessi un bulbo che mi fa "appoppare" un po' di più lo scafo come lo posiziono?

Grazie

PS: Settimana scorsa ho fatto un timone nuovo, però nel week end non son risucito a provarlo ed ho usato quello che uso sempre...causa troppo vento non ho rischiato. Rispetto l'attuale lo fatto più piccolo...corda 4cm, spessore 6mm a circa 1cm dalla parte anteriore, lungo 18cm.......ciò che mi preme più capire è la percentuale di spessore rispetto la larghezza e dove và posizionato, ormai il timone lo fatto e lo testero presto (in ogni caso è un'attimo farne un altro), ora però volevo costruire la deriva e in questo caso voglio esser sicuro di farla giusta
Ciao Miky,

quante domande
alle prime 2
Citazione:
A) che profilo NACA deve avere il timone?
B ) che profilo NACA deve avere la deriva?
Ti potrei dire che non e` molto importate quale profilo NACA usi, ma che di solito quelli non laminari (a 4 cifre, ad esempio NACA 0008) vanno meglio date le dimensioni ridotte e le velocita` basse dei nostri modelli.
Un po' di info e suggerimenti li trovi qui in una vecchia topic.
http://www.baronerosso.it/forum/navi...ml#post1231663
a quel post c'e` un allegato scaricabile (http://www.baronerosso.it/forum/atta...-iom-testo.pdf) che e` tratto dal "pacchetto" del progetto Urca IOM che suggerisce, in base a diversi sistemi di costruzione della deriva/timone, quali profili usare.

La scelta dello spessore % e` a mio parere va legato piu` al tipo di costruzione e alla rigidezza che si vuole ottenere che al discorso idrodinamico.
Facendo un po' di esperimenti con le footy che vanno pianissimo, mi sentirei di consigliare di stare su % molto basse (5-6%), ma se poi il manufatto che ne viene fuori rimane troppo "molle" allora il vantaggio finisce.
Quindi spessori % tra il 7 e il 9% di solito vanno bene e non danno particolari sorprese

Una topic vecchia a riguardo ne parlava diffusamente
http://www.baronerosso.it/forum/navi...e-profili.html

Quello che mi lascia perplesso e` la larghezza di timone che hai usato: 4 cm sono molto pochi per le dimensioni di quella barca e a bassa velocita` o ad elevato angolo di attacco probabilmente funzionano molto poco. inoltre, 6 mm di spoessore per 4 cm di corda sono il 15% che e` uno spessore molto elevato rispetto alla media... e a basso numero di RE potrebbe non funzionare molto bene

Forse un timone con 6 o 7 cm di corda alla radice e di dorma ellittica con spessore intorno ai 5 mm avrebbe un funzionamento migliore. in ogni caso, ormai lo hai fatto e quindi ti conviene provarlo e vedere come va.

per quanto riguarda le domande riguardo al posizionamento del bulbo
Citazione:
C) il bulbo va fissato per forza nel su punto centrale (bilanciamento di pesi non di misura)
D) il bulbo và leggermente inclinato verso il basso rispetto la linea di galleggiamento?
E) un bulbo fissato più indietro o avanti cosa comporta
F) volessi un bulbo che mi fa "appoppare" un po' di più lo scafo come lo posiziono?
Il bulbo va fissato nel posto giusto per far galleggiare la barca sulla linea di galleggiamento statico (e poi dinamico) voluto... quindi avanti o indietro rispetto alla deriva non si puo` sapere ne` dire, dipende da come e` piazzata la deriva e da come sono piazzati tutti i vari pesi di scafo e rig.
Di solito quando si progetta una barca la posizione del bulbo viene calcolata con esattezza considerando tutti i vari pesi stimati e la loro posizione, quindi in fase di realizzazione si deve solo verificare che i pesi ottenuti siano quelli previsti e non ci sono quasi mai grosse sorprese.

Se invece non si ha un progetto preciso a riguardo, si deve andare per tentativi.

Si puo` fare in maniera analitica a mano o con l'aiuto di un foglio di calcolo o in maniera pratica supersemplice attaccando il bulbo con del nastro americano alla deriva nella posizione prevista e mettere tutto in acqua per vedere se galleggia come si vuole. Fatta questa prova, se il galleggiamento ottenuto non e` quello desiderato si porta il bulbo avanti per appruare) o indietro per appoppare l'assetto.
Determinata la posizione, lo si fora per il fissaggio dove serve perche` la barca finita abbia l'assetto voluto.

Un metodo intermedio, che permette una buona precisione senza bisogno di vasche profonde, lo si vede descritto qui per verificare le stime fatte in sede di progetto e la precisione con cui si e` realizzato lo scafo in modo di avere la certezza di posizionare il galleggiamento "a disegno" in modo millimetrico.

Citazione:
Originalmente inviato da claudio v Visualizza messaggio
....
E cosi` ... siamo andati in vasca di prova con un bulbo “disponibile” di 2500 grammi attaccato sotto con il nastro e un po’ di roba caricata sullo scafo per ottenere un peso complessivo di circa 4300 grammi e niente appendici (che non ci starebbero nella vasca di casa, troppo poco profonda)









Anche stavolta c'è andata bene ... galleggia
E persino dove previsto...

I pesi sono stati messi un po' a occhio attorno al CC e, nel dubbio, leggermente avanzati per avere la massima visualizzazione dell'errore perche` l'entrata piatta di prua si allunga un casino per ogni mm di troppo di immersione.
Da questo esame preliminare possiamo concludere che ci siamo: la prua è giusta e la poppa è 2 mm sopra il galleggiamento teorico.
L’equilibratura finale sara` fatta con il programma si calcolo con i dati precisi dei pesi inseriti immediatamente prima di posizionare il bulbo
Qui si vede uno spot della parte del foglio di calcolo dedicata al bilanciamento automatico



Il risultato del test preliminare indica che la barca sta circa 1 mm sopra al galleggiamento teorico; quindi con il master finito "a mano", tra il progetto e la realizzazione, ci sono circa 125 grammi di errore in positivo più del volume di progetto.

Con 1580 cm2 di superficie bagnata i 125 grammi corrispondono a un errore tra 5 e 10 decimi medi sulla forma finale tra il cad e la mano che ha modellato l'espanso.
A questo margine positivo si aggiungeranno altri 3-4 decimi di spessore dello scafo finito (che fanno altri circa 50 grammi) e i 30 cm3 di volume in piu` del bulbo da 300 grammi piu` pesante(il peso c’era ma era tutto fuori dell’acqua).
Il totale fa circa 2 etti che, con una superficie al galleggiamento di 1250 cm2, corrispondono a meno di 2 mm di altezza di galleggiamento di errore massimo tra progettato e realizzato. Alla fine suppongo restera` nel mm che va piu` che bene per un oggetto di polistirolo fatto a mano.

Per chi si chiedesse come mai pesava 4300 in prova contro i 4500 minimi di stazza, la spiegazione e` semplice. Peso e volume delle appendici immerse sono pressoché equivalenti, cioe` pesano circa come l’acqua e quindi metterle o non metterle non cambia molto il galleggiamento finale.

Direi che non mi posso lamentare: ora posso procedere con il resto del lavoro tranquillo di non sforare la LWL max di 100 cm ma di esserle molto vicino come volevo.
saluti.
Con questo sistema si puo` mettere anche il solo scafo nella vasca da bagno con tutti i pesi dei vari elementi piazzati sopra nelle posizioni i finali. Il bulbo lo si attacca sotto nella posizione prevista e si vede se la barca galleggia dove si desidera.

Una volta individuata la pozione del bulbo, sul fondo dello scafo si traccia il punto corrispondente al suo baricentro.

A barca finita e deriva montata, si piazza lo scafo sul cavalletto con la linea di galleggiamento prevista parallela al piano di appoggio e, con un filo a piombo, si riporta sul fondo della deriva la posizione del baricentro del bulbo tracciato sullo scafo.

In questo modo, le varie imprecisioni di costruzione non si ripercuotono sulla posizione finale del bulbo che viene riferita al preciso punto testato e proiettato dal filo a piombo sul fondo della deriva dove lo si dovra` fissare.

Naturalmente tutte queste azioni presuppongono di sapere dove si vuole far galleggiare la barca in statica.
Se, invece, si deve correggere un assetto dinamico troppo appruato o appoppato, di solito l'unico modo e` andare per tentativi e fare prove varie.
Si possono mettere dei pesi a poppa (o a prua) dello scafo e fare un po' di prove.
Individuato il peso correttore con cui ci sembra che la barca vada meglio, lo si pesa e se ne calcola il momento generato e, con una semplice proporzione, si ottiene lo spostamento di bulbo necessario per avere un effetto comparabile:

peso corr. x dist peso da Centro di Carena = peso bulbo x dist bulbo da Centro di Carena

quindi per sapere quanto spostare il bulbo si esplicita

(peso corr/peso bulbo) x dist da Centro di Carena peso= dist da centro di carena bulbo


Per l'orientamento del bulbo (calettamento rispetto al galleggiamento) di solito si cerca di piazzarlo parallelo al galleggiamento dinamico, cioe` al galleggiamento che tiene al barca in navigazione che e` mediamente piu` appruato di quello statico.
Quindi in statica il bulbo rimane leggermente "cabrato": quanto cabrato dipende da quanto ogni differente scafo tende ad appruarsi nella normale navigazione, non c'`e` quindi una risposta precisa che vada bene per tutti i casi. In ogni caso e` sempre meglio un po' cabrato piuttosto che picchiato.
Ciao

p.s. avete postato un po' di cose mentre scrivevo, qualcosa di quel che ho scritto e` gia` un doppione di quel che ha messo eupon... sorry... spero nessuno si arrabbi

Ultima modifica di claudio v : 31 luglio 13 alle ore 17:21
claudio v non è collegato   Rispondi citando